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Il ritorno di Temistocle al Purgatorio

 
…e l'incubo del calendario nell'Oltretomba
 

A dispetto delle disavventure ivi conosciute, Temistocle decide di ritornare al Purgatorio che, attenzione! Non è uno dei regni dell'Altro Mondo, ma più prosaicamente la cappella omonima del cimitero sidicino, dove il “17” lo ha severamente e reiteratamente colpito. E allora Temistocle, che spesso confonde la realtà con la sua personale rappresentazione, decide di passare al contrattacco e quindi, ispirandosi al suo musicista preferito, verdi, ordisce una “vendetta… tremenda vendetta” in nome di Rigoletto (reminiscenze paterne), da consumarsi sulla scia “di quella pira, l'orrendo foco” della cabaletta che Manrico (auto personificazione) lancia furioso nel Trovatore contro gli empi assassini di Azucena (identificazione materna), ispirato e sorretto da Leonora (idealizzazione di Arianna). Mancano solo Aida e Violetta per celebrare la tetralogia verdiana!
Ma torniamo al nostro eroe, al quale naturalmente sembra perfettamente inutile ricordare che l'aldilà è atemporale e anche parlare di “calendario” è una contraddizione in termini; ma tant'è! La lettura della realtà e della vita per lui ha una sola chiave e un solo metro: Temistocle! Vuoi vedere che questo è magari convinto che quando Protagora (V sec. a,C. ) sostenne che “l'uomo è misura di tutte le cose” pensava proprio a lui!? Noi, rimanendo con i piedi per terra, torniamo alle singolari e fantasmagoriche peripezie del nostro personaggio e lo sorprendiamo (ma che fortuna…) in un soliloquio in cui decide di cancellare dall'oltretomba ogni e qualsiasi traccia di tempo (allo spazio penserà più in là…).
Per ora si comincia dal Purgatorio, che è il regno da lui visitato e conosciuto a causa del defunto genitore Bacco, ivi tumulato un venerdì, 17 maggio di 17 anni or sono. Come si vede la sua bestia nera è il numero 17, che, a parte Bacco e la cabala, lo richiama agl'infortuni del 2012 e 2013 nella cappella cimiteriale ricordata (vedi il sidicino di maggio scorso) e agli anni sacrificati alla scuola per rimediare uno straccio di licenza media inferiore! Ma il malaugurio e il peso insopportabile del 17 non finiscono qui… corrispondono pure al suo giorno dio nascita ed a agli anni di Arianna (che ignora essere la sua fidanzata…).
E infine sono sempre 17 i mesi passati qualche tempo fa nel “collegio” di S. Maria C.V., il cui ricordo si fa nostalgico nell'ora dei pasti, specialmente il giovedì e la domenica, quando c'era il supplemento alcolico e/o dolciario.
E qui giorni del mese e giorno della settimana si accavallano, s'incrociano, si confondono e si fondono fino a sciogliersi e declinare simbolicamente nel “tempo” e a materializzarsi nel “calendario”: al rogo allora tutti i calendari! Fuoco e fiamme e ceneri per queste maledette tabelle che scandiscono anni, mesi, settimane e giorni del nostro involontario e misterioso pellegrinaggio in un pianeta di cui siamo ostaggi non sempre consapevoli e quasi mai soddisfatti e/o riconoscenti.
Cosicché il “nostro”, tanto per non uscire dal seminato, passa all'azione il 13 di aprile di quest'anno. Sceglie questo giorno perché rappresenta per lui l'effetto del combinato disposto di due fattori positivi: il numero (che gli ricorda i punti di sutura generosamente procurati al suo rivale, da cui nacque poi la villeggiatura sammaritana) e il giorno della settimana(sabato, quando sogna di fare del mercato sidicino il suo eldorado). Così alla vigilia dell'epica impresa rimuove nottetempo il calendario ”domestico” della Ferrari fissato sul retro dello specchio non più immacolato d'un armadio traballante; lo trova umidiccio e allora pensa di asciugarlo e di renderlo più comburente dispiegandolo sotto il materasso.
Prima delle otto lascia l'avita dimora e dà inizio ad una caccia senza quartiere per mettere insieme un fascio di calendari purchessia.
Ne rimedia diciotto; uno è di troppo, va risparmiato! E qui il vindice ha davvero un bel colpo di c… ma che avete capito? Ci riferiamo al un bel colpo di calcio, inteso come calendario del calcio e, per giunta, con Cavani in primo piano! Insomma c'è un calendario del Napoli calcio: stiamo parlando, nientepodimeno, della prima delle cinque “c” dei napoletani (di cui abbiamo già parlato precedentemente). Temistocle – quando si dice la fortuna – è al settimo cielo: può salvare il Napoli (che vale più di Arianna, Marianna e Bacco messi insieme) e può celebrare il suo trionfo sul mefistofelico “17” , cancellando ogni traccia e memoria del Calendario e del tempo dal regno dell'aldilà! Eccolo dunque nella ormai familiare ed inflazionata cappella del nostro Purgatorio, dove trasforma la sottile pila dei calendari in una pira fumante; mentre, ebbro del suo trionfo sul tempo e con sprezzo del pericolo, improvvisa intorno alla risibile fiammata una comica e solitaria danza circolare all'unisono con la sua voce di sopranista che canta la popolarissima “Settimana dello studente”, di cui ricorda solamente la prima strofa: Il lunedì è giorno di baldoria,/così vuole la storia/ e non si può studiar./ Il martedì è il giorno susseguente,/ lo sa tutta la gente/ che non si può studiar.

Nello Boragine
(da Il Sidicino - Anno X 2013 - n. 7 Luglio)