TEANO

 
Il passato
 
Teano feudale
 
Il feudo dei Gallucci e quello di madama Porpora
 

Ricostruire con la maggiore accuratezza possibile la storia dei feudi non è un’inutile esercitazione araldica. Lo svolgersi dei domini e dei possessi di un piccolo feudo e l’accavallarsi dei travolgimenti che toccana le famiglie feudali, rendono conto di ciò che in periferia avviene durante lo svolgimento della storia maggiore. La puntuale coincidenza delle varianze o delle invarianze, contribuisce a capire meglio la storia generale del regno, nel suo continuo fluire del tempo e delle dinastie. Mentre le storia dei feudi più grandi è abbastanza conosciuta, ancora tutta da scrivere è quella delle partizioni dei feudi, i suffeudi appunto.
La particolare situazione geografica dei feudi confinari del regno, Sessa, Teano, Carinola, Mondragone, posti in una posizione di particolare importanza, a cavallo delle vie che portano al regno del sud, la via del mare che passa per Portella, Fondi, Gaeta, Formia e Sessa e quella interna, che da Ceprano, porta e S. Germano e quindi a Teano, rende questi territori di importanza capitale. In genere le dinastie dominanti affidano sempre questi territori ai loro uomini più fidati, investendo loro i feudi e i suffeudi.
Stiamo interessandoci qui dei feudi di Teano e oggi in particolare del feudo detto dei Galluci e di quello di madama Porpora.
La famiglia dei Gallucci di origine normanna possiede feudi nella zona descritta in capite a Regia Curia già al tempo del catalogo dei Baroni. Goffredo di Galluccio al tempo della redazione del Catalogo avvenuta probabilmente nel regno di Guglielmo il Malo è signore della terra di Galluccio, di metà di Conca della Campania, di Camino frazione di Rocca d’Evandro, di Caspoli, d’un terzo di Roccamonfina, e di S. Maria Oliveto.
In epoca sveva i Galluccio sono a favore di Federico. Nel 1228 Nicola de Cicala, il conte Landolfo d’Aquino, Stefano de Anglono giustiziere di Terra di Lavoro, Adenolfo d’Aquino figlio di Tommaso conte di Acerra e Ruggero Galluccio sono con Federico a S. Germano.
In seguito quando l’imperatore si trova alla crociata il legato pontificio Pandolfo prende Presenzano, Venafro, Vairano e la terra filiorum Pandulfi con il castello di Calvi, poi Teano e Carinola e assedia Sessa e Mondragone.
Ruggiero in questa occasione passa dalla parte del papa e, quando Federico ritorna, Gualtiero d’Aversa stimando fargli cosa grata attacca quelli che erano stati dalla parte della chiesa e quindi va contro S. M. Oliveto scacciandone Ruggiero di Galluccio che viene incarcerato, ma per l’interposizione dell’abate di S. Vincenzo al Volturno, Oderisio viene poi liberato.
Dopo la venuta degli angioini il Galluccio mantiene i suoi possedimenti, quindi deve essersi schierato della parte di Carlo d’Angiò. Nel 1269 tra i mutuatores di Teano è compreso Roberto Galluccio, l’anno precedente si ha notizia di Pietro Galluccio.
Pietro Galluccio già nel 1297 ha un feudo in Teano dalla divisione dei beni feudali che gli vengono dal padre Ruggiero.
Porpora de Franco, figlia di Landulfo de Franco e di Saracena, una delle figlie di Taddeo da Sessa, rimasta vedova di Cola d'Evoli, sposa Riccardo Galluccio nel 1305, portandogli in dote il feudo, che sarà detto d'ora in poi di madama Porpora.
Dunque il feudo precedentemente appartiene a Taddeo di Sessa, e viene concesso per matrimonio alla famiglia dei Franchi e per matrimonio sempre passa ai Galluccio.
Nel 1281 Riccardo e Pietro Galluccio iure lombardorum viventes filii Rogerii petunt subventionem a vassallis Gallucci, Thore, S. Marie, Rocce Menfini, Camini et vassallis in Marzano et Theano (ms. Borrelli, I, f. 558).
