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L’antica Cappella Romitaggio di Borgonuovo sulla Via Latina

 
Il libro di Carlo Antuono
 

Il prossimo 18 marzo nella chiesa di Borgonuovo sarà presentato il frutto della ricerca di Carlo Antuono sull'antichissima Cappella di Borgonuovo, Burgi novo, un romitaggio con dimora per l'eremita e un rifugio per i viandanti, come emerge chiaramente da una relazione di un canonico dell'800, che rispondendo ai suoi superiori che gli avevano chiesto: se nella Cappella di Borgonuovo si conserva il SS.mo e con quale autorizzazione, aveva affermato in maniera essenziale ed illuminante: “a Borgonuovo si conserva il SS.mo per consuetudine ab immemorabile, approvata dai Vescovi, per la cura delle anime dei viandanti”.
l lavoro, portato avanti con cura e passione dall'autore, con attente ricerche storiche e d'archivio attestante la presenza della cappella già nel XIII, XIV secolo, come risulta dal registro di pagamento delle decime presso gli Archivi Vaticani, per gli anni 1326 e 1327, ripercorre e rappresenta le varie tappe della Chiesa storia fino a quando, alla fine dell'800, fu in parte abbattuta e in parte inglobata nella nuova costruzione, e dà conto delle attuali iniziative dei fedeli per i vari restauri che la stanno interessando.
Dopo le notizie della prima metà del '300, si giunge al 1635 e Borgo Nuovo si trova annotato su di una carta della Diocesi di Teano. È rappresentato da una piccola chiesetta con la scritta Borgo novo, la particolarità è che, seppure si legge Borgo Nuovo, non si scorge alcuna abitazione e ciò per molti secoli a ritroso. Un enigma che l'autore dipanerà nel libro.
Di Borgonuovo si ha ancora notizia da un episodio tratto dal tragico flagello della peste del 1656, abbastanza noto ai cultori di Storia Patria, ma non altrettanto dalla maggioranza dei teanesi.
Poi, una rara Santa Visita fatta alla Cappella di Borgonuovo, il 27 settembre del 1857, dal Vescovo del tempo. Da questa Visita una cosa risulta incontrovertibile: la Cappella di cui se ne hanno tracce otto secoli prima, nel 1857 è ancora in piedi. Un'altra, è che della Madonna con l'appellativo della libera, l'attuale denominazione della chiesa, non si hanno riscontri.
Ma cosa c'era sull'altare maggiore della Cappella e riportate nella Visita? L'Autore presuppone che, con molta probabilità vi era effigiata, quale pittura murale, la particolare ed antichissima Madonna in trono col bambino riportata sulla bella campana appartenuta alla Cappella che ancora si conserva. Osservando questa icona ci si accorge che i vestimenti sono spiccatamente orientali, la raffigurazione è di origine bizantina e la ritroviamo qui a Borgonuovo molto probabilmente per via delle ricorrenti lotte iconoclastiche di alcuni imperatori bizantini nei primi secoli della cristianità che, con i loro editti, ordinavano la distruzione delle immagini sacre in tutte le province dell'Impero. Così molti monaci, per sfuggire alle persecuzioni, si rifugiarono nel meridione d'Italia portando con loro le proprie icone. Il migliore esempio di ciò è Monte Lucno con la Madonna di Costantinopoli.
Dell'antica Cappella non restano che: un bell'organo ottocentesco ad armadio, un piccolo marmo incastonato nell'altare maggiore della nuova Chiesa, la croce. Ancora: un'antica tela del '700, raffigurante la Madonna Addolorata con Santa Lucia e San Rocco e alcuni importanti resti di pitture che ornavano l'interno della Cappella. Poi, la Cappella, dopo tanti secoli, come tutte le cose di questo mondo, finiva la sua funzione e faceva posto alla nuova chiesa.
Della costruzione della nuova chiesa cominciamo a saperne qualcosa dal 1888, quando in un esposto degli abitanti di Versano e Borgonuovo indirizzato al Vescovo di Teano, si apprende, incidentalmente, che nel 1882 “… fu posto mano al prolungamento della cappella con 77 e mezza tomoli di grano, biade, lupini e da altre e molte offerte di danaro cose e cocomeri raccolte fra i massari e coloni delle zone …”.
Certo prima del Novecento la nuova Chiesa dovette essere completata e la Cappella in parte abbattuta e in qualche aspetto inglobata. Sappiamo che il campanile fu innalzato nel 1900 e la campana vi fu posta nel 1906, la copertura era a cera a canali. L'altare maggiore fu fatto nel 1910, la cantoria fu innalzata nel 1914. In questo periodo le cronache ci dicono che l'interno della chiesa fosse molto scarno. L'ampio tabernacolo a tempietto, ove è posta la Madonna, sarà innalzato intorno agli anni trenta.
Ora, da qualche anno, un laborioso Comitato con l'attuale Canonico della parrocchia ha messo in atto (col benestare della Soprintendenza) un generale e puntiglioso restauro della chiesa, dopo le ingiurie del tempo, degli uomini e della guerra. Reso possibile dalla volontaria tassazione dei fedeli e dalle molte iniziative spontanee tese alla raccolta di fondi.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XV 2018 - n. 1 Febbraio)