TEANO

 
Il passato
 
Carlo Lauberg e la Repubblica Napoletana del 1799
 
Giacobini e Sanfedisti a Teano nel 1799
 
Carlo Lauberg: “Dotato di bella e persuasiva eloquenza, temperamento appassionato e carattere risoluto, uomo retto e leale, che sapeva acquistarsi affetto e fiducia, era come nato a far da capo; ed egli fu veramente il personaggio che si levò sugli altri tutti e riunì, ordinò e indirizzò a pratica azione il movimento per la libertà nell'Italia meridionale, il primo di simili movimenti in tutta Italia, e col quale veramente ebbe inizio quel periodo di settant'anni di sforzi sempre ripresi e sempre crescenti, che si chiama il Risorgimento italiano.” (Benedetto Croce)
 

Sono numerosi i giacobini e repubblicani teanesi coinvolti nei fatti del '99 e le notizie sul loro conto sono scarse e frammentarie.
Innanzitutto è da noverare Carlo Lauberg, o Laubert, il primo Presidente della Repubblica Napoletana.
Nato a Teano, figlio di un ufficiale di origine vallone anche lui di nome Carlo cadetto nel reggimento Namurs, che aveva combattuto, secondo quanto scrive Croce, nel 1744 nella battaglia di Velletri.
Nel 1760 il padre aveva sposato Rosalia di Martino, o meglio de' Martini, una cospicua famiglia teanese imparentata con i baroni di Montanaro De Renzis. Il figlio Carlo nasce l'8 settembre del 1762.
Già nel Catastuolo di Sessa del 1763 Carlo Laubert (sic) padre dichiara di possedere in Sessa un terreno in una località nei pressi di Carano al rio dei Santi dell'estensione di 21 moggia. Questo terreno sarà posto sotto sequestro alla caduta della Repubblica.
Intanto la pratica con il casale di Carano testimonierebbe l'esistenza di rapporti col barone De Luca residente proprio in Carano.
Coinvolto nei fatti del 1791 Carlo juniore fugge in Francia. Quando a Teano giungono le truppe francesi il 6 di gennaio 1799, Lauberg si trova al seguito del comando.
A lui probabilmente si rivolgono i deputati di Sessa inviati dal De Luca per ottenere il permesso di erigere l'albero della libertà.
Il rapporto di parentela con Lauberg permette ai due fratelli Leopoldo e Stanislao De Renzis di ottenere importanti incarichi nel governo repubblicano. Stanislao muore nel mese di marzo del 1799 per malattia. Leopoldo invece sarà arrestato tra i capitolati del castello di Castelnuovo e poi impiccato il 12 dicembre 1799.
Un ramo dei De Renzis abita anche a Sessa, Michele de Renzis marito di Chiarina Struffi abita alla via della Guardia e muore il 18 aprile 1848. Era figlio di Nicola e Giuseppa Pascale. Forse vengono a Sessa per il doppio matrimonio celebrato con la ricca famiglia Struffi: Simone Struffi figlio di Giuseppe e di Paolina Gaeta, e marito di Maria Giuseppa de Renzis, morto in via Crocelle il 27 aprile 1848.
Ma sono numerosi i teanesi coinvolti nei fatti del 1799.
Tra questi Felice Stavolone ebbe un incarico nella polizia della repubblica. In seguito scampato alla restaurazione avrà nuovi incarichi nel decennio francese. Stavolone pubblica nel 1807 i Principi del codice di Pulizia generale relativamente al Regno di Napoli, Napoli, Presso Gennaro Reale, 1807.
Notiamo tra i Rei di Stato ancora Paride Venditti, Gennaro de Quattro appartenente ad una famiglia di notai e imparentato col canonico Giovan Battista de Quattro storico municipale, Giovanni Cecere, Luigi di Gasparre, Michele Grande e Giuseppe Feola.
Gennaro de Quattro, dottore fisico, supererà senza grossi danni il 1799 e nel 1816 lo ritroviamo autore di Note statistiche sul circondario di Teano come corrispondente per la Statistica Muratiana.
Molte notizie su quanto accadde a Teano nel 1799 ci vengono adesso da un ms. di Conti delle Rendite del Ven.le Seminario di Tiano introitate ed esitate dal 1797 al 1800, dal procuratore pro tempore canonico D. Gaetano de Quattro.
Il canonico annota puntualmente: "essendosi aperto il Seminario nel principio di novembre 1798 secondo il solito si dismise poi, e se ne andarono tutti i seminaristi nel giorno 6 di Gennaio 1799, per la venuta dei soldati francesi in questa Città, quali nel detto di occuparono anche il Seminario". In una data precedente al 6 però dovevano essere già passate le truppe di Mac Donald che già il giorno 2 gennaio si accampa presso Caiazzo, ora si tratta del comando generale al cui seguito si trova anche Lauberg.
Il Seminario posto nel palazzo a fianco al Duomo di Teano aveva alloggiato anche le truppe borboniche sia nell'andata che nel ritorno da Roma.
