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Il clima politico-culturale a Teano tra le fine del 1700
e il 1800
Riceviamo, e pubblichiamo volentieri, un interessante contributo dell’avvocato Valentino Compagnone a margine dello studio di Giampiero Di Marco su “Giacobini e Sanfedisti a Teano nel 1799" pubblicato sul numero di marzo.
 

Il manifesto del "Conclave" antilluminista

 

Ho letto su “il Sidicino” un vasto articolo a firma G. Di Marco dedicato ad un periodo della storia di Teano di cui esistono solo tracce, rappresentate da scarni documenti e memoria che si tramanda, di cui sono stati custodi i discendenti delle non numerose famiglie della “borghesia classica” (patrimoni contenuti, attività di professioni, tunica, toga ed impieghi pubblici, una discreta biblioteca di famiglia e partecipazione viva agli eventi politici ed amministrativi) in via di estinzione.
Come protagonisti del periodo che precedette e seguì le vicende del 1799, si menzionano persone (il noto Lauberg ed i discendenti del capitano De Renzis – uomo d'arme di origini romane che si distinse nell'assedio di Durazzo ed ebbe in ricompensa la baronia di Montanaro – uno dei quali fu Ministro dell'Esercito della Repubblica Partenopea e fu giustiziato, malgrado l'impegno assunto con i francesi dal Re di fare salva la vita ai patrioti, e che gli fece meritare l'anatema di Napoleone: “Uomo senza parola e senz'onore”), ed eventi nei limiti della documentazione disponibile alla quale vorrei contribuire rilevando innanzitutto che Teano in quel periodo era un centro di vivace attività politico culturale, non solo degli “illuministi” ma anche della reazione della cultura dominante nella Chiesa, ed in relazione a quest'ultima il Convento di S. Antonio, con la sua ricca biblioteca ne era il centro tant'è che i francesi vi appiccarono il fuoco.
Dopo la caduta della Repubblica e la restaurazione che seguì, la chiesa di S. Antonio fu ricostruita dai miei antenati ed il campanile dai signori Zarone di Versano (nella chiesa sotto la statua del santo si legge: donato Compagnone; che assieme alla lapide apposta dai signori Zarone ha lasciato il segno dell'intervento dei benefattori).
La facciata della chiesa in stile barocco spagnolo fu rifatta negli anni ‘20. Tutta questa storia fu frutto di uno studio di frate Caterino negli anni ‘20 che forse può essere rinvenuto nell'archivio della chiesa di S. Chiara a Napoli ove ha sede la casa principale dei frati dell'ordine dei minori.
Ma non finisce qui: per riscattare i valori della contrapposizione alla “cultura francese” nel 1800 nella cattedrale di Teano ebbe luogo una sorta di conclave antilluminista che ebbe come bersaglio Rousseau, discutendo alcune tesi redatte dal mio antenato Antonio Compagnone e tradotte recentemente dal prof. Antonio Autieri.
L'evento fu annunziato ed immortalato nel manifesto di cui rimetto fotocopia (l'originale è stato donato per espressa disposizione di mio padre, Paolo Compagnone, al Vescovo di Teano).
Alla fine del ‘700 e a cavallo dell'Unità d'Italia fu attiva a Teano una loggia massonica che esauritasi nel prosieguo con i pochi massoni aggregati alle attivissime logge di Sessa e Caserta, fu ricostruita da mio padre dopo la prima guerra mondiale col nome di “Loggia XXVI ottobre 1860”, sciolta dal fascismo, col tentativo non riuscito di ricostituzione nel dopoguerra. Della remota loggia possiede una documentazione l'ammiraglio Lucianelli, vi si menzionano gli associati tra i quali anche il prof. Valente, appartenente ad una famiglia della borghesia classica teanese estinta, e padre di donna Chiarina Valente, mia bisnonna paterna.

Valentino Compagnone
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 5 Maggio)