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Le radio libere a Teano

il libro di Gennaro Loffredo
 
 

Con la sentenza n. 202 del 28 luglio 1976 della Corte di Cassazione, che sanciva la piena legittimità delle trasmissioni radio private in Italia, ponendo fine al monopolio dello Stato nell’etere, si avviò un rapido e inarrestabile processo di proliferazione di centinaia di “radio libere” e l’uscita dalla clandestinità di quelle esperienze pionieristiche e rivoluzionarie che già trasmettevano e che avevano indicato la strada.
Difatti, già dal 1966 Radio Montecarlo iniziava le sue trasmissioni in italiano e successivamente, con Radio Libera Partinico (Radio Sicilia Libera) si ha la prima vera esperienza di radio libera italiana su iniziativa di Danilo Dolci per dar voce ai terremotati del Belice e denunciare i disagi e lo sperpero di denaro pubblico col famoso appello.: “Sos, Sos... siamo i poveri cristi della Sicilia occidentale e questa è la radio della nuova resistenza. Qui si sta morendo…», iniziativa durata solo due giorni: il 25 e 26 marzo del 1970 e bruscamente stroncata per l’irruzione della Polizia negli studi. Nel 1975 nascono Radio Parma, Radio Milano International e tantissime altre, alla fine dell’anno se ne conteranno più di cento e quel fantastico periodo sarà ricordato come la stagione dei “cento fiori”.
La sentenza ha un effetto rivoluzionario e deflagrante permettendo a una moltitudine di giovani di dar vita a iniziative collettive e a progetti socio culturali, partendo dalla musica, dall’informazione e dalla politica vissuta in simbiosi con il proprio territorio. La grande maggioranza di quei giovani è figlia dei movimenti del ’68, di quella temperie, del forte alito libertario che l’animava e del movimento studentesco che, con la radio divenuta subito emblema e mezzo privilegiato d’espressione, danno voce ai tanti progetti di trasformazione della società in senso più libero, senza autoritarismi, più giusta e egualitaria, pacifista e antirazziale, inventando un nuovo e più immediato linguaggio e modo d’essere: “una radio che raccontava, descriveva, discuteva e, soprattutto ascoltava” .
Dopo il 28 luglio 1976, l’Italia vedrà un moltiplicarsi incredibile di antenne e ripetitori, con la nascita come funghi di radio libere, che emanciperanno intere generazioni dalle pastoie della programmazione e filosofia comunicativa unica, statalista e accentratrice, scheletrica, omologata, asettica e senza possibilità di coinvolgimento, perché "Amo la radio perché arriva dalla gente / entra nelle case e ci parla direttamente se una radio è libera, ma libera veramente / piace ancor di più perché libera la mente" (La radio, di Eugenio Finardi).
Dare voce a chi non aveva voce, saggiare nuove forme di comunicazione, senza censure, senza filtri e anche senza regolamentazione, questi i presupposti basilari che portarono la radio a divenire il luogo privilegiato di sperimentazione che coinvolse movimenti, partiti, associazioni, imprenditori e persino parrocchie. Vedranno la luce, tra le altre, emittenti divenute famose e simbolo di quei formidabili anni, come Radio Scherwood di Padova; Radio Alice di Bologna: la radio espressione del “Movimento”: galassia giovanile estremamente variegata formata da studenti, operai, sinistra extraparlamentare, “indiani metropolitani”, anarchici, femministe, perfettamente evocata nel bel film di Guido Chiesa “Lavorare con lentezza” con le voci accalorate e concitate a seguito dell’irruzione della Polizia negli studi, mandata in onda in diretta, che ha un’esistenza brevissima perché viene chiusa dopo solo 13 mesi accusata di avere avuto un ruolo di coordinamento negli scontri avvenuti in seguito all'uccisione di Francesco Lorusso durante le manifestazioni dell'11 marzo 1977; Radio Bologna; Radio Città Futura e Radio Radicale di Roma; Radio Popolare e Radio Milano Libera di Milano; Radio Aut (di Peppino Impastato) in Sicilia.
