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Un ricordo del Colonnello Catello Arivella - Bersagliere

 

Da 41 anni il Colonnello Catello ARIVELLA, non è più fra noi. In data 26 settembre dell'anno 1969 concluse la sua feconda missione terrestre e ne iniziò un'altra decisamente più esaltante. Ma nonostante il conforto che ci deriva dalla fede, non possiamo esimerci ancora oggi, a distanza di anni, dal piangere la scomparsa di un nostro concittadino che fu un “Grande Soldato”, un marito sollecito, un padre attento e premuroso. Per i suoi bersaglieri un inimitabile esempio di vita e di virtù. Per TEANO fu senza ombra di dubbio la perdita di una valorosa guida.
Catello ARIVELLA si arruolò quale allievo Ufficiale di Complemento all'età di 22 anni, e fu, per la “naja” ed i Bersaglieri, amore a prima vista, amore per tutta la vita, come fu per tutta la vita per Bianca, sua impareggiabile compagna, figlia di questa Città che ha prodotto e produce uomini generosi e forti. Assieme a Bianca attraversò i difficilissimi anni del dopoguerra in cui, per un giovane Ufficiale e la sua famiglia, era difficile combinare il pranzo con la cena.
Eppure in questo ambiente di ristrettezze, questi giovani sposi allevarono in maniera ammirevole i loro tre figli, formandone l'educazione a quei valori e principi in cui erano cresciuti loro, ragazzi degli anni venti e degli anni trenta.
Con tutta la famiglia girò un po' l'Italia, a VERONA, col grado di Maggiore – Ten.Col. svolse il delicato incarico di Giudice presso il Tribunale Militare. In questa veste inusuale per un Comandante e per un Bersagliere, esercitò la sua funzione con responsabilità e umanità che gli era caratteristica. Catello compendiava le più belle virtù tradizionali dell'Ufficiale di stampo antico, del grand'uomo, del gentiluomo. Era un uomo nel senso più premiante del termine, un uomo che aveva preservato il privilegio di mantenere un cuore ed un entusiasmo da ragazzo.

Mario Biscotti
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 11 Novembre)