Il 10 dicembre è morto a Roma, dove risiedeva dalla fine degli anni ‘50, il poeta e pittore sidicino Paolo Cristiano.
Artista di levatura e di grande finezza intellettuale, era nato a Teano nel 1919, dove aveva trascorso la sua giovinezza, dove si era formato e maturato come artista e come uomo.
Che aveva dovuto poi abbandonare subito dopo la guerra, per ragioni di studio e lavorative, ma a cui era restato indissolubilmente legato, tanto da evocarla, citarla, narrarla e raffigurarla in tante sue opere pittoriche e in tanti suoi versi e narrazioni.
Di cui conservava fortemente un sentimento di amore e nostalgia, tanto da indurlo a donarle molte sue opere pittoriche, descritte e analizzate su queste pagine de il Sidicino, a partire dalla mostra “Stati d'animo…luoghi dell'animo”, a lui dedicata dal Comune nell'ottobre del 2007.
A quella donazione sono succedute altre, ultima quella del settembre di quest'anno, che hanno indotto l'Amministrazione comunale a prevedere una nuova e più degna collocazione della sue opere, che sono state sistemate nell'antisala e nella sala comunale, facilmente fruibili da tutti, come era suo vivo desiderio. La morte gli ha tolto la gioia di fargliela apprezzare, unitamente alla presentazione dell'ultima fatica: “A voce mia”, una scelta antologica dei suoi versi in vernacolo napoletano, che desiderava ardentemente presentare a Teano, felice e degna ricongiunzione con la sua amata città natale.
A noi tutti ha tolto, invece, una voce e una presenza amica, un maestro e un esempio di volontà, di passioni civili e politiche, in questi bui tempi di apatia, di cinismo e di intolleranza.
Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 12 Dicembre) |
