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Dai salentini ai sidicini concerto per cani con variazioni

Le cronache di questi giorni ci offrono lo spunto per un blitz in Puglia; non per occuparci di escort, palazzo Grazioli, sanità, droga, Tarantini, Vendola e/o di politica in genere. Ma per ipotizzare un singolare “gemellaggio” tra Penisola Salentina e Terra di Lavoro: più esattamente tra il noto mercato agro-vinicolo di Galatina e la città di Teano, che alle credenziali del centro salentino risponde con i suoi titoli storici sidicini e garibaldini.
Intanto occorre aggiungere un'altra coordinata, quella riguardante la seconda parte del titolo: il concerto non è indirizzato o dedicato ai cani, ma è eseguito dai cani.
Certo non è proprio un concerto, cioè un ben riuscito capolavoro di melodie ed armonie celestiali, ma è pur sempre un interessante ed originale campionario canino “fai da te” per soli, duetto, terzetto e coro, quasi sempre con accompagnamento di maledizioni, insulti, grida, minacce, versacci, volgarità (raramente inviti al silenzio) di origine umana che lasciano il tempo che trovano..
Al massimo provocano una momentanea pausa della canea e portano allo scoperto la voce solista (stridula ed ormai prossima all'estinzione) di una cagnetta che, fuori dalla pelle per l'insperata occasione, tende al massimo i propri organi fonatori tanto per dire “ci sono anch'io”.
Poi….tutto come prima, o peggio; soprattutto di notte e, perché no, di pomeriggio, mentre qualche malato o turnista o bimbo si abbandona a cinque minuto di sonno.
Cosa ci volete fare? i Cani non hanno lo stesso ritmo circadiano degli umani.
Inoltre una persona o una famiglia ha o non ha il diritto di avere, possedere, mantenere, ospitare, proteggere, coccolare, curare, amare, allevare, viziare il proprio o i propri cani nella sua proprietà o nel condominio? A Greci (Av) ho assistito più volte, in canonica, ad una scena davvero toccante: Don Teofilo e la sua belva (un cane lupo) mangiavano nello stesso piatto. Era l'anno scolastico 62/63 ed io, malgrado la politica, davo all'arciprete ogni tanto una mano come organista.
Ma rientriamo nel tema; e lo facciamo ricordando che il domicilio è inviolabile, perbacco!
L'articolo 14 della Costituzione si riferisce solo al domicilio del cane o anche a quello dei vicini?
Vuoi vedere che ai cani è consentita la violazione del domicilio che invece è vietata alle persone?
A questo proposti la normativa vigente sulla disciplina dei cani (O.M. Ministro Salute 25/3/2009) nulla dice, ma per fortuna esiste la madre di tutte le leggi che stabilisce, all'art. 3, che tutti i cittadini, e quindi tutti i domicili sotto il profilo della violazione, sono uguali davanti alla legge senza distinzione di….
E allora, gira e rigira, siamo in un vicolo cieco o, se preferite, siamo in presenza del classico “cane che si morde la coda”. Come se ne esce?
Ritornando al titolo e al gemellaggio affidiamo all'attenzione ed al giudizio dei lettori la soluzione adottata dai galatinesi pochi anni fa: nella periferia a ridosso della città c'era un canile che rendeva impossibile la vita ai residenti della zona. Un bel giorno, o una brutta notte, si decise, non si sa da parte di chi, di risolvere il problema alla radice: i cani furono chirurgicamente messi in condizione di non nuocere con l'asportazione delle corde vocali.
Montò subito lo scandalo sulla stampa con le inevitabili appendici amministrative, giudiziarie, morali finite dopo qualche settimana nel prevedibile silenzio e nell'assolutorio dimenticatoio.
A questo punto è necessario presentare il secondo corno del gemellaggio, il contraltare di Galatina, e cioè Teano e i sidicini, i quali non ospitano sul proprio territorio un canile comunale o clandestino e quindi non è ipotizzabile una soluzione come quella salentina.
