TEANO
 
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Centro storico ed interventi edilizi
 
La Casina
 
Addio Casina
 

Nella conferenza dei servizi, tenutasi il giorno 29/03/04, avente per oggetto l’esame del primo lotto del programma di valorizzazione delle aree: Corso V. Emanuele, Piazza Umberto I, Piazza Vittoria, redatto ai sensi della legge regionale 26/92 è stato approvato il progetto definitivo, di riqualificazione di piazza Umberto I. Tutti gli Enti partecipanti, Soprintendenza ai monumenti, Soprintendenza ai beni archeologici, Amministrazione comunale etc. tramite i loro rappresentanti hanno esaminato il progetto in argomento ritenendolo degno di approvazione fermo restando la necessità di acquisire alcuni ulteriori pareri.
Sembrerebbe una notizia di ordinaria amministrazione se non fosse per il fatto che è stata deliberata la distruzione di un edificio nella piazza più bella del centro storico di Teano. La piazza, intitolata a Umberto I, fu realizzata su uno specifico progetto e, quindi, calibrata e armonizzata in ogni aspetto, percorsi, luoghi di sosta, facciate, arredo, raccordo e armonizzazione dei diversi piani delle pavimentazioni, composizione delle quinte murarie, il tutto in modo da equilibrare l’invaso spaziale e raggiungere un’armonia eccezionale tra tutte le parti, preservando, al contempo, le caratteristiche urbanistiche peculiari dei luoghi in cui si andava a realizzarla. Infatti, accortamente, fu mantenuta, dal progettista, la distinzione tra area asservita al complesso castello – “palazzo magnifico” e quella destinata all’uso mercantile e di relazione dei cittadini. La porta esistente tra le due aree fu conservata inglobandola nel fabbricato “la casina” di cui è stata prevista la distruzione. Qualsiasi intervento di demolizione effettuato nel contesto sopra descritto andrebbe a distruggere questo raro esempio di equilibrio, tanto diligentemente realizzato, distruggendo l’altissimo valore architettonico - urbanistico presente nella piazza Umberto I considerata nel suo insieme inscindibile. Le cronache e le memorie raccolte sul campo negli anni passati riportano che l’intervento effettuato negli ultimi anni del 1800 ed i primi anni del secolo scorso, con il generoso apporto di alcuni concittadini di allora, fu apprezzato, con entusiasmo, dalla popolazione perché rispondeva alla esigenza di avere uno spazio, attrezzato, in cui fosse possibile relazionarsi, scambiare le proprie opinioni e dare luogo a tutte quelle manifestazioni laiche e religiose che sono i veri momenti di crescita di una società viva come era quella teanese in quegl’anni. Gli amministratori del tempo spesero bene le loro energie ed i soldi dei contribuenti. Alla luce della progettazione approvata, nel caso della realizzazione dell’opera, potremmo dire lo stesso degli attuali amministratori? Avranno essi risposto alle vere esigenze dei loro concittadini? Credo che la risposta sarebbe un NO.
Quando e come hanno avuto l’accortezza di scambiare, confrontare e magari recepire le idee, le proposte e il loro pensiero in merito alla valorizzazione del centro storico ed all’uso delle risorse economiche attingibili tramite la legge reg. 26/2002
Il progetto approvato non risolve alcun problema e non porta alcun beneficio alla collettività. L’accesso agli uffici del museo esiste già e risulta giustamente defilato in considerazione della sua modesta valenza formale. La necessità di un info - point per il museo può essere senz’altro tenuta in considerazione a patto, però, di utilizzare l’edificio esistente della “casina” che, tra l’altro, presenta una superficie utilizzabile maggiore di quella prevista, per lo stesso scopo, nel progetto in argomento. Insomma, perché rovinare la più bella e amata piazza del nostro sfortunato paese, e spendere la somma rilevantissima di 750.000,00 €. per nulla? Questi soldi, per il 25% a carico dei contribuenti teanesi, non sarebbe stato meglio destinarli all’attuazione dei progetti previsti, per il rilancio del Centro Storico, nel Piano di Recupero vigente? Il progetto approvato, a ben guardare, impegna una somma enorme per avere l’unico risultato, oltre la distruzione dell’armonia di Piazza Umberto I, di raddrizzare l’attuale rampa di accesso agli uffici rendendola, a parer mio, ancora più brutta ed invasiva con una luccicante testata realizzata in acciaio e vetro in un contesto che merita ben altra considerazione di quella che purtroppo siamo costretti a registrare da parte dell’amministrazione. Eppure, tra gli uomini che hanno responsabilità di governo nel nostro comune, vi sono alcuni che hanno passato parte rilevante della loro vita nei locali di cui hanno decretato insieme ad altri la distruzione. In essi hanno vissuto esperienze di lotta, dibattuto di politica, si sono confrontati sui problemi della democrazia su cosa bisognava fare per migliorare il nostro paese, ora sembra che finalmente, con questo progetto hanno deciso di dare inizio a questo loro “Rinascimento”. Che ne sarà del nostro paese, inteso nella suo insieme di ambiente fisico e luogo testimone di vite spese, giorno dopo giorno, dagli abitanti, con le emozioni vissute, le gioie godute e i dolori patiti nel palcoscenico delle sue strade, negli edifici secolari, nelle piazze, prima tra tutte quella che si vuole deturpare con questo intervento, affidato a smemorati convinti che un paese sia solo di pietre senza accorgersi della Storia, dei sentimenti e dei ricordi che le tengono insieme?

P.S. Il progetto in argomento è in contrasto con le previsioni del Piano di recupero vigente.

È stupefacente come l’Amministrazione Comunale, e le Soprintendenze, in particolare quella ai beni architettonici che approvò il succitato piano, non abbiano tenuto in nessun conto uno strumento urbanistico vigente che per compito istituzionale devono far rispettare ai comuni cittadini.

Vincenzo Lerro
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 5 Maggio)