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Scorci di paesaggio sidicino

La via S. Lieno - Macello vecchio
 
Foto di Vincenzo Lerro
 

quasi due anni dalle frane che hanno interessato la strada S. Lieno - Macello vecchio, che da Orto Ceraso (o esattamente Cerase), attraversato il ponticello in zona “Macello vecchio” sul Rio Misseri e percorrendo un tratto scavato nel terreno tufaceo, si innesta poi sull'antico tracciato romano della variante della via Adriana, per larghi tratti fortunatamente ancora intatta e visibile, e alla cappellina di S. Lieno, tutto è rimasto immutato, nessun intervento di ripristino della viabilità è stato ancora attuato o programmato.
Cristallizzando una situazione di blocco del transito veicolare e pedonale, con enormi disagi per i cittadini e, principalmente, per i residenti della zona, che sono costretti a effettuare un'ampia deviazione per giungere alle proprie residenze.
Però, ad essere precisi, non tutto è rimasto inalterato perché, come amaramente si è costretti a riscontrare, al peggio purtroppo non c'è mai limite e al problema delle frane se ne è aggiunto un altro: quello dello sversamento incontrollato di rifiuti di ogni genere, che hanno ricoperto per centinaia di metri l'intero percorso.
Aggiungendo degrado a degrado, incuria a inciviltà. Riducendo la via a una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.
Le foto che pubblichiamo rendono perfettamente lo stato in cui è stata ridotta la strada e sono assolutamente eloquenti e emblematiche di una situazione di assoluto abbandono.
Non bastava la confusa e non pienamente regolamentata crescita edilizia di Viale S. Antonio, ove si è edificato fino ai margini della scarpata che si affaccia sul Rio Misseri, in alcuni punti persino a ridosso del collettore fognario che corre sul limite estremo, con le prevedibili conseguenze legate alle piogge, sempre più spesso temporalesche e con ricorrenti fenomeni di “bombe” d'acqua che il cambiamento climatico porta con sé, che determinano smottamenti continui e frane rovinose che interessano da anni il tratto stradale di via S. Lieno.
Ora senza aver liberato la strada dalla gran massa di terriccio e fango delle frane, abbandonata a sé stessa, questa è diventata terra di nessuno, in balìa di soggetti assolutamente privi di cultura, civismo, rispetto per l'ambiente, la natura e per gli altri.
Non si spiegherebbe altrimenti l'enorme mole di rifiuti che ricopre l'intero percorso, non bastando come giustificazione l'inerzia degli uffici comunali preposti, dovuta in gran parte alle note e dolenti difficoltà finanziarie dell'Ente, alla desertificazione degli uffici comunali per il blocco del turn over e per gli esiti nefasti del Patto di stabilità, in aggiunta alla incapacità programmatica e progettuale delle amministrazioni succedutesi nel tempo; né quella riferibile alla qualità e alla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei RSU che pur mostra crepe e manchevolezze.
È, pertanto, assolutamente necessario e opportuno, ora, intervenire con immediatezza e puntualità per rimediare a questa incresciosa situazione, con la predisposizione di ogni azione utile per la rimozione dei rifiuti, delle frane, e per porre in essere, finalmente, un progetto di risanamento e messa in sicurezza del costone del Rio Misseri e della strada.
Oltre che a monitorare costantemente la zona e a ridare fiducia e tranquillità ai residenti e ai cittadini tutti.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 8 Ottobre)