TEANO

 
Personalità da ricordare
 
Luigi Antonio ZOMPA (1496 - † 1557)
Il "GRAMMATICO SIDICINO"

Nato in Teano nel 1496 fu, “da civili genitori”, avviato agli studi, nei quali, sotto la guida di Giovanni Vexeo o Vesce, compì rapidissimi progressi, specie nell'apprendimento della lingua latina, di cui divenne talmente padrone da darne, giovanissimo, lezioni in “pubblica scuola di Grammatica; e siccome fu indicibile il concorso de' Giovani della Città, e di queli luoghi circonvicini tirati dalla chiara fama del nome della sua dottrina; così fu grande il profitto” (1). Tra i suoi allievi più famosi vi fu Giulio Antonio Santori, il Cardinale di Santa Severina, che così scrisse di lui (2) : “Andai in Napoli e sentii misser Lois Antonio Zompa detto volgarmente il Sidicino, famoso grammatico; al quale essendo passato a miglior vita, io posi un epitaffico che comincia così:

Elysium urbs Sidicina ferax produxit alumnum
Parthenopeque suo suttulit alma sinu ”.

“Il grido però della sua perizia nella cognizione della latina favella si sparse in guisa, che non v'era luogo, in cui non fosse giunto con molta lode del nome suo. Quindi è, che venne istantemente a Napoli, per ivi insegnare a Giovani pubblicamente Grammatica”.
Quivi giunse però verso il 1520 e rilevò una scuola, fin'allora tenuta da un sacerdote, Taddeo Picone, che portò brevemente in grande reputazione. Da essa “come da un cavallo di Troia, vennero fuori, per oltre un ventennio caterve di giovani non solo adorni di umane lettere, ma versati nell'oratoria e nella poetica” (3).
Compose, per i suoi scolari, le Eleganze ed una famosissima e diffusissima grammatica latina, più volte ristampate per oltre due secoli, designata come il libro del Sidicino o il Sidicino, ed ambedue, come ci tramanda lo Spera (4), omnibus fere manibus terebantur.
Oltre le citate, compose diverse altre opere, inedite, che andarono poi perdute. Si hanno notizie di dialoghi gammaticali, commenti su Virgilio, osservazioni su Orazio, scoli sul De partu Virginis , formulari della lingua latina, un vocabolario una Dialettica, una Rettorica, una raccolta di epigrammi di poeti antichi e moderni, molte lettere, molti versi.
Stampò egli stesso l' Elegantiarum compendium e le Totius fere grammaticae Epitomae, che sono, però, introvabili.
Ci tramanda il suo biografo Cesare Benenato che il Sidicino , come era universalmente chiamato, parlava e scriveva ciceronianamente ed apparteneva all'Accademia degli Ardenti, di cui fu principe.
Fu parco nel cibo, astemio, e trascorse gran parte della sua vita senza fastidi di moglie, sine uxoris molestia, finchè, per le insistenze degli amici, sposò una donna vecchia e senza dote. La podraga, causa della vita sedentaria, cui si aggiunse l'idropisia, lo condusse alla morte nel 1557, all'età di 61 anni. Da Carlo V aveva ottenuto una pensione annua di quarantacinque ducati, da riscuotere presso la regia Dogana di Napoli.
Fu sepolto a Napoli, nella Chiesa di S. Giuseppe e Cristoforo, di fronte a S. Maria La Nova , e la lapide sepolcrale fu da lui stesso dettata:

HIC IACET ALOISIUS
ANTONIUS SIDICINUS
GRAMMATICUS ET ORA
TOR QUII ET LX ANNOS
MORTEM OBIIT
PRIDIE CAL MARTII MDLVII

Note:

(1) Tafuri, T. III, P. VI, p. 340;
(2) Vita del Cardinale Giulio Antonio Santori, detto il cardinale di Santa Severina, composta e scritta da lui medesimo, in G. Cugnoni, Roma, 1898, p. 6;
(3) Benedetto Croce, La tomba del Grammatico Sidicino, in Nuove curiosità storiche, Napoli, 1922, p. 30.
(4) P. A. Sperae, De nobilitate professorum Grammaticae et Humanitatis utriusque liguae, Napoli, 1641, p. 461.