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Canti popolari
 
Canti popolari di Terra di Lavoro: "Tira e molla, molla e tira"
 

E' il canto dei vaticali, cioè dei carrettieri che si recavano al mercato a vendere la propria merce, soprattutto cereali (grano, granturco, orzo) ma anche fagioli, ceci, ecc.
La sera precedente si caricava il traìno (nel nostro dialetto l'accento da tràino si è spostato in avanti) e la mattina seguente, alle prime ore dell'alba si partiva per giungere alla debita ora sul posto.
Il canto da noi raccolto dalla viva voce di una donna del popolo pignatarese, Antonietta Scialdone, soprannominata “Scapiccione”, s'intitola “Tira e molla”. L'espressione costituisce l'inizio del ritornello dove i due verbi si ripetono invertendosi, per concludersi con un “tirallallà”. Il senso dei due verbi è chiaramente allusivo alle azioni del carrettiere che, guidando il cavallo, ora tira ora molla (allenta ) le briglie a seconda dell'andatura che intende dare all'animale.
Il canto è composto da una serie di strofe costituite da distici a rima baciata o almeno con forte assonanza; si può parlare di rima anche se la vocale finale delle parole che chiudono i versi non è la stessa (esempio: Spartimiento/'uernamienti, Marotta/trotto, Caserta/'nserte) perché quella vocale in realtà è muta: si pronuncia in modo indistinto.
Circa la lunghezza dei versi, si può notare che per la maggior parte delle strofe un ottonario si alterna con un novenario (ciò però non capita in tutte perché, d'altra parte, al popolo-poeta-cantore interessano altri elementi: la rima o l'assonanza e un certo ritmo o cadenza che nel nostro caso consiste in quattro accenti tonici; nell'ottonario risultano accentate tutte le sillabe dispari (àrri vàima làta vèrna);nel novenario in seconda battuta si recupera una sillaba (cèfa cèremo nàmma rènna).
Lo svolgimento del canto è semplice: si basa sulle varie tappe del tragitto che s'inizia a Pignataro e termina a Maddaloni, passando per la Taverna (sulla Casilina, al bivio per Pignataro), lo Spartimento (dove una volta si incontravano Casilina e Appia: ora Casello di Capua dell'Autostrada del Sole), continuando per taverna Marotta, l'Agnena (da una cappellina in onore della Madonna onorata sotto questo titolo); si prosegue per Capua, S. Maria, Casagiove, Caserta; e finalmente si giunge al luogo del mercato. La vendita è andata bene sicché il vaticale e i suoi parenti collaboratori fanno ritorno a casa “tutti càrrichi 'e renari”.
Se consideriamo il contenuto delle strofe, talvolta vi notiamo un qualche senso chiaro: all'inizio del viaggio i vaticali fanno merenda; i guarnimenti del cavallo poi potevano rompersi; l'animale che trotta; la pioggia; ma spesso non bisogna chiedere troppo al senso perché diventa difficile scoprirlo: il pianto di Angiolina, il mal di testa, le serte (di castagne?) acquistate a Caserta! Al popolo-poeta-cantore lo ripetiamo interessavano rime e ritmi.
Facile la prima per la “curva di San Giuseppe”e per Santa Maria; così per l'ultima strofa dove si utilizza un binomio già molto diffuso in zona per definire i pignataresi: “Pignataro renaro” con rima perfetta.
Un'ultima annotazione circa la penultima coppia di versi: tra l'arrivo a Mataluna e l'ora dell'una è da sottintendere tutto lo svolgimento del mercato con la vendita della merce.

Antonio Martone
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 6 Giugno)

Il testo musicale è stato trascritto dal M° dott. Guglielmo De Maria (Direttore del Coro polifonico di Pignataro)

Ritornello: Tira e molla Molla e tira Tira e molla Tirallallà.

Arrivàimo alla Taverna:
Ce facèremo na marènna.
Tira e molla…

Arrivàimo o Spartemiento:
Se stuccarono 'e 'uarnemienti.
Tira e molla…

Arrivàimo ô Marotta:
'U cavallo se mette 'e trotta.
Tira e molla…

Arrivàimo all'Agnena:
Ngiulenella comme chiagneva!
Tira e molla…

Rint'a curva 'e San Giuseppe
Là ncuntràimo a Zi Peppe.
Tira e molla…

Arrivati 'o Ponte 'e Capua,
Ce venette nu male 'e capa!
Tira e molla…

Arrivati a Santa Maria,
Llà ncuntràimo a Zi Maria.
Tira e molla…

Arrivati a Casagiove,
Cumminciaje nu poco a chiove.
Tira e molla…

Arrivati a Caserta,
Ce accattàimo doje 'nserte.
Tira e molla…

Finalmente a Mataluna,
S'era fatta quasi ll'una.
Tira e molla…

Po' turnammo a Pignataro,
Tutti carichi 'e renari.
Tira e molla…

Traduzione

Arrivammo alla Taverna:
Ci facemmo una merenda.
Tira e molla…

Arrivammo allo Spartimento:
Si spezzarono i guarnimenti.
Tira e molla…

Arrivammo al Marotta:
Il cavallo si mette di trotto.
Tira e molla…

Arrivammo all'Agnena:
Angiolinella come piangeva!
Tira e molla…

Dentro la curva di San Giuseppe
Là incontrammo zio Giuseppe.
Tira e molla…

Arrivati al Ponte di Capua,
ci venne un mal di capo.
Tira e molla…

Arrivati a Santa Maria,
Là incontrammo Zia Maria.
Tira e molla…

Arrivati a Casagiove,
Cominciò un poco a piovere.
Tira e molla…

Arrivati a Caserta,
Ci comprammo due serti.
Tira e molla…

Finalmente a Maddaluna,
S'era fatta quasi l'una.
Tira e molla…

Poi tornammo a Pignataro,
Tutti carichi di denari.
Tira e molla…

Tira e molla…