TEANO
 
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La Casina
 
Povera "Casina"
FU RISPARMIATA DALLE BOMBE AMERICANE MA NON LO SARA’ DAL “PROGETTO DI RIQUALIFICA-ZIONE” DELL’ATTUALE  GIUNTA COMUNALE

In data 22/08/2007 sulla G.U. n. 97, alla pagina n. 212,  è stato pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione di Piazza Umberto I.
Il 4 ottobre si saprà l’esito della gara. Il tempo dell’esecuzione dei lavori è fissato in giorni 160.  In un breve lasso di tempo, dunque, si realizzerà il più devastante intervento  a danno del centro storico della nostra città, dai bombardamenti americani ad oggi. Per ironia della sorte l’intervento  sarà  realizzato  nell’ambito della legge regionale 26/2002 che ha per fine la salvaguardia e la valorizzazione dei centri storici.
Tale legge finalizzata alla tutela del patrimonio storico-culturale dei centri storici della regione Campania prevede in modo tassativo, tra le altre misure, la proibizione di qualsiasi demolizione di edifici di interesse storico- culturale.
La cosa fu a suo tempo fatta presente all’assessore Regionale competente, purtroppo senza alcun esito. Bisognerà quindi, alla luce dei fatti che stanno accadendo, rivolgersi direttamente al Presidente Bassolino per informarlo di come la legge 26 viene travisata nell’utilizzazione: distruzione invece di valorizzazione dei Centri Storici.
Inoltre come se non bastasse, quanto sopra riportato,  l’Amministrazione Comunale, estremamente sensibile alle problematiche del buon governo, tanto da organizzare seminari di formazione per amministratori comunali, non ha perso l’occasione di fornire alla cittadinanza un buon esempio   di violazione degli strumenti urbanistici vigenti.

L’intervento  di riqualificazione di piazza Umberto I, prevedendo la demolizione della “Casina” non è conforme al Piano di Recupero vigente.

La delibera n. 90 del 29/03/2004 di approvazione del progetto (si noti bene: non in variante), secondo gli scriventi è da considerarsi viziata dal parere errato del responsabile della Ripartizione Tecnica. Tale parere positivo è, di fatto, una dichiarazione di conformità del progetto agli strumenti urbanistici vigenti che non trova riscontro nella realtà dei fatti, poiché il vigente Piano di Recupero assoggetta l’edificio da demolire, la “casina”, alla disciplina del risanamento conservativo che prevede solo interventi di manutenzione straordinaria, escludendo  nettamente  la demolizione totale e  sostituzione dell’immobile con altro di nuova edificazione. Tale vizio si riscontra anche nella delibera di G.M. n. 64 del 19/03/2007 di approvazione del progetto esecutivo.

Ci rendiamo  conto che con questa nota non è opportuno dilungarsi ulteriormente su  questi aspetti, è più importante, crediamo, far conoscere a chi legge che questo intervento è, tra le altre cose negative, un esempio perfetto di sperpero di denaro pubblico.

L’analisi  costi-benefici mostra, infatti, che a controbilanciare la distruzione di una pregevole piazza ottocentesca disegnata in forma di teatro con la “Casina” come palcoscenico – arengario,  non vi sarà nulla di positivo per il paese e per la valorizzazione del Museo. La realizzazione dello scalone, renderà solo più problematico l’accesso agli uffici del museo ed al terrazzo del Loggione.
Infatti,  mentre con la rampa attuale è possibile ai diversamente abili  ed  agli automezzi leggeri raggiungere  il terrazzo e gli uffici, con lo SCALONE non sarà più possibile farlo (gradinata con gradini di alzata 10 cm, più i 4 iniziali di alzata di cm. 17 circa) così come non sarà più possibile utilizzare il terrazzo per manifestazioni con presenza di pubblico rilevante, sia per la difficoltà di trasportare i materiali necessari per gli allestimenti, sia per l’impossibilità di assicurare una via di fuga idonea, essendo l’unica possibile una gradinata di eccessiva lunghezza. Inoltre, se il motivo principale, che ha ispirato l’intervento, sembra di capire leggendo la relazione, è  stato quello di dare maggiore visibilità al museo  per incentivare, si presume, l’afflusso dei visitatori allo stesso, siamo nell’errore più eclatante, perché anche i più sprovveduti sanno che la visibilità, o la capacità di attrazione, di un museo non dipende dai metri quadri dell’immobile visibili ma dalla attività culturale messa in essere sul territorio.
Inoltre, i locali da destinare  a info-point del museo, ritenuti necessari a evidenziare la presenza dello stesso in piazza   Umberto I, senza spendere centinaia di migliaia di euro, potrebbero essere ricavati, quasi a costo zero, nell’attuale edificio destinato alla distruzione.

Conviene stendere un velo pietoso, sugli altri lavori a farsi, specialmente riguardo l'assurda  rimozione  dell’attuale, antica, pavimentazione in basalto locale, in buone condizioni. Desta meraviglia il fatto che se ne effettuerà la rimozione ed il rifacimento, con 250 mq. di nuove basole, non di basalto locale, e 150 mq. di quelle vecchie rilavorate, senza aver previsto alcuna opera per eliminare l’annoso pericolo di crollo esistente in una parte della piazza, attualmente interdetta al parcheggio per motivi di sicurezza.
Siamo convinti che le nuove basole (in pietrarsa?), male si inseriranno nel contesto della pavimentazione cittadina esistente, in basalto locale. Con questo progetto, dunque, non otterremo nulla di positivo ma solo danni e la spesa inutile, per noi semplici cittadini si intende, di una somma di settecentocinquantamila euro circa  che potrebbe essere utilizzata ben diversamente.

Con la presente, nel portare a conoscenza dell’opinione pubblica il rischio gravissimo e irreparabile che corre uno dei luoghi più amati e vissuti di Teano, facciamo appello alle Associazioni che sono interessate alla tutela dei Beni Ambientali, Artistici, Storici e Architettonici, affinché ci affianchino in questa iniziativa tesa a salvare il cuore del nostro centro storico.

Il Comitato per la salvaguardia della”Casina” e di Piazza Umberto I

Sottoscrivono:
Italia Nostra; Lega Ambiente; ARCI; Pro Loco “Teanum sidicinum”; I Liberi; Masseria Felix

(da Il Sidicino - Anno IV 2007 - n. 10 Ottobre)