Ancora nel 1289 tra i barones tenentes feudalia viene notato Rogerius de Galluccio pro feudalibus in Theano (de Lellis, III, p. 1/2, f. 1932). Può anche trattarsi di un altro Ruggiero.
Nel 1295 Gulielmus de Alneto m. dnus Theani et Rogerius de Galluccio m. habet feudam consistens in vassallis et aliis iuribus in dicta terra Theani in capite a regia curia (Sicola, 3, f. 132). In questo momento Teano è concessa alla famiglia angioina degli Aulnay e si discute per i diritti dei feudi dei Galluccio.
1301 Rogerius de Galluccio solvit revelium (Sicola, 3, f. 164).
1302 Goffredo Galluccio tenet bona feudalia in Teano pro quibus servire debet maiori ecclesie teanesi provisio contra Robertum de Alneto dnus Theani pretendentem ipsum debere contribuere cum aliis vassallis suis in adoha (de Lellis, IV, p. II, f. 436).
La nota sembra confermare la provenienza, o almeno la riconferma, da parte della chiesa (quando ne aveva avuto l'autorità) dei beni feudali in Teano.
1303 Rogerius de Galluccio m. dnus castri Gallutii (Sicola, 3, f. 259).
1304 Riccardo Galluccio, Goffredo, Pietro e Jacobo fratres possidentibus vassallis in Theano provisio contra universitatem gravantem dictos vassallos in collectis (De Lellis, IV, p. II, f. 210).
1306 nob. Riccardo de Galluccio et Purpura de Franco coniuges possident bona burgensatica in Suessa data in dotem Purpure per dnam Saracenam (de Lellis, IV, bis, f. 776).
1306 Riccardus de Gallutio m. pro inimicitiis in Theano habet licentiam ferendi arma prohibita (Sicola, 3, f. 521).
Nel 1309 Goffredo Galluccio figlio di Ruggiero diventa vescovo di Teano.
1309 Goffridus episcopus theanesis vendit Riccardo fratri suo quarte partis castri Thore (de Lellis, IV, bis, f. 855).
1310 pro parte venerabilis patris Goffridi episcopi theanensis, Riccardi militis, Petri et Jacobi de Gallutio fratrum exponitur quod Robertus de Alneto turbat eos in quasi possessione vassallorum et bonorum feudalium in Teano (Sicola, 3/IV, p. 163).
Questa nota è particolarmente importante e andrebbe indagato di più sulla "quasi" possessione di vassalli e terre.
Mi sembra quasi che aleggi in questa nota il possesso da parte dei vescovi di Teano del feudo degli Scarpati e dell'Anguillara, consistenti anche in angarie e servizi dovuti.
La quasi possessio è una forma raffinata giuridica che nasce già in periodo romano e distingue la proprietà nuda dal possesso, aggiungendo ancora il quasi possesso.
Probabilmente la mancanza di titoli giustificativi, atti di concessione (ricordate la nota del vescovo già pubblicata su queste pagine che lamentava l'assenza di titoli per gli Scarpati?), era fonte di litigio con il possessore legittimo del feudo di Teano, Roberto d'Aulnay.
Nel 1316 a Petro et Jacobo de Galluccio pro medietate castri Tore et pro medietate castri Rivisondoli quam idem Petrus tenet pro parte Mattie uxoris sue e dno Riccardo Galluccio pro medietate castri Tore et pro feudalibus que tenet pro parte Purpure uxoris sue (de Lellis, III, p. I, f. 351).
Nel 1318 è morto già Riccardo e l'erede Petruccio fil. q. dni Riccardi de Galluccio pro feudalibus cum vassallis in Theano paga tt. 20 gr. 5, mentre da dna Purpura de Franco relicta dni Riccardi de Galluccio pro medietate castri Thore sub adoha unciarum 2, si ricevono tt. 10 gr. 10 (de Lellis, IV, bis, f. 124).