Nello stesso manoscritto: "Nel principio di novembre 1798 per più passaggi delle Reali Truppe per Roma che occuparono il Seminario per Quartiere si fece dalle medesime truppe gran consumo di legna e carboni".
In data 29 dicembre si "son dovute dare ai sindaci Altobelli e Verzillo a loro urgentissima richiesta soma venti di legna e più di un cantajo di carboni per uso e bisogno sollecito di quelle Reali truppe che ritornando da Roma transitarono per questa città".
All'arrivo dei francesi in città viene insediata la Municipalità e in data 6 gennaio infatti si nota che "si sono dovute consegnare agli Deputati Feola e compagni circa cantaja tre di carbone per uso dei soldati francesi".
"Dippiù a 8 gennaio 1799 si è dovuto consegnare assolutamente più di un cantajo e mezzo di carboni a D. Nicola Barattucci per bisogno della sua casa in cui stavano alcuni ufficiali francesi".
"Finalmente nel detto di 8 gennaio 1799 si prese ed occupò in tutto il Seminario dai soldati francesi e dai medesimi si consumò tutto il resto della suddetta quantità di legna e carboni sistentino in Seminario, essendosene ancora portata porzione nel Palazzo di mons. Ill.mo per uso degli ufficiali francesi ed anche con tal'occasione stando sempre aperto il Seminario ne fu presa da altri qualche parte".
"Per la tavola del Generale ed altri ufficiali francesi nel principio di gennaio 1799, stante non ve n'era in questa città furono consegnati rotoli nove di formaggio e non se ne è ricevuto denaro".
Alla caduta della repubblica di Teano, che si può far risalire all'inizio del mese di maggio dal momento che il Seminario riapre ufficialmente il giorno 6, si provvede anche alla truppa a massa: "a di 22 luglio 1799 con ordine si sono dati barili quattro di vino ai fucilieri e Truppe in Massa di S. M. che valutati alla detta ragione di ducati 6 la soma sono ducati dodici". In seguito dal Seminario si bada anche alle truppe venute in soccorso di Ferdinando.
"A di 10 di ottobre 1799 essendo venuti in Seminario i Moscoviti si consumarono per loro uso più di quaranta some di legna, che stavano in Seminario, quali si compromisero i Sindaci Mag.co Gaetano Echino e Crescenzo Roccia di pagarle al Seminario ma poi non se ne è potuta ricevere cosa alcuna".
Il manoscritto fornisce dunque una serie di notizie importantissime, si conoscono mediante esso i nomi di almeno due sindaci della città dell'anno 1799-1800: si tratta di Altobelli e Verzillo.
Inoltre conferma il nome di Feola e compagni quali deputati nel periodo repubblicano e alla caduta di questa, nel mese di ottobre, in carica vengono nominati quali sindaci Gaetano Echino e Crescenzo Roccia.
Dalle carte di Jullien recentemente pubblicate a cura di Mario Battaglini, viene fuori adesso una nota che porta la data del 18 gennaio 1799, con la quale la Municipalità di Teano comunica al commissario Jullien di essersi prodigata a raccogliere contribuzioni per i bisogni delle truppe francesi. Le firme che sottoscrivono la nota sono quelle di Giuseppe Diana presidente (in un'altra versione è Ricci presidente), Gennaro de Pucettro (si tratta qui di un'evidente svista di Battaglini che legge così al posto di Gennaro De Quattro), Giovanni Cecere, Luigi de Gasparre, Camillo Pellegrino, Mancini segretario. Abbiamo dunque i nomi della Municipalità repubblicana di Teano.
Tra questi il personaggio più rappresentativo è certamente il barone del feudo degli Infanti Camillo Pellegrino, di origine capuana e discendente dello storico omonimo, il cui avo omonimo Camillo aveva sposato Diana Barattucci avendo in dote il feudo. Il Pellegrino supera indenne il 1799 e lo troviamo ancora sindaco della città di Teano nel 1820.
Nell' Onciario dell'unico General Catasto della città di Tiano e suoi sette terzieri dell'anno 1755 in 1756, conservato presso l'Archivio Storico di Teano siamo andati a trovare i componenti delle famiglie che sono nominate sopra per avere utili informazioni sulla provenienza sociale dei partecipanti agli eventi del 1799.
Nel Catasto troviamo Nicola Pellegrino, patrizio capuano e barone degli Infanti di anni 51, la moglie Giuseppa Euli di anni 24, i figli Diana di 4, Marianna di 2, Vincenza di 1, con loro sono numerati anche i servitori Marianna Calabrese di anni 25, Leonora Petracca di 56, Nicola Basa di 33 e Nicola Belvedere di 22. Il nostro Camillo non è ancora nato nel 1755-56 e la ricerca per la sua data di nascita potrebbe continuare nei Registri parrocchiali.