Sono invece numerosi i cittadini che hanno trasformato il proprio orticello, o giardino, o cortile, o terrazzo in un mini-canile, e non ci riferiamo agli abitanti della periferia e delle campagne per i quali esistono condizioni e giustificazioni più che comprensibili: ci riferiamo a persone che vivono nel centro abitato e che amano dedicarsi all'allevamento dei cani.
Noi non li biasimiamo, ma li invitiamo solo a non esagerare e a non tendere troppo la corda, specie in presenza di contesti particolari, ad esempio dove vivono soggetti che non godono di buona salute.
Va aggiunto che una persona intelligente e sensibile non dovrebbe abbandonarsi egoisticamente al trastullo suo o dei suoi cari nella consapevolezza che qualcuno dei suoi vicini è psichicamente instabile e patologicamente sensibile agli insulti sonori e quindi esposto a rischi o gesti imprevedibili.
Per alleggerire la lettura con qualche pillola di levità ed una spintarella al sorriso apriamo una parentesi interessante e divertente riferita ad una realtà vicina e insieme lontana nel tempo come nello spazio. Apriamo le danze non Esteban, un superbo bastardo, simile a un terranova, regnante in un giardino di via Granisci: arrivò cucciolo, in braccio ad una bimba che lo aveva raccolto indifeso, tremante e smarrito poco lontano; promise ai genitori che lo avrebbe allevato e vegliato lei vita natural durante. Poi, col passar del tempo, l'animale diventa di casa, quasi uno della famiglia, però ad allevarlo e curarlo pensate un po' chi ci deve pensare… La padrona di casa!
Così nel nostro caso tocca alla signora L. gestire questo magnifico campione di cacciatori di gatti e di altri ospiti indesiderati il quale, come tutti i cani di questo mondo, aveva l'abitudine di abbaiare, magari anche di notte.
Sapete come lo ha educato al silenzio la sua padrona? Usando una parola magica: “acqua”!
A sentire tale parola o, peggio, a vedere il contenitore d'acqua, Esteban diventa muto.
Potenza della cosiddetta scuola paterna o privata! Quale voto vogliamo assegnare alla signora L.?
Naturalmente 10 e lode.
Che voto dare invece a mia cognata che una sera del dicembre duemila, a Sesto San Giovanni, emise un urlo subumano per farmi alzare da una poltrona destinata alla sua cagnetta Rachele, la quale obbligava la sua schiava, scusate, la sua padrona ogni mattina alle cinque a lasciare letto e casa per accompagnarla all'aperto a fare i suoi bisognini, ci fosse anche la neve a terra?
Non dico poi quando la bestiola era indisposta!
Quanto al mini-canile di Borgo S. Antonio Abate, formato da un terzetti di pastori tedeschi, conosciamo i nomi di solo due componenti, Chira e Kaira, sospendiamo il giudizio e diamo tempo al tempo e forse il nostro stimato e fraterno amico P. , ricco di ingegno, risorse tecniche, saggezza e umanità, qualche soluzione troverà.
Rimanendo alla fidomania non possiamo non riportare l'episodio riferito da Raul Follerau: “duemila persone seguono il feretro di un cane”. Ed ancora: “eredita ventimila dollari un pappagallo” e “un americano lascia tre milioni di dollari per la manutenzione del suo cavallo da corsa”.
Come facciamo allora ad ignorare che i nostri amati concittadini F. e N. hanno deciso di condividere gran parte della loro vita con una tribù di felini?
O che, all'inizio di quest'anno, una giovane mamma (già mia ex allieva) mi ha rappresentato il suo profondo rimpianto per la morte di un pitone, da lai amorevolmente allevato entro le pareti domestiche: pensate…insieme con i suoi figliuoli.
In chiusura una vera chicca: la famosa artista Paris Hilton ha acquistato a Brentwood (California) un terreno per la costruzione di una monumentale tomba per la sua capra Billy; la tomba sorgerà accanto a quella di Marilyn Monroe.
Così è, se vi pare.

Nello Boragine
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 10 Ottobre)