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La pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele II

 

Con ordinanza n. 60 del 13 luglio è stata disposta, in via sperimentale, la chiusura al traffico veicolare del Corso Vittorio Emanuele II, limitatamente al sabato e alla domenica sera dalle ore 19:30 alle 23:00, e alla domenica anche di mattina dalle 10:00 alle 13:00, nei mesi di luglio e di agosto.
Comincia così, finalmente, a prender corpo, anche se in maniera estremamente timida e limitata, una nuova consapevolezza dell'importanza del ruolo e della funzione del centro storico e del problema della circolazione veicolare.
Finalmente, si comincia a ragionare sul concetto di centro storico e sulla sua piena fruizione e vivibilità, intervenendo su una delle principali cause di degrado, abbandono e desertificazione: il traffico caotico e continuo e la sosta selvaggia, che lo soffocano e lo deturpano.
Promuovendo, in tal modo, anche una riflessione sull'insensatezza delle scelte compiute qualche decennio fa, in primis con il Piano commerciale, che portarono alla chiusura e al progressivo abbandono di gran parte delle attività commerciali del centro storico, per favorirne l'insediamento e lo sviluppo di nuove nei quartieri sorti attorno alla cintura della città vecchia alla fine degli anni “70.
Che determinarono la trasformazione di quello che era il cuore della città, vivo e pulsante, in un agglomerato urbano indistinto, svuotato di funzioni e divenuto mero quartiere dormitorio, destinato ad un progressivo ma inesorabile abbandono e decadimento.
A questa sperimentazione dovranno seguire necessariamente, se si vuole davvero investire sulla valorizzazione del “contesto maggiormente significativo del centro storico cittadino sotto il profilo storico-artistico”, una serie di interventi e di programmazioni che conseguentemente e armonicamente ridefiniscano una nuova concezione di città e di cittadinanza.
Perché la ricchezza del nostro territorio è dovuta, oltre che ad un ambiente e un paesaggio ancora fortunatamente quasi intatto, soprattutto ad una stratificazione culturale millenaria, con importanti preesistenze archeologiche, monumentali e urbanistiche, che bisogna preservare, esaltare ed ottimizzare ai fini di una crescita sociale culturale ed economica.
Allora, partendo dal centro storico, caratterizzato da un impianto urbanistico suggestivo e di gran pregio e qualità, con coraggio e lungimiranza, si deve finalmente dare attuazione al Piano di recupero e magari rivederlo alla luce del tempo trascorso, finanziare il Piano colore, deliberare un Piano parcheggi, aggiornare il Piano commerciale con la previsione di una serie di incentivi fiscali, di esenzioni, dilazioni, per favorire la riapertura o l'adeguamento e l'ammodernamento di attività economiche, pedonalizzando l'intero centro storico. Ridandogli dignità, decoro e vita.
Prefigurandolo, quale salotto della città, luogo di socializzazione, “agorà”, in cui si possa tranquillamente passeggiare o rilassarsi in compagnia, comodamente seduti al tavolino di un bar o sugli scalini di Piazza Umberto I, allietati da manifestazioni culturali e sociali.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 7 Luglio)