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Indice Valentino Compagnone
 
 
Lo sport a Teano alla fine degli anni '30
Spezzoni di vita cittadina
 

Il gruppo della scuola poco dopo la sua nascita e che vede il maestro Misurata (5) attorniato dagli allievi Enrico (1) e Vincenzo Zupo (2), Pietro Chianese (7), Maria Adriana (8) e Valentino Compagnone (4) col padre Paolo Compagnone (3) e il rag. Canzano (6)
 

Alla fine degli anni '30 l'interesse ad attività sportive assumeva in Teano diversi aspetti.
Curava l'educazione sportiva con la ginnastica a corpo libero il prof. Pietro La Prova, alla scuola elementare ed a quella Professionale dell'Avviamento al Lavoro, che si concludeva a fine anno con un saggio ginnico degli allievi in Piazza Umberto cui assisteva una folta folla alla presenza delle “Autorità locali”.
C'era una squadra di calcio, capitanata da un indomito Armando Stavolone ed arbitro uno dei più brillanti spiriti degli studenti quale Salvatore Salvi, con partite locali a fine settimana segnate da episodi sovente di tifoseria turbolente specie con Sessa Aurunca.
Le partite si disputavano nel campo sportivo della collina di S. Antonio che i giovani teanesi avevano realizzato con il permesso del Comune, che era proprietario del terreno, e con il proprio lavoro, tagliando la cima della collina.
Quello della disponibilità di un campo sportivo era un problema sentito in maniera acuta: per raccogliere fondi per realizzarlo fu perfino organizzata una lotteria, una “pesca”, che ebbe luogo nei locali della GIL “Gioventù Italiana del Littorio”, in Piazza della Vittoria ma che non si realizzò per il sopravvenire della guerra e trovò soluzione solo nel decennio successivo, nel dopoguerra, per la generosa opera del Vescovado e intestato al Vescovo Bonaventura Medori, vescovo contestato da alcuni, (un ex militare che della sua estrazione conservò i caratteri il che non giovò alla sua missione, pur rettamente concepita), che ne realizzò uno mettendolo liberamente a disposizione dei giovani (il campo sportivo esistente fino ad una ventina di anni fa, ubicato dove ora insiste l'Auditorium Diocesano e il complesso residenziale dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero).
In tale quadro nascevano ambizioni che riguardavano una pratica che faceva parte dell'educazione che si impartiva nelle classi aristocratico borghese e nelle scuole di élite, compresa l'Università di Napoli: la scherma.
A fine anni ‘30 per iniziativa di Paolo Compagnone che in gioventù aveva praticato la scherma, nasce un circolo della scherma che arriva ad una ventina e più di allievi chiamando come maestro il prof. Misurata che assieme al figlio dirigeva il Circolo della scherma dell'Università di Napoli.
La sede era in piazza della Vittoria, nel terraneo di casa Compagnone ma si avvaleva come palestra dei locali del Comune adiacente la chiesa dell'Annunziata.
Teano vantava un campione di sciabola appartenente ad una famiglia teanese e napoletana dei Fumo, nella persona di Gherardo Fumo, un appassionato di scherma che custodiva nella sua casa un'armeria vera e propria di spade e sciabole che ancora conserva nella vecchia casa di famiglia suo nipote il Dott. Enrico Fumo.
La squadra degli schermitori, gli allievi della scuola cui si associavano i vecchi schermitori del posto tra i quali l'avv. Enrico Fumo, si esibivano a Teano e fuori: a Sessa Aurunca, a S. Maria C. V., a Sparanise, a Caserta, in quelle che erano definite “Accademie di Scherma” cioè mere esibizioni di maestria acquisita dai giovani allievi, e gare e scontri tra quelli provetti.

Valentino Compagnone
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 5 Maggio)

 
Valentino Compagnone “toccato” dalla sorella Maria Adriana