1322 dna Purpura de Franco relicta q. Riccardi de Galluccio pro medietate castri Tore et pro aliis feudalibus in Terra Laboris (de Lellis, III, p. I, f. 1018).
Nel corso dello stesso anno madama Porpora trova il tempo di litigare e anche di fare pace con i suoi parenti de Franco. Ricordo qui en passant che un feudo nei territori di Teano, Carinola e Torre Francolise è detto dei Franchi, anch'esso proveniente dai grandi possedimenti del giudice di Federico II.
Ancora i manoscritti De Lellis, ci informano infatti: 1322 Nicolao de Franco de Capua nepoti dne Purpure de Franco relicte quondam dni Riccardi de Galluccio assecuratione super concordia inter eos (de Lellis IV, p. II, f. 120).
1322 Purpura relicta quondam Riccardi Gallucci litigat cum Nicolao de Franco eius nepote pro feudalibus cum vassallis et aliis boni in Theano et concordantur (de Lellis IV, p. II, f. 124).
1326 dne Purpure de Franco relicte q. Riccardi de Gallutio pro medietate castri Tore et feudalibus cum vassallis in Theano et Petruccius de Galluccio filius q. Riccardi tenet feud. in Theano et dnus Jacobus de Galluccio pro medietate castri Tore et feudum cum vassallis in Theano (de Lellis III, p. I, f. 101).
1326 Nicolao de Franco de Capua profectusad partem Tuscie cum duca Calabrie provisio non molesteurfeudalibus presertim illorum que emit a Landulfo de Franco et Berardina Thomacella (de Lellis III, p. I, f. 160).
Nel 1336 la situazione è la seguente 1336 a dna Purpura de Franco rel. q. Riccardi Galluccio pro medietate castri Tore et pro feud. in Teano, a Petruccio Galluccio fil. q. Riccardi pro feudo cum vassallis in Teano (de Lellis III, p. I, f. 497).
1338 - 39 a Riccardo et Goffrido Galluccio filiis q. Petri pro relevio feudalium (de Lellis III, p. I, f. 615).
Nel 1343 Paolo Galluccio decano viene eletto vescovo di Teano.
Nel 1343 si conosce una Pippa de Galluccio uxor Monaci Crispani militis ligat pro medietate castri S.te Marie Oliveti (Sicola, &, f. 4). Già nel 1375 feudatario è Antonio Galluccio.
Con un salto di qualche decennio, si giunge in periodo durazzesco, nel 1392 - 93 Antonius de Galluccio barone Gallucci dnus mutuat Carolo III uncias 200 et Nicolaus de Galluccio frater et Jacobus de Galluccio dictus Fuscus miles nepos ipsius 130 (Sicola, 7-8, f. 60).
In questo periodo un ramo dei Galluccio, quello di Fusco Galluccio, si è già insediato in alcuni territori feudali a Sessa.
Luigi Galluccio nel 1395 è Portolano di Terra di Lavoro, e Contado di Molise. Nel 1399 è capitano di Napoli.
Nel 1400 Ladislao riconcede a Pietro Cola Abenavolo il feudo di Casamarcia presso il Saone Pietro Cola de Abenabulo de Theano possidenti feudum in pertinentiis castri turris Francolisij provisio quedam, et dirigitur judici Petro Rogerio de Theano jureperito (Broccoli A., p. 201).
La detta provisione si riferisce alla confinazione del feudo posseduto da Petro Cola, in cui interviene anche il nobile Vincenzo Ludovico de Galluccio di Teano che all'epoca possiede la metà del feudo di madama Porpora.
1404 Gallutio familia de Theano patrona duorum pheudorum in Theano uno vocato Purpure de Franco et alio de Gallutiis. I Galluccio sono al servizio di Ladislao e particolarmente in auge.
Nel 1407 nobilis Purpurella de Asprello Consors viri nobilis Petrilli de Gallutio de Teano (Sicola, 7-8, f. 123), il matrimonio porta nella famiglia Galluccio il grande feudo di Piscinola in territorio di Sessa.
