L'ASSOCIAZIONE

 
Convegni e Studi
 
Convegno - 1 ottobre 2011
 
"Passato politico e prospettive future dell'Italia Unita"
 

Molto apprezzato l'incontro di studio organizzato a Teano, sala convegni Museo Archeologico di Teanum Sidicinum sabato 1 ottobre 2011, dalla nostra Associazione, sul tema "Passato politico e prospettive future dell'Italia Unita": un approccio ad un tema forse un pò trascurato nel quadro delle celebrazioni anniversarie. Molti gli studiosi intervenuti.
Relatori il Sen. Luigi Compagna ed il giornalista Fernando Riccardi; ha diretto l'incontro Claudio Gliottone il quale, dopo il saluto del Presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro di Caserta, avv. Alberto Zaza D'Aulisio, ha illustrato l'obiettivo del tema: lo sviluppo della politica nell'Italia unitaria fino ai giorni nostri, guardando al Risorgimento non solo come affrancamento dalla dominazione straniera, ma anche come conquista di regime costituzionale.
Il sen. Compagna ha sottolineato il fatto che il Piemonte, con il Cavour in particolare, fosse l'unico stato italiano a perseguire una seria politica estera, a fronte dell'isolazionismo in cui erano chiusi, per motivi disparati, gli altri stati italiani.
Il dott. Riccardi ha ricordato che anche il Regno delle due Sicilie era una monarchia costituzionale, ma che subì storicamente una politica di conquista che generò il brigantaggio, la emigrazione, la spoliazione economica del sud.
Circa le prospettive future la necessità di non accettare provocazioni separatiste, che riguardano il Nord, ma che potrebbero nascere anche al Sud, verso il quale é ancora necessaria un'attenzione continua da parte dei governi centrali, con l'auspicio di un ridimensionamento della eccessiva diluizione amministrativa, sovente improduttiva. La "questione meridionale" é ancora irrisolta e la crisi che viviamo rischia di allargare ulteriormente il divario economico tra le due realtà italiane.
Molti gli interventi al dibattito, che ha chiuso i lavori: ma tutti concordi almeno su una cosa, che l'Unità d'Italia rappresentò un evento storico di radici lontane, una vera e propria "epopea" inarrestabile, vista la grande partecipazione di intellettuali e cittadini di ogni genere, e non una guerra di conquista.