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Il "volo dell'angelo" a Pietravairano

 

A Pietravairano, il primo settembre in occasione dei festeggiamenti in onore del Patrono Sant'Eraclio (1), Vescovo e martire, viene effettuato il c.d. volo dell'Angelo.
Secondo tradizione, la statuina di un angioletto dalle fattezze delicate sospesa ad una fune vola dalla contrada Sant'Eramo alla località Grotta del Borgo antico di Pietravairano per portare alla statua di Sant'Eraclio, che è in attesa alla testa della tradizionale processione, alcuni doni degli abitanti della contrada a testimonianza della loro devozione nei confronti del Santo Patrono.
Nelle altre località della nostra Regione e del vicino Molise, nelle quali si è conservato la rappresentazione del volo dell'Angelo, gli attori sono rappresentati, in genere, da bambine le quali, appositamente vestite secondo le esigenze sceniche ed opportunamente istruite, interpretano il ruolo dell'Angelo rendendosi protagoniste d'una tra le più suggestive cerimonie del culto presenti, oggi, nella religiosità popolare italiana.
A Pietravairano si tramanda fossero i neonati a sperimentare tale volo (2).
In assenza di fonti non è possibile avere la conferma di questa circostanza mentre, invece, è possibile supporre che la sostituzione, del bambino o della bambina nel ruolo dell'Angelo, con l'angioletto, potrebbe essere stata una scelta obbligata in conseguenza di un probabile incidente accaduto in occasione di un Volo.
L'ipotesi non è affatto peregrina se si tiene presente che nel 1928, a Toro [CB], il volo dell'Angelo è stato abolito dopo che il bambino, che faceva da Angelo, è andato a cozzare contro la base del campanile (3).
Oggi l'Angelo, attraverso un complesso sistema di corde e carrucole, vola, ad una discreta altezza dal suolo, da una finestra di casa d'Alesio a Sant'Eramo fino alla statua di Sant'Eraclio compiendo tre voli successivi attraverso i quali la contrada omaggia Sant'Eraclio con il dono di una candela, di fiori e di danaro.
Si tramanda che l'angioletto, prezioso per fattura e per antichità, sarebbe stato donato da un monaco del Convento di Santa Maria della Vigna alla famiglia d'Alesio che da sempre organizza e gestisce il volo.
Poiché il sistema di scorrimento della corda è strutturato su carrucole l'Angelo viaggia senza mai girare le spalle a Sant'Eraclio. All'andata ed al ritorno di ognuno dei tre percorsi del volo viene eseguito un brano musicale dalla banda che accompagna la processione ed a tal fine una parte dei musicanti staziona presso la postazione della Grotta ed in parte presso quella di Sant'Eramo.
Terminato il volo dell'Angelo, ha luogo un grande spettacolo pirotecnico al termine del quale la processione si ricompone e rientra nella Chiesa Madre. Concludo queste brevi note sul volo dell'Angelo a Pietravairano con un accenno sulla contrada Sant'Eramo e sulla località Grotta interessate da questa particolare forma devozionale.
Sant'Eramo che, trae origine da una Chiesa dedicata a Sant'Erasmo, è menzionata nelle Decime del 1308-1310 (4) e 1326 (5) mentre nella pianura di Pietravairano, in località Scarpati, si ricorda la presenza di una rettoria seu Abatia de Santo Heramo,della quale, nel 1557, era titolare Don Isidoro Colomba, Arciprete della Pietra (6).
Dalla metà del Settecento Sant'Eramo indica l'omonima contrada adagiata a mezza costa del Monte San Nicola e separata dal borgo antico di Pietravairano da un piccolo ponte sul Rivo della Pientima, un corso di acqua che scorre in un vallone e che nel periodo invernale si trasforma in un torrente vorticoso e gonfio di acqua tanto che, in passato, alimentava un molino del maltempo da macinar grano ed altre vittuaglie sotto Gurgo Fusco, con casa e tenuta d'acqua, chiamato vulgarmente il Molino della Pientima (7).
Questo mulino potrebbe identificarsi con il Molendinum de Pintima citato tra i beni posseduti dal Monastero di Santa Maria della Ferrara in un diploma di Celestino III del 1192.
Nel 1743, secondo il Catasto Onciario, abitavano a Sant'Eramo soltanto due famiglie (8) che salgono a dodici nel 1812, come risulta da uno Stato delle anime redatto dal Parroco Don Nicola Paris (9).
Di queste famiglie, dieci (10) sono registrate nella Strada di Sant'Ermo e due (11) nei pressi della Chiesa di San Michele Arcangelo. Questa Chiesa, menzionata nelle decime del 1326 (12), ha un altare maggiore e due laterali dedicati rispettivamente all'Immacolata Concezione ed alla Natività del Signore.
Dal 1833, una cavità naturale esistente all'esterno dell'abside della Chiesa è stata adibita dalla famiglia de Scorpio a cimitero gentilizio nel quale è sepolto anche l'Avv. Bartolomeo Scorpio di Pignataro Maggiore, uno dei maggiori rappresentanti del movimento democratico di Terra di Lavoro (13).
Il toponimo Grotta fa riferimento, invece, alla Porta della Grotta una delle sei porte del Castello della Pietra (14) guarnite tutte di Portoni, Catenaccio e chiave, come viene puntualizzato nella parte introduttiva del Catasto Onciario.
La Porta della Grotta era la più antica ed anche la più importante per un comodo accesso da e per la pianura sottostante.

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NOTE
1 - CIFONELLI Renato, Sant'Eraclio, Vescovo e Martire, Patrono di Pietravairano, 2012.
2 - TARDIO Gabriele, Angeli e Arcangeli che nelle sacre rappresentazioni popolari combattono, lodano,pregano, benedicono, ballano, 2010, pag. 58
3 - Ibidem, pag. 83.
4 - Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Campania, a cura di Mauro Inguanez, Leone Mattei Cerasoli e Pietro Sella, 1942, pag. 79, n. 899.
5 - Ibidem, pag.85, n. 1017.
6 - CIFONELLI Renato, Pietravairano in Terra di Lavoro - Percorsi di storia, 2008, Cap. X, Par. 10.8.
7 - Catasto Onciario di Pietravairano del 1743, folio 262.
8 - Le famiglie di Giovan Battista Iasimone e di Benedetto Massarotti.
9 - CIFONELLI Renato, La popolazione di Pietravairano nel 1812, in Annuario 1983 dell'Associazione Storica del Medio Volturno, pag. 53.
10 - Le famiglie di Cecilia Littera vedova Massarotti, Domenico Littera, Rosa Martino vedova Iadevaia, Giovanni Battista di Rita, Giuseppe Pera, Francesco de Scorpo, Gennaro Iasimone, Vincenzo di Scorpo, Maria Martino vedova Daniele e Giuseppe Paschali. [Archivio Parrocchiale di Sant'Eraclio, Stato delle Anime del 1812, folio 112 r - 114 r].
11 - Le famiglie di Michele Pillo e di Liberato Battaglia [Archivio Parrocchiale di Sant'Eraclio, Stato delle Anime del 1812, folio 112].
12 - Rationes Decimarum Italiae, ......., o.c., pag.85, n. 1017.
13 - CIFONELLI Renato, Pietravairano in Terra di Lavoro............, o.c., pag. 184.
14 - Le altre porte erano quella del Cauto, di San Sebastiano, della Vigna, di Sant'Andrea ed infine la Portanova.

Renato Cifonelli
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 8 Agosto)