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La personale di pittura di Oreste De Donato

“Orestecircularart”
 
 

opo un lunghissimo, difficile e angosciante, periodo di lockdown a causa del Covid, che ha costretto tutti a limitazioni e divieti, con conseguenziale sospensione delle attività sociali e culturali, finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel, si ricomincia a vivere e riprendono le manifestazioni pubbliche con eventi culturali, sagre, festività religiose.
Rivivono con uno spirito e un vigore nuovo e più deciso, temprate dal forzoso blocco, le storiche manifestazioni che stanno allietando le torride giornate di quest’estate, con temperature africane prodromiche di quello che sarà la regola del drammatico cambiamento climatico in atto.
Sono così ritornate a svolgersi, insieme alla festività del Santo Patrono, classiche e storiche manifestazioni come “Antichi sapori e mestieri” a cura dell’Associazione “Il Campanile”, “Musica in Piazza”, tre serate organizzate dalla Pro Loco “Teano e Borghi”, la prima “Festa del raccolto del cece di Teano” organizzata da Slow Food Massico e Roccamonfina e, a conclusione del cartellone degli eventi, la festa della pizza e l’antichissima sagra del peperone, che vedranno il via agli inizi del mese di settembre.
Il 7 agosto nella cornice degli “Antichi sapori e mestieri”, nel cortile del Comune, si è tenuta un’interessantissima e riuscita “Collettiva di pittura scultura e scrittura”: Orme Sidicine, a cura del Cif Teano, con la partecipazione di valenti artisti locali.
E, in contemporanea, nella splendida struttura dell’ex chiesa dell’Annunziata, da anni vergognosamente abbandonata a sé stessa, la personale di pittura di Oreste De Donato.
E’ stata questa una vera grande e lieta sorpresa, una sorpresa assolutamente intrigante e appassionante.
Conoscevamo Oreste come un bravissimo fotografo, con una straordinaria capacità di osservazione e attenzione ai paesaggi, all’ambiente, alla natura, con una grande sensibilità e senso della composizione, della resa fotografica, ma non sapevamo nulla della sua passione per la pittura.
Avevamo avuto il piacere di assistere a una bella rappresentazione teatrale nella quale aveva mostrato, come attore, un grande senso scenico e capacità di rendere perfettamente la psicologia del personaggio interpretato, lo conoscevamo come un valente artigiano: imbianchino, falegname e restauratore di mobili antichi, poi creatore di bigiotteria artistica, ma non avevamo mai avuto il sentore di questa sua nuova e assorbente passione.
Una passione esplosa nei lunghi mesi di lockdown, quando recluso in casa e oppresso da un senso di vuoto e solitudine ha cominciato a volare con la mente verso orizzonti liberi lontani e inimmaginati evadendo da quelle quattro mura in cui il Covid l’aveva confinato, grazie alla più formidabile arma a sua disposizione: la fantasia, l’immaginazione, mettendo mano ai pennelli e ai colori e dando vita e corpo alle sue suggestioni e visioni artistiche, al suo mondo interiore.
In questi tre anni son venute alla luce una lunga serie di opere, con una velocità e una facilità di esecuzione davvero notevole, di cui la selezione di 45 dipinti oggetto della personale dell’Annunziata.
Anche se il percorso intrapreso è ancora in itinere e senza riferimenti precisi a scuole e correnti, le sue opere richiamano da subito a prima vista, anche se non volutamente ricercato dall’autore, all’Informale, all’Espressionismo astratto, la sua cifra stilistica è già ben evidenziata e caratterizzata fortemente da un deciso e indissolubile intreccio di luce, colore e movimento perfettamente enunciata da quel “chi nun cunosce ‘o scuro nun pò capì ‘a luce”, del sottotitolo della locandina, chiarissimo riferimento al periodo buio del Covid.
Il suo temperamento la sua tensione pittorica si svelano sulla tela con un’esplosione di colori forti e luminosi, con una tavolozza in cui predominano i rossi, i verdi, i blu e i gialli che rimandano, oltre che alla natura e al paesaggio mediterraneo, ai moti psicologici interni.
Il tutto all’interno della sua teoria: “OresteCircularart”, l’arte del riciclo, l’arte circolare dove, in mancanza di mezzi economici per l’acquisto di tele, pennelli e colori a olio, facendo di necessità virtù, si è dovuto adattare al riciclo dei pannelli cartonati delle pubblicità, di quelli metallici dei gelati e utilizzare la tempera murale, quella per dipingere le pareti di casa, preparando i colori con i concentrati.
Oreste De Donato pubblica le sue opere su Instagram dove nel giro di qualche mese ha già raggiunto un considerevole numero di persone che ammirano il suo lavoro, tanto che un musicista e compositore classico americano: Margin Alexander, ha utilizzato un suo quadro: “Nel giardino”, unitamente ad altri di vari artisti, come evocazione e rappresentazione visiva della sua musica nel concerto “Sounds from the Magic Lens” del 18 luglio tenuto a Brooklyn, NYC.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XIX 2022 - n. 8 Agosto)

(foto di Mimmo Feola)