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Il Martirio di Santa Caterina del Corenzio sarà restaurato
 
foto di Mimmo Feola
 

Il Martirio di S. Caterina d'Alessandria: un capolavoro del Corenzio a Teano. Dall'”Inventario de' Suppellettili e Descrittione di Alcuni Beni dell'Edificij, della Chiesa, e Monastero di S. Catherina delle RR SS.re DD. Monache Benedettine Cassinesi della Fedelissima Città di Teano Sidicino” del 1705, si evince che tra i beni menzionati vi è “lo quadro co figura di S. Catherina denotante il suo martirio di mano del famosissimo Bellisario pittore, sopra l'altare maggiore”.
Il “frescante” Belisario Correnzio (1560-1643) fu una delle figure più carismatiche anche di talento, violento, attaccabrighe, passionale, apparso sulla scena artistica napoletana della prima metà del XVII sec. Espressione umana della sua epoca bellicosa, superstiziosa e nello stesso tempo, fondamentalmente, religiosa, fu un innovatore per il suo creativo impegno, per l'emotività classicheggiante; un vero caposcuola, precursore del Tiepolo e a pari grandezza del Veronese e del Tintoretto. Il Corenzio, pittore incontrastato della realtà pittorica manieristica napoletana, operò anche in Teano, dove aveva aperto una bottega proprio nei primi decenni del '600 e in cui operavano assistenti autoctoni. È molto probabile che “Il Martirio di S. Caterina” possa essere stato prodotto negli anni in cui tenne attività in Teano e nel pieno della sua attività artistica, quando eseguiva lavori per la Chiesa ed il Convento dei SS Severino e Sossio (1609) e per la cupola della basilica di Montecassino (1629). È dimostrabile, inoltre come il quadro, presente nella Chiesa barocca delle Rev.de Madri Benedettine, sia stato commissionato dalla nobile famiglia dei Galluccio con la quale il pittore ebbe contatti e commissioni allorquando affrescò la cappella Galluccio nella Cattedrale di Lucera, con un ciclo pittorico dedicato al martirio degli Apostoli ed il seggio del “Nido” a Napoli. È riscontrabile che proprio nella città partenopea il Corenzio prendesse contatti con il ramo teanese della famiglia Galluccio, in quanto proprio questo ramo godeva “di nobiltà in Napoli, al seggio del Nido e di Capuano”.
Infatti l'armoriale che si nota in basso, a destra del dipinto di S. Caterina, per chi guarda, entrando nella chiesa omonima, presenta chiari riferimenti ai Galluccio di Teano. L'armoriale si presenta semitroncato: nel primo l'arma della famiglia d'Alagno, nel secondo l'arma della famiglia Galluccio, nel terzo l'arma della famiglia Capriglia-Caracciolo. Ebbene nell'”Antico Stato del Venerabile Monastero di S. Caterina” si legge che già nell'anno 1655 il convento cadeva sotto ”l'abbatessato della Q.m R.da S.ra D. Dianora Galluccio”. In effetti Dianora Galluccio altri non era che la nipote di Giuseppe Galluccio, Marchese d'Apice, del ramo teanese Galluccio-d'Alagno e figlia del marchese Capriglia-Caracciolo, in quanto l'unica figlia di Giuseppe Galluccio sposò, nel 1600, appunto il Capriglia-Caracciolo. Si può dunque, con molta approssimazione, indicare la realizzazione del quadro di S. Caterina, da parte del Corenzio, che può essere ascritta agli anni iniziali dell'”abatessato” di D. Dianora Galluccio.
Infine anche il soggetto pittorico del quadro riporta alla famiglia Galluccio in quanto il ramo teanese con Ercole Galluccio, nel 1554, rivestì l'abito dei cavalieri di Malta e... si sa bene che l' ordine degli Ospedalieri, confluiti nell'Ordine di Malta, erano devoti a S. Caterina d'Alessandria.Avere un tale patrimonio artistico, non è da tutti!L'opera, inedita, del Corenzio ha bisogno di interventi di restauro. Ebbene la Pro Loco di Teano, il cui presidente è Antonio De Simone, si è fatta carico del restauro della tavola lignea di S. Caterina. Ma la Pro Loco non può assolvere, da sola, tutto l'onere per l'intervento conservativo ed ha bisogno di “mecenati” che, con il loro volontario contributo, possano partecipare alla valorizzazione di un bene di inestimabile valore. Si tratta di un Corenzio che, una volta riportato ad una leggibilità eccellente, potrà solo portare interesse alla città di Teano ed al Monastero stesso. Per questo lodevole e nobile impegno culturale e civile tutti usufruiremo di un apposito bollettino postale, presso la Posta Centrale di Teano. Grazie a chi supporterà l'iniziativa.

Carmen Autieri
(da il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 6 - Giugno)