A Teano, quasi per incanto, in quel periodo fortemente politicizzato e vitale, dove le giovani generazioni vivevano pienamente gli influssi di quella rivoluzione sociale e culturale nel solco del magma contestatario studentesco e operaio che dall’America era arrivato a Parigi e poi in Italia, vedono la luce, nel breve periodo di un decennio ben quattro radio libere, espressioni di diverse e contrastanti sensibilità culturali e politiche: Radio 1 Teano; Radio Achab; Radio Incontro; Radio Ghibli, grazie all’iniziativa di giovani pervasi dell’energia creativa e comunicativa che la radio riesce a liberare. Una creatività che attraversa la città e produce nuovi scenari divulgativi, produzioni culturali, nuove forme di relazione.
Radio 1 Teano, una delle prime radio libere della Campania, era animata da un gruppo autodefinitosi Autonomo (dai partiti) G.A.P.T. e raccolto attorno a un nucleo di giovani che, oltre alla radio, aveva dato vita ad un’altra interessante e rilevante iniziativa che lo caratterizzò per lungo tempo: il Presepe Vivente, con scenografie, costumi e musiche molto originali e di forte impatto, grazie anche allo scenario naturale e suggestivo della collina di S. Antonio.
Qualche anno dopo nasce Radio Achab, emanazione naturale e logica del Circolo Arci “P.P. Pasolini”, di cui chi scrive era responsabile, con l’intento di coinvolgere la comunità su una metodologia nuova di fare musica, comunicazione e politica, intesa nel senso più nobile del termine: come partecipazione attiva alle problematiche del territorio, come attivazione feconda della prassi comune ai movimenti e alle associazioni di sinistra di quel tempo: pensare globalmente, agire localmente.
La radio nasce dopo lunga gestazione e grazie alle indicazioni, ai suggerimenti e alle esortazioni dei compagni Antonio Gucchierato, Pompeo Ragozzino e Salvatore Gaglione (questi ultimi due prematuramente scomparsi), tra i responsabili e animatori di Radio Capua Libera, una delle primissime radio libere campane, che riversarono e condivisero tutto il loro sapere e la loro preziosa esperienza.
Radio Achab si differenziava fortemente dalle altre radio per l’assoluta libertà di cui godeva e a cui orgogliosamente teneva, perché era autofinanziata, autogestita e assolutamente non commerciale.
Radio Incontro nasce come radio di comunità, quella della frazione di Borgonuovo, con evidenti e forti radici cattoliche, tanto da trasmettere dai locali annessi alla chiesa del paese, anzitutto come strumento per veicolare le iniziative dell’Associazione culturale “G. Garibaldi”: processioni, fiere, eventi e, logicamente, tanta musica.
Infine Radio Ghibli, l’ultima nata ma la più longeva, la cui vita ha inizio grazie alla strumentazione della appena chiusa Radio Achab, da questa ceduta gratuitamente ad un gruppo di giovani animati di tanta volontà e capacità ma senza aiuti esterni e con ridottissime possibilità economiche.
Capace, però, di dar vita a moltissime iniziative e a coinvolgere un numero considerevole di persone per la realizzazione del progetto e del percorso intrapreso, e farlo continuamente progredire.
Il lavoro di ricerca e documentazione “Storia e evoluzione delle radio libere oscurate dai network – La radio a Teano” prodotto ottimamente da Gennaro Loffredo, uscito per i tipi di Aletti editore nell’ottobre del 2019, espone in maniera chiara e piuttosto esaustiva la storia delle radio libere in Italia, le loro vicissitudini, l’iter giudiziario e normativo, il loro fulgore e la crisi successiva, e quella delle emittenti libere di Teano, dando rilievo al contesto storico e alle tante attività messe in opera da quei giovani pieni di entusiasmo, intraprendenza e attivismo sociale e culturale.
Un periodo veramente straordinario e rivoluzionario che ha segnato e cambiato profondamente l’Italia e, una volta tanto non di riflesso, anche la nostra comunità.
il Sidicino, da questo numero di agosto e per quattro numeri consecutivi, proporrà un estratto del libro di Gennaro Loffredo, riguardante la storia delle quattro radio libere di Teano, sulle pagine centrali del periodico per portare a conoscenza delle giovani generazioni quella luminosa epopea e per rievocarla a quelli che la vissero attivamente in prima persona o come semplici ascoltatori.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 8 Agosto)