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Celebrazioni garibaldine - Giorno 26 ottobre a Teano

 

Giorno 26 Ottobre, a Teano. Un giorno importante, addirittura scritto su tutti i libri di Storia Italiana. Su quasi tutti i libri di storia poiché alcuni attribuiscono ad un altro comune il famoso “Incontro” tra Vittorio Emanuele, Re d' Italia e Giuseppe Garibaldi insignito dal Governo Argentino del titolo di Generale.
L'Incontro è considerato l'inizio dell'unità d'Italia come Nazione alla pari di altre europee.
L'Incontro è la nascita di un nuovo capitolo nella vita degli Italiani.
Questo farebbe pensare che la ricorrenza debba essere ben presente alla mente di tutti e soprattutto dei Teanesi.
Giorno 26 Ottobre, a Teano. Sono in giro per le solite commissioni, noto una città un po' più pulita forse perché ci sono meno bancarelle sulla salita del Muraglione ma c'è anche meno gente per strada. Il traffico è limitato dalle transenne, in alto sventola qualche bandierina fatta sistemare dal Comune ed io mi dico: già: oggi è il centoquarantanovesimo anniversario dell'Incontro. Continuando a camminare scorgo gruppetti di militari tra i quali spiccano alcune donne (sarebbe contenta Anita) e che pare abbiano l'aria di dire: almeno il tempo è buono.
I cittadini sembrano spariti, come se avessero pensato che in fondo quest'avvenimento non è una cosa che li riguardi, meglio sbrigare le proprie faccende ed andarsene a casa: non si può neppure passare con la macchina!
Non c'è aria di festa, di partecipazione, di condivisione. Mi viene da pensare ad altre Città dove molto più piccoli avvenimenti storici, molto più circoscritti, vengono ricordati e magnificati con feste, tornei, sfilate di cui la televisione ci dà contezza con ricchezza di servizi.
Come le riempiamo allora le piazze, per non sfigurare? Invitiamo le scuole a partecipare!
Questa è una storia che conosco bene, avendola vissuta dal di dentro. Almeno per quanto riguarda il primo e secondo ciclo gli insegnanti si fanno un dovere di informare dell'avvenimento gli alunni, i quali, d'altronde, essendo quasi tutti teanesi, ci si immagina interessati alla storia del proprio Paese e di buon grado ed in buon ordine sfilano per la città. Un po' per riconoscerli, un po' per un segno di appartenenza spesso sfoggiano un cappellino, una coccarda, un fazzoletto legato al collo e viene di pensare: che belli questi ragazzi che per una volta almeno vivono un pezzetto di Storia!
Per le scuole superiori il discorso è diverso, ormai sono grandi, disincantati, disinteressati; li vedi camminare in ordine sparso, un poco sciamannati, con le cuffie dell' IPod o il telefonino incollato all'orecchio, l'aria scocciata di chi pensa che l'unico vantaggio è di non essere in classe , e meno male che il tempo è buono.
Lo squillo della fanfara, i militari che fanno il presentat'arm, qualche politico che imbastisce il solito discorso d'occasione e poi tutti all'Istituto Alberghiero per il pranzo.
Il giorno 26 d’Ottobre, il centoquarantanovesimo dall'Incontro che sancì l'Unità d'Italia, finisce così.
La tristezza che mi prende è disarmante, il considerare che a nessuno viene la voglia di valutare e rivalutare ma anche, perché no, di criticare, rivedere le posizioni delle varie parti sembra uno spreco.
Non sarebbe più produttivo, più interessante, più serio, organizzare un premio letterario a livello nazionale, un gemellaggio con l'Argentina, un incontro con la parte borbonica; invitare sì le scuole ma incentivando una ricerca storica con un premio prestigioso, impiegare almeno tre giorni di festeggiamenti proponendo anche la visita alle ricchissime testimonianze storiche, artistiche, archeologiche che Teano può vantare?
Ma ci vogliono le palle

Marisa Coppola
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 12 Dicembre)