L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Arturo Aiello
 
 

Recensioni: "Fulgore di Teano" di Giulio De Monaco

 

Siamo onorati di ospitare un altro magistrale scritto di S. E. Rev.ma Mons. Arturo Aiello

COME NASCONO I LIBRI

Doveva essere una recensione dell'ultimo libro di Giulio De Monaco "Fulgore di Teano" (La nuova grafica, Torino 2007, pag. 160, € 23) ed è invece molto di più...

 

La Pasqua 2007 tra tanti doni ci ha recato anche una nuova produzione editoriale di Giulio De Monaco. Non solo i profumi inebrianti dei giardini hanno salutato "Zefiro torna", non solo la meravigliosa nevicata sulle nostre colline ad opera dei ciliegi fioriti che a lungo hanno imbiancato a macchia il verde nuovo ("O Valentino, vestito di nuovo..."), hanno fatto da comice alla Pasqua liturgica, ma anche "Fulgore di Teano" nuovo di stampa, vestito di rosso e pronto a continuare il viaggio nella memoria che
Giulio sa condurre con saggezza e con gusto.
La nuova fatica di Giulio (ma si tratta anche di un piacere e di un "otium") ci conduce per mano a cogliere i segni della Teano romana nelle strade, nelle mura, nelle decorazioni di sarcofagi e capitelli per "ascoltare le pietre", anzi per... auscultarle! Le foglie di acanto dei capitelli nel giardino dell'Episcopio fraternizzano con edere e gerani nelle foto e nei commenti dell'autore facendoci cogliere
l'abbraccio del mondo minerale e di quello vegetale, l'intrecciarsi di storia e di storie, di passato e presente, di sogno e realtà.
L'Avvocato Guido Zarone che ha steso il prologo al libro, resta meravigliato dell'arte di far parlare le pietre che l'amico Giulio dimostra in tutto il testo come per "l'edicola funeraria, monumento alla perennità del matrimonio, finito più di mille anni fa sulla parete del campanile della cattedrale" dove l'autore "sosta in muto colloquio con Lucio ed Herennia affacciati al loro balcone di pietra": "Leggere carezze sfiorano quel volto ormai segnato dal tempo, i pensieri man mano restano solo un ricordo lontano. Lievi sfumature lasciano tracce di un vecchio passato, mentre i silenzi diventano parole di vita."
Sempre nell'introduzione a "Fulgore di Teano" l'avvocato Zarone si chiede quale sia la radice della fecondità dell'Autore che "in meno di un anno ha dato alle stampe ben tre opere" ed offre ai lettori una sua risposta affermando che "per riuscire a produrre tanto e così in breve, bisogna averne già dentro il contenuto rigorosamente organizzato nella mente". A me la domanda ha fatto sorgere dal lago della memoria un bellissimo aforisma della poetessa Alda Merini che condivido volentieri con Giulio e i suoi lettori: "E così nascono i libri nell'amore, e così il libro, prima di nascere, Dio lo deposita in te come una manciata di fango che diventa luce. Domandano tutti come si fa a scrivere un libro: si va vicino a Dio e gli si dice: "feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi!". Così nascono i libri. Così nascono i poeti."
Qui la Merini racconta l'inenarrabile. Un libro è frutto di una divina fecondazione che trasforma in luce "una manciata di fango" ed ha una sua gestazione prima segreta alla stessa "gestante" e poi nascosta a tutti gli altri che lievita mente e cuore in una santa dilatazione. Mi sembra di ravvisare in queste parole alte che descrivono la missione dello scrittore come una sorta di "monachesimo laico", il desiderio di essere solo (monaco viene da "mònos") per capire di più, per comprendere guardando da lontano, fatto estraneo a se stesso e agli altri: "Portami via dagli altri, rapíscimi!". Senza questa sana e saggia solitudine che porta lo scrittore lontano dal "volgo selvaggio" rendendolo sempre e dovunque "passero solitario" non c'è letteratura ma vuoto cespugliare di parole false clonate all'infinita noia.
Se Giulio De Monaco ha potuto partorire una trilogia sulla sua Teano in meno di un anno conoscerà bene questa meravigliosa e sofferta genesi di un'opera letteraria dove Dio rapisce una mente e la porta lontano in una segreta esperienza di amore e dolore. A noi il compito di dirgli grazie per il suo nascondersi dietro gli occhiali scuri per mantenere le distanze dalla realtà come un monaco dietro le imposte della sua cella cui andiamo a chiedere conto della storia, del mondo, della vita perché ci consegni la verità delle Idee quando siamo stanchi di contemplare le vaghe ombre sul fondo della caverna coi nostri occhi bruciati di talpe. "Così nascono i libri. Così nascono i poeti".

Arturo Aiello
(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 5 Maggio)

QUESTA RIEVOCAZIONE DI FASTI LONTANI
PUBBLICATA
NELL`ANNO CINQUANTENARIO
DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CATTEDRALE
SIMBOLO DI RESURREZIONE
DALUIGNOMINIA DI TRE BOMBARDAMENTI
VOLTI SOLO A SEMINARE TERRORE TRA I VINTI
POSSA VALERE A RAMMENTARE
CHE UORGOGLIO DEI SIDICINI
SOPRAVVISSUTO AL BUIO DELLA BARBARIE
SUPERA LA FEROCIA DEI TEMPI

La dedica posta nel frontespizio del libro