Nel 1412 Giovan Luigi (o Luigi) Galluccio dona il terreno per la costruzione del convento francescano osservante di S. Antonio.
1415 Giovanna II concede a Giovan Luigi Galluccio un giardino con parco in Teano.
Nel 1423 il gruppo familiare è costituito così, da una parte si conoscono Antonello, Perrello et Petruccio Galluccio de Teano fratres filii q. Jacobi che hanno una questione con Petruccio de Valle m. fil. Marini de Valle dnus Vallis et Pascorani et Benuta vidua relicta q. Loffridi gallucci soror dicti Marini, tutrix dicti q. Jacobi filii et heredes q. Parilli de Gallutio agunt pro recuperatione dotis unc. 102 dicte Benute (Sicola, 9, f. 327).
Dall'altra c'è il gruppo facente capo a Giovan Luigi.
1431 Luigi Galluccio possiede madama Porpora. Sposa Caterina Caracciolo e dal matrimonio nascono tra gli altri Goffredo e Ottaviano e almeno un altro di nome Antonello.
1436 Florimonte Caracciolo madre di Onofrio che sposa Caterina Galluccio e diviene signore della doana di Teano che nel 1426 a 3 agosto Giovan Antonio Marzano aveva donato a Petruccio Galluccio padre di Caterina. Florimonte per la morte di suo fratello Oliviero Caracciolo ne fu investita il 2 febbraio 1436. la doana poi nel 1514 fu venduta a Ludovico Abenavoli da Giovan Battista Caracciolo promogenito di Onofrio.
Nel 1442 Goffredo Galluccio sposa Francesca Dentice detta Ceccarella sorella di Giovanni Dentice maggiordomo di Giovanna II e signore di Calvi, Torre di Francolise, Gensano e Casalnuovo e la Vetrana (Pezzullo, p. 183).
Nel 1447 Antonellus Galluccio de Theano pater Caterinelle Galluccio consortis Onuphrii Caraczoli, Loffredus et Andrianus (ma forse Ottaviano) filii Loisi Galluccio compromittunt pro feudalibus Caleni et Theani (Borrelli, I, f. 654).
Goffredo muore nel 1476, data del sarcofago del duomo di cui parla Fabrizio Zarone. Dal matrimonio di Goffredo nasce Tommaso Galluccio, ma suo figlio è anche Giovan Luigi che nel 1512 costruisce il campanile del convento francescano.
Intanto dobbiamo registrare che con l'infeudamento di Teano prima a Del Balzo, poi ai Marzano, e poi al Gran Capitano Consalvo de Cordova e infine al principe di Stigliano Carafa i feudi dei Gallucci e di Madama Porpora diventano suffeudi del feudo di Teano.
I Gallucci rimangono signori di Caspoli e di Tora.
Nel 1514 Antonio Galluccio è sindaco di Teano, mentre tra gli Eletti vi è Prospero Galluccio.
Nel 1538, Cesare e Prospero Galluccio possiedono il feudo di madama Porpora che fu di Goffredo sito in Teano (Somm. Part. Repertori, 5-III).
1541, Cesare Galluccio è tassato per la bagliva di Teano ducati 44. 1. 2 e ducati 18. 2. 2 per la mastrodattia (repertori somm. Part. 5-III).
Nel 1554 Luise Galluccio è sindaco di Teano.
Non posso essere molto preciso per i tempo posteriori a questo, però non dispero un giorno o l'altro di consultare almeno i protocolli notarili del Seicento e del Settecento nell'Archivio di Stato di Caserta.
Comunque nel 1548 Luigi Galluccio è sindaco di Teano, nell'atto di fondazione del convento di S. Caterina (Pezzullo, p. 190). Nel 1570 Goffredo Galluccio, patrizio teanese, è cavaliere di Malta. Un Giovanni Galluccio nel 1648 è capitano di una squadra che respinge le bande di Papone.
