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Lo stemma della famiglia Barattucci

 

Nel corso dei lavori di restauro del fabbricato di proprietà dell'architetto Mimmo Lerro, in via Nuova a Teano, è stato rinvenuto lo stemma della famiglia Barattucci. A Teano la famiglia Barattucci, presente fino alla metà del secolo XIX, quando con la morte di Fabio si estinse, possedette vari fabbricati e almeno un paio di palazzi, il primo tra Piazza duomo e Corso Vittorio Emanuele, e il secondo di cui fino ad oggi non si conosceva l'ubicazione.
Nello stesso fabbricato sono state altresì ritrovate cornici in tufo grigio di finestre e loggiati, che risalgono al periodo dei maestri dell'architettura di influenza catalana, databile a Teano nel secolo XV.
Lo stemma marmoreo di forma rettangolare (cm 36 di altezza – cm 30 di larghezza e cm 6 di spessore) è caratterizzato da una corona circondata da cinque gigli; esso è analogo a quello esistente nell'ultima cappella della navata laterale destra all'interno della cattedrale di Teano.
Si tratta di un lavoro scultoreo eseguito sicuramente su un blocco di marmo di spoglio.
Infatti il retro dello stemma presenta un disegno geometrico che potrebbe appartenere ad un pavimento con interstizi per l'incastonatura a mosaico di tessere policrome di marmo.
L'epoca che si potrebbe attribuire al disegno riportato sul retro è quella dell'architettura bizantina, sicuramente precedente alla realizzazione dello stemma gentilizio.
Un ritrovamento di grande importanza e interesse che fornisce nuovi elementi per la conoscenza della città e della sua storia.
Che, presuppone ulteriori indagini e approfondimenti, storici, archivistici, urbanistici.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 5 Maggio)

Fronte - foto di Vincenzo Lerro
Retro - foto di Vincenzo Lerro