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Indice Martino Amendola
 
 

Viale Werner Johannowsky

 
Per una nuova toponomastica della città
 

A quasi tre anni dal cedimento della condotta fognaria del viale d'accesso al Teatro Romano, che costrinse l'Amministrazione comunale all'interdizione del transito e allo spostamento degli spettacoli teatrali, previsti dal programma estivo di “Teatri di Pietra”, dalla sua sede naturale e suggestiva al Loggione della “Cavallerizza“, tutto è rimasto immutato, o quasi.
Infatti, il problema tecnico idraulico: una strozzatura della condotta, che con piogge insistenti diviene assolutamente insufficiente a far defluire le acque piovane provocando ostruzioni rotture e cedimenti, è rimasto irrisolto. Il viale continua ad essere dissestato, sconsolante emblema di disinteresse e inerzia, compromettendo e svilendo ogni regolare iniziativa legata alle attività culturali e turistiche legate alla fruizione del Teatro romano, ma il transito, di contro, è ripreso normalmente in maniera spontanea in barba ai divieti e ai pericoli presenti.
Eppure, siamo al cospetto della più importante e prestigiosa emergenza archeologica di Teano, un simbolo della Città e della sua millenaria storia.
Cosa si aspetta ancora per intervenire, risolvendo perentoriamente e in modo duraturo il problema?
E, per predisporre anche i necessari e indifferibili lavori di ripristino della fontana della contigua Piazza S. Maria la nova, similmente, e pressappoco dallo stesso periodo, in stato di abbandono e incuria, dopo che l'urto accidentale e violento di un automezzo ha reso instabili e pericolosi alcuni degli elementi marmorei di cui è formata.
E, a pianificare la riqualificazione della piazza e dell'area a ridosso delle mura della città medievale, liberandole dalle indecorose baracche presenti, con la delocalizzazione delle attività artigianali in essere. Prevedendo la realizzazione di un'area ricettiva polifunzionale, di parcheggio e di servizi, per l'accoglienza del flusso turistico, tenuto conto che la zona rappresenta un continuum fisico e visivo tra la Teano romana e quella medioevale, ne è lo snodo centrale e l'accesso privilegiato al Parco archeologico.
E, intanto, senza indugi e dilazioni, intitolare il viale d'acceso al Teatro, banalmente riportato su alcune carte come via Pioppeto, dedicandolo al Prof. Werner Johannowsky.
Onorando, così, degnamente la memoria dell'insigne archeologo, profondo e acuto studioso di fama internazionale, il massimo esperto del mondo antico e della Campania, che a Teano e al Teatro romano e al suo territorio, tanto fervore e studi ha riservato e dedicato; sanando anche, in tal modo, la ferita inferta alla sua memoria con l'assenza di qualsiasi rappresentante dell'amministrazione comunale alla sua commemorazione ufficiale del 4 febbraio 2010 a Napoli, dopo avergli appena tributato la cittadinanza onoraria.
Riprendendo, in tal modo, la prassi logica e razionale di intitolare vie, strade, piazze, impianti e istituti a figure autorevoli della storia socio culturale della cittadina o di quella nazionale o internazionale, o a momenti e fatti emblematici da preservare nel ricordo e tramandare alle future generazioni. E non per compiacere qualcuno, o sull'onda emotiva di qualche accadimento, o per conformarsi a particolari momenti e contesti storici.
Istituendo, finalmente e conseguentemente, una Commissione Toponomastica consiliare, e dar luogo ad una guida toponomastica, per rivedere le intitolazioni e ovviare alle manchevolezze e agli errori di valutazioni del passato.
Come, quello di ridenominare il Viale Ferrovia in Viale dei Platani, quando anche l'ultimo esemplare di quella splendida alberata che lo caratterizzava era stato abbattuto.
Per cancellare l'intitolazione della Piazza centrale al re Umberto I, giustificata solo dall'onda emotiva del suo assassinio denominandola “Piazza 23 settembre 1943”, come luogo della memoria dei tragici e sciagurati avvenimenti dell'ultimo conflitto, che portarono alla cattura e alla “stolta iniquità della deportazione” degli uomini validi al lavoro, strappati ai propri cari e costretti a umiliazioni, violenze, e inaudite privazioni, nei campi di prigionia nazisti, da cui non tutti tornarono. Per rimediare alla perdita dell'intitolazione della ex Scuola media “Stefano delle Chiaie”, che con l'accorpamento dei plessi ha mantenuto una sola intitolazione, quella a “Vincenzo Laurenza”. Per riordinare in modo adeguato le intitolazioni, in virtù della corrispondenza dell'importanza della strada o della piazza alla personalità cui è dedicata e non, come per esempio, intestando la piccola e secondaria traversa di Viale Ludovico Abenavolo, al primo presidente della Repubblica Napoletana del 1799 Carlo Lauberg. Ed ovviare anche alla sciatteria e dabbenaggine di confondere e unire le due personalità, tanto da trovar scritto in più documenti: Via Carlo Ludovico Lauberg.
Per onorare esimie personalità, dimenticate e mai adeguatamente valorizzate, quali Antonello Petrucci, potente e influente “regio segretario” del re Ferrante d'Aragona, suo figlio Giannantonio Petrucci, giustiziato assieme a lui, a seguito della “Congiura dei Baroni”, che dalla drammatica esperienza del carcere ne fece sortire 80 interessanti sonetti, non di grande qualità ma intrisi di crudo e tragico senso della vita e della morte. Quali, ancora, Luigi Antonio Zompa il “Grammatico Sidicino”, autore di una famosissima e diffusa grammatica latina, più volte ristampata nei secoli XVI e XVII. E tanti altri.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno XI 2014 - n. 3 Marzo)