Nella Situazione del Regno riguardo ai fiscali che si debbono dalle Università e dai Baroni dopo il 1648 si conosce che in questo anno Vincenzo Galluccio è signore di Caspoli, Cesare possiede 150 dei fiscali su Tora, Francesco possiede 5 parti di Tora, Luise un terzo della metà di Tora e Orazio pochi fiscali su Teano. E' probabile che ad essi sia intestato il feudo o i feudi di famiglia.
Molti Galluccio muoiono nella epidemia di peste del 1656. Nel libro parrocchiale di S. Nicola Papa Bono è registrata la morte per malattia di Angela, Vittoria, Sebastiano e Salvatore Galluccio. A settembre ancora Pietro Galluccio.
Nel 1668 Giulio Gallucci commette al vescovo Boldoni di comporre una iscrizione nel duomo.
Nel 1669 Vincenzo Galluccio è ancora signore di Caspoli e paga di adoha ducati 13. 2. 7. Nello stesso anno Cesare Galluccio possiede 150 ducati feudali su Tora e 80 ducati fiscali su Teano. Lelio Galluccio è duca di Tora con adoha di ducati 47. 3. 17 e 1/2. Nello stesso anno vive ancora Horatio Galluccio.
I feudi dei Gallucci e di madama Porpora in questo anno sono intestati a Luigi Carafa per l'adoha rispettivamente di ducati 9. 2. 16 e per il famoso giardino con parco tarì 4. 10, il feudo di madama Porpora insieme a quello degli Oderisi situato in territorio di Carinola paga ducati 77. 1. 0 e 1/2. Ma naturalmente sono infeudati ai suffeudatari.
Un Nicolò Galluccio si conosce nel 1684.
Nel 1732 si ha notizia per una liter per questioni di divisione patrimoniale tra i fratelli Giovan Battista e Paride Galluccio. Il secondo chiede la rendita di ducati 500 sulla Dogana di Foggia e 10 ducati al mese sua vita durante, assicurati su una masseria in territorio di S. Marco, o un'altra a piacimento del fratello.
A questi (a meno di un errore) si aggiunge un altro di nome Pompeo, citato nella visita di mons. Giordano nel 1753. Quest'ultimo sposa Giulia de Renzis e la figlia Costanza, a sua volta moglie di Ignazio de Angelis, marchese di S. Agapito, dal quale matrimonio nasce ancora una femmina Lucrezia de Angelis moglie di Eustachio Caracciolo principe di Pettoranello. Per via di questi matrimoni passa dai Gallucci ai Caracciolo la cappella del duomo intitolata prima a S. Terenziano, poi a S. Girolamo, infine a S. Carlo, e ancora alla Concezione, detto della Madonnella (Broccoli M., II, p. 231). Ma naturalmente passano anche terre e possedimenti.
Nel 1750 vive Vincenzo Galluccio, figlio di Giovan Battista, ultimo duce di Tora che dal matrimonio con Rosa Guevara ha solo cinque femmine.
Sulla metà del Settecento il ramo principale teanese dei Galluccio si estingue con Anna Galluccio più volte badessa del convento di S. Maria de foris che lascia al convento anche il vastissimo podere sualla collina di S. Antonio nei pressi della città e altre masserie nei dintorni di S. Marco, tra Teano e Carinola denominate come alli Gallucci.
La stessa casa dei Gallucci che secondo antica tradizione si trovava presso l'orto del carcere fu annessa al monastero.
Il feudo dei Gallucci passa per il matrimonio di Vittoria, una delle cinque figlie di Vincenzo, con Vincenzo Caracciolo, già marchese di S. Agapito, in questa famiglia.
Nel 1810 muore infine Nicolò Galluccio del ramo francese detto de l'Hôpital, ritiratosi in Teano fin dal 1801, e viene sepolto nel sarcofago del duomo già ricordato.
Sue eredi sono le figlie di cui la prima Luisa, nata a Parigi, vende la sua parte di eredità e se ne torna in Francia, la seconda di nome Sofia vive a Napoli.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 07 Luglio)