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Cartoline da... Teano

 

Tra le lettere e le segnalazioni che giungono in redazione, tante riguardano aspetti e situazioni della nostra città, con foto e descrizioni di palazzi, monumenti, di vie e piazze, di interi quartieri, che danno l'immagine di un territorio in cui predomina l'incuria, l'abbandono, e il degrado.
Questa condizione che mortifica e rattrista noi tutti, risulta ancor più evidente, più intollerabile, se paragonata a quella dei paesi circostanti.
Infatti, nonostante il contesto di un territorio difficile per le tante implicazioni socio-economiche e politiche negative che l'attanagliano questi hanno beneficiato, nel corso degli anni, di un'attività politico-amministrativa capace di modificarle, tanto o poco, in positivo.
Basti pensare a quello che erano una trentina di anni or sono piccole realtà quali Calvi Risorta, Caianello, Sparanise, Riardo, Pietramelara, Pietravairano per citarne solo alcune, e raffrontarle con la Teano di allora e quella odierna. Riandare con la memoria a ciò che erano e verificare ciò che sono divenute: cittadine ordinate, con palazzi ben tenuti, con assetto viario funzionale e efficiente, spazi verdi, e impianti sportivi che vedono tra i maggiori fruitori i nostri figli; mentre noi restiamo impantanati da decenni in sterili discettazioni sulla localizzazione della "nostra" fantomatica piscina, sulla villa comunale, sulla caserma dei Carabinieri, ecc., a rincorrere il miraggio di un P.R.G. o di un P.U.C.
Il Sidicino da questo numero, di volta in volta, focalizzerà l'attenzione su alcune problematiche e criticità del nostro paese, per dar vita ad un "memorandum" per i nostri amministratori, affinché non continuino a “guardare ma non vedere”, come con molta incisività è stato evidenziato da un attento lettore, ma si attrezzino per intervenire predisponendo, nel contempo, un progetto condiviso di rinascita civile e culturale.
Le "cartoline" di questo numero rappresentano due dei casi più emblematici dell'abbandono e del degrado, con sperpero di denaro pubblico, in cui versano immobili di proprietà comunale: l'asilo nido di Viale Luigi Sturzo, iniziato negli anni settanta, più volte oggetto di interventi di risanamento e di adeguamento, e mai ultimato e destinato al suo ruolo funzionale; la scuola media sulla Collina di S. Antonio, iniziata sempre negli anni settanta, con opere di fondazione e pilastrature del piano terra e poi lasciate in completo abbandono per avviare nuovi lavori qualche metro a monte. Ora, finita nelle opere strutturali, grazie a nuovi interventi economici, è da anni in attesa di completamento per favorire il trasloco degli alunni ospitati nel prefabbricato a valle del ponte che, da sistemazione provvisoria è divenuta, come nelle italiche cose, definitiva.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 7 Luglio)

 
Esempi di degrado e di abbandono: l'Asilo Nido in Via L. Sturzo e la Scuola Media sulla Collina di S. Antonio, opere iniziate e mai terminate ad oltre trent'anni dall'inizio dei lavori.