TEANO

 
Il passato
 
L'Incontro di Teano
 
Il monumento dell'Incontro di Teano di Fiesole

 

 

Il progetto comunale di riqualificazione di Largo Croci, con lo spostamento del monumento equestre dell’incontro del XXVI ottobre 1860 tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele, ha indispettito e fatto insorgere i cittadini, scottati dall’esperienza della realizzazione della nuova sistemazione di Piazza Giovanni XXIII della quale nessuno, neppure l’ideatore del progetto originale, più volte modificato, che ne ha pubblicamente disconosciuto la paternità, è riuscito a comprenderne il senso e l’utilità, laddove la vecchia sistemazione risultava assolutamente conforme alle esigenze dei residenti, al contesto storico e urbanistico, e che andava solamente rivista.
I cittadini e varie associazioni hanno evidenziato l’esigenza assoluta del coinvolgimento di tutti in scelte urbanistiche che se non condivise rappresentano, invece che momenti di crescita culturale e sociale, motivi di divisioni, di lacerazioni e di scontro. Una di queste associazioni, “Città sottili”, ha promosso una petizione contro l’idea portante del progetto comunale, sottoscritta da quasi mille persone, stigmatizzando, tra l’altro, l’inutile spreco di denaro pubblico, che inviata all’Amministrazione l’ha costretta a fare un parziale dietro front, con l’attivazione di un sondaggio di opinione sulla scelta dello spostamento del monumento.
Le reazioni dei cittadini al sondaggio sono state assolutamente fredde, gelide, solamente in 26 si sono presi la briga e l’onere di dire la loro: hanno, pubblicamente e in maniera esplicita, rigettato un tentativo che è parso ai più solo demagogico, tardivo e senza alcuna garanzia. Memori della fantomatica “Commissione di saggi” che avrebbe dovuto essere istituita per valutare le ipotesi di intervento alternative al progetto comunale di demolizione della “Casina”, del 2004, che solo grazie alla pervicace lotta del “Comitato per la salvaguardia della Casina e di Piazza Umberto I” è stato possibile salvare.
Il monumento di Largo Croci, voluto da un estemporaneo comitato sorto ad hoc,  e ideato e realizzato allo stesso modo dei progetti comunali, senza alcuna condivisione né coinvolgimento collettivo, con l’aggravante della fretta e senza risorse economiche, è risultato incontestabilmente un’opera malfatta, goffa e sgraziata, al punto che in tanti, seppure contrari allo spostamento ne auspicano la sostituzione con uno nuovo.
Chiedendo, inoltre, la ridenominazione del Largo in  “Piazza dell’Unità d’Italia”, per enfatizzare il ruolo, seppur accidentale, di Teano quale tappa finale del processo unitario risorgimentale.    
Nel dibattito in corso, tra le varie ipotesi in campo: il restauro del monumento esistente, un rifacimento dello stesso, l’indizione di un concorso d’idee a livello nazionale, con la partecipazione di artisti di livello mondiale per un opera di grande qualità e degna di rappresentare un valore aggiunto per il paese, si è fatta prepotentemente strada quella che vorrebbe vedere (finalmente) nel nostro paese il monumento equestre in bronzo  dell’Incontro di Teano di Fiesole.
Alla fine dell’ottocento, e agli inizi del secolo scorso, fiorirono una serie di iniziative a ricordo dell’epopea garibaldina e del risorgimento, con l’apposizione di lapidi e l’erezione di monumenti che adornarono le piazze in ogni parte d’’Italia, e tra questi quello forse più significativo e bello è “L’incontro di Teano” realizzato nel 1906, in bronzo a grandezza naturale, dallo scultore toscano Oreste Calzolari (1852-1920). Artista, questi, che per iniziativa della “Società dei reduci Garibaldini”, aveva già realizzato nel 1902, gratuitamente, un gruppo scultoreo in marmo in onore dei caduti di Mentana,  posto in Piazza Mentana a Firenze, sul lungarno.
“L’incontro di Teano” pensato e ideato per essere naturalmente destinato alla nostra città, fu invece installato a Fiesole perché gli allora nostri amministratori rifiutarono il dono dell’artista, per non accollarsi le sole spese vive legate alla fusione e al trasporto; rifiuto ribadito anni dopo, nell’occasione del centenario dell’incontro, quando gli amministratori di Fiesole  manifestarono la disponibilità a ridarci l’opera.
Il monumento, si erge nel cuore dell’antica città etrusco-romana, nella centrale e monumentale  Piazza Mino da Fiesole, sulla quale si affacciano il Palazzo comunale del XIV sec. e la chiesa di S. Maria Primerana del VI sec., piazza recentemente interessata da opere di ristrutturazione e rifacimento, aspramente criticate da “Italia Nostra”, che hanno portato alla luce un largo tratto di strada lastricata di epoca romana. 
Ebbene,  prendendo al balzo l’opportunità rappresentata dalle manifestazioni che si stanno programmando per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si potrebbe tentare di rimediare agli errori compiuti con stupida ostinazione nel passato e, predisponendo un’adeguata copertura finanziaria nel bilancio comunale per lo smontaggio, il trasporto e il rimontaggio del monumento, attivarsi per portare finalmente a Teano l’opera del Calzolari,  che Fiesole sembrerebbe ancora disponibile a cedere.
Questo, potrebbe rappresentare il momento culminante delle celebrazioni, e la felice chiusura di un percorso nato invece male e proseguito peggio.
Inoltre, costituirebbe la chiave di volta, con un intreccio straordinario  e coincidente di aspirazioni, intendimenti, impegni, per un provvidenziale componimento e una felice armonizzazione delle ragioni di coloro che hanno sempre ritenuto brutto il monumento realizzato, di quelli che vogliono un monumento qualsivoglia, di quelli che pretendono un’opera degna, e dell’Amministrazione che ha deliberato la riqualificazione della Piazza.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 2 Febbraio)