TEANO

 
Personalità da ricordare
 
Angelo LANFREDI (29 ottobre 1840 - † 7 dicembre 1903)
 

Nacque il 29 ottobre 1840 da Francesco e Vittoria Alfonso. Fece i suoi studi in Lucera nella casa dei Sacramentisti, fondata e diretta dallo zio di lui D. Geronimo Lanfredi. Preso dal più vivo attaccamento ai maggiori letterati del suo tempo si rivolse tutto a studiare l opere e seguirne i precetti, sicché seppe presto conquistare l’amicizia e la corrispondenza letteraria di Antonio Genovesi, G. Martorelli, arc, Lupoli, Fr. Daniele, dell’abate Costanzo, ab. Mazzacane, ab. Longano ecc. Chiamato ad insegnare nel seminario di Teano vi dette preziose lezioni di eloquenza, e, versato com’era nella lingua greca ed ebraica, si dedicò con puro fervore e grande lena allo studio della teologia, attingendo al testo e alle fonti più sane dei padri greci e latini. In seguito a splendido concorso, che rivelò la vastità delle sue cognizioni, fu eletto Canonico Teologo della Cattedrale.
Una orazione funebre per la gloriosa memoria di Carlo III fu pronunziata alla presenza di mons. Aprile nel Duomo di Teano. Inoltre nel 1891 l’Archivio Storico Campano pubblicò una lettera latina che il Lanfredi inviò nel 1792 ad un cavaliere inglese per illustrare due iscrizioni rilevatrici del culto di Giunone populonia in Teano. Moltissimi scritti del Lanfredi sono rimasti inediti, infatti il Marchese Geremei nel suo opuscolo “Vairano della Campania Sidicina” p.IV dice di possedere uno scritto inedito del Lanfredi, in due minute autografe, intitolato “Ragguagli della Città e Luoghi della Diocesi di Teano” Sebbene fosse randissima la modestia del nostro letterato, furono molto apprezzati i suoi veri meriti dai dotti contemporanei. L’abate di di Costanzo della badia di S. Paolo in Roma, chiaro archeologoe Dantofilo rinomato, si rivolse spesso al Lanfredi per lumi e schiarimenti; e, scrivendo al Vescovo di quel tempo. Mons. R. Pasca, appella il can. Lanfredi “ uomo di raro merito, coltissimo, dottissimo e insieme modestissimo.” Una volta e precisamente il 4 ottobre 1799, avendolo consultato sul significato di una lapide gli scriveva così: “Voi siete poeta e il sa bene il fanciullo Diadumeneo, possedete la mitologia omerica, onde potete congetturare di che si tratta in questo bellissimo etrusco monumento; Fatevi dunque le vostre riflessioni e comunicatemi i vostri lumi e poi con vostro comodo rimandatemi il disegno.”
Angelo Lanfredi, dopo ventisette anni di ufficio Teologale e di dottissime elucubrazioni in ogni genere di letteratura, moriva a Vairano, dove si era trasferito, il 7 dicembre 1903.