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Riprendiamoci la Casina

 

Ad oltre due anni dall’ultimazione dei lavori di restauro che hanno interessato la Casina, nell’ambito del progetto di «riqualificazione e sistemazione della Piazza Umberto I» tenacemente voluto e sostenuto dal Comitato sorto per la salvaguardia dello storico edificio, in una durissima contrapposizione all’originario progetto comunale che ne prevedeva la demolizione, tutto, italicamente langue.
I lavori devono essere ancora completati per una parte minimale del progetto, riguardante solamente la sigillatura del basolato della pavimentazione della piazza, ampliamente stigmatizzata, a sua volta, per le tecniche e le modalità usate, che ne hanno compromesso l’integrità e la conservazione nel tempo, oltre a pregiudicarne l’aspetto funzionale ed estetico.
La ditta incaricata dei lavori, che vanta grossi crediti dal Comune, si trova nell’impossibilità pratica a continuare i lavori, in mancanza di regolarizzazione economica da parte dell’Ente, e non si adopera, chiaramente, per una riconsegna parziale dei lavori, riguardanti la sola Casina.
Il Comune, ad oggi, non è ancora riuscito ad ottenere l’accreditamento del finanziamento regionale stabilito e la situazione degrada sempre più, con l’abbandono dell’edificio a se stesso e all’incuria del tempo e degli eventi.
La Casina infatti, dopo neppure un paio di anni dai lavori, presenta già due grossi distacchi dell’intonaco della facciata, e segni evidenti di umidità, cui si dovra metter mano quanto prima per non compromettere il lavoro finora eseguito.
Non si comprende perché non si intervenga con solerzia e fermezza, nelle sedi deputate, per riuscire a sbloccare un’iter burocratico che si è inspiegabilmente aggrovigliato.
Perché non si tempestano di reclami e diffide gli uffici regionali competenti, per evitare l’incancrenirsi della situazione e l’attivazione di probabilissime iniziative risarcitorie da parte della ditta appaltatrice di lavori.
Con aggravio economico per il Comune e aggiungendo la beffa al danno.
La Casina deve essere riconsegnata subito alla Città, ai suoi abitanti, deve rappresentare il punto di riferimento ideale dei teanesi e di tutti coloro che vi arrivano per sostarvi e apprezzare le ricchezze storico, artistiche e ambientali del territorio.
Deve divenire un punto turistico informativo a cura dell’Ente, con sportello aperto quotidianamente e nei giorni festivi.
In stretta collaborazione con la locale Proloco, che potrà garantire, con i propri soci, adeguata copertura nelle ore pomeridiane e nei giorni festivi, come da vecchie intese raggiunte tra le parti.
Dotando, in tal modo, la Città di un nevralgico centro di accoglienza di indirizzo e di documentazione, in stretto collegamento istituzionale e fisico con l’adiacente Museo archeologico, sempre mancato e sempre a gran voce richiesto da tutti quelli che nel tempo hanno  scelto la nostra Città come una delle mete dei loro viaggi.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 2 Febbraio)

Foto di Mimmo Feola