I Pellegrino abitano in “casa locanda” un palazzo in fitto, non hanno una residenza propria stabile in città. Loro congiunti sono i Barattucci dei duchi di S. Cipriano, dei quali nel 1755 vive Fabio patrizio di anni 37 con la moglie Giuditta Severino di 33, i figli Antonio di 6, Isabella di 3, Barbara di 1. Abitano nel loro palazzo, oggi palazzo Mazzoccolo.
Così il Nicola Barattucci, sacerdote, nominato nel ms. delle Rendite del Seminario che ospita militari francesi nel suo palazzo, ancora non nato nel 1755, è con i fratelli Antonio e Giulio figlio di Fabio.
Al tempo del Pezzullo, storico teanese, di questi vive solo in Napoli il terzogenito Giulio di circa 64 anni senza prole duca di S. Cipriano, marchese di Cesa, Ducenta e S. Marcellino.
Il Presidente della Municipalità Giuseppe Diana appartiene alla famiglia di Nicola di Diana, dottore fisico, e nel 1799 ha l'età di 71 anni, essendo nato all'incirca nel 1728. Nel Catasto il nucleo paterno è composto da Nicola Diana di anni 54, dalla moglie Bonaventura Stavolone di anni 50, dal nostro Giuseppe all'epoca di 27 anni, dagli altri figli Pascale studente di 24, Francesco di 19, Tomaso scolaro di 17, Tiberio scolaro di 15, Reparata di 13. Abitano in casa della moglie “seu di notar Francesco di Dionisio vita durante di detta sua moglie”.
Da questa nota si può argomentare: primo il rapporto di parentela e di lignaggio con gli Stavolone, che giustifica la presenza di Felice nei fatti del '99. Più volte abbiamo registrato come sono i rapporti di lignaggio a giocare un ruolo importante nella composizione degli schieramenti, più che le motivazioni ideologiche.
Nel 1755-56 Andrea Stavolone figlio del quondam dottore fisico Girolamo, e probabilmente fratello della Bonaventura moglie del precedente, originario di Versano ha 49 anni, vive con la moglie Cecilia de Lellis di anni 50, Carlo figlio cadetto del Reggimento Regina di 25, Cristina zitella di 17, Girolamo seminarista di 15, Caterina di 13, Chiara di 11, Domenico di 8. Abitano vicino a Michele Cipriano.
Un altro nucleo di Stavolone è quello di Giacomo che vive a Versano, dove era campiere di anni 46, morto all'epoca della confezione del Catasto, gli sopravvive la moglie Maria Coppiera di anni 36, i figli Rosa di 5, Antonio di 3, Mariangela di 1 e la madre Caterina Mesolella di anni 90. Un Costantino Stavolone sacerdote di anni 37 vive nello stesso anno1755.
Un altro nucleo che porta il cognome Diana è quello di un Giuseppe Diana che nel 1755 è falegname ed ha 70 anni, vive con la moglie Teresa Balbi di 60, il figlio reverendo Antonio di 30, la cognata Agata di 55 ed abitano in S. Maria Celestina.
Alla famiglia Cecere appartengono nel 1755-56 il magnifico Pietro Cecere che è uno dei deputati per il Catasto. Pietro “forestiero” di anni 68 vive con la moglie Isabella Langellotti di anni 66, i figli Cecilia di 22, Candida di 19, Bonaventura di 17, Michelangelo di 25, la moglie di questo Felicia Grieco di anni 24, Nicola figlio di Michele di 2, Maria Maddalena di 1 e Diego Feroce garzone di 15. Abita in luogo detto S. Clemente. Giuseppe Cecere nel 1755 è notaio ed ha 40 anni, la moglie Saveria Ricca ne ha 35, il figlio Matteo seminarista di 15, Emanuele di 11, Pascale di 9, Preziosa di 13. Abitano “giusta li beni de' Quattro”, cioè come vedremo in vico S. Benedetto.
Nel 1755 Francesco de' Quattro nobile vivente ha 21 anni, vive con lo zio il canonico don Gennaro di anni 61, con l'altro decano don Giovan Battista di anni 55, il reverendo Giuseppe di 37, con la madre vedova Rosa de Ponte di anni 60 e suor Marta di 50 e la serva Tomatilda di anni 30. Abitano una casa con giardino nel luogo detto di S. Benedetto. Il nostro Gennaro de Quattro del 1799 appartiene alla generazione seguente a quella descritta nel Catasto, così come il canonico Gaetano amministratore del Seminario. Il palazzo de'Quattro sorge affianco alla chiesa di S. Benedetto e forse è stato costruito sui resti della prepositura benedettina di Teano, il suo giardino si apre sulla cinta di mura della città e in esso si erge ancora oggi una delle torri di cinta.
Nel 1750 un Lorenzo di Gasparro è governatore dell'Annunziata e nel 1752 Bonaventura di Gasparro è sindaco della città insieme al notaio Luciano Ruggieri. Nel Catasto Giovan Battista di Gasparro del secondo ceto de' nobili ha 37 anni e vive con la moglie Aurora Fajella di 21, Nicola chierico di 16, Margarita zitella di 18, Isabella Ciliberto suocera, Biase de Rosa servo di 72, abita in largo S. Maria Celestina giusta il Castello. Della stessa famiglia all'epoca del Catasto si conoscono ancora Anna, Evangelista, Dorodea e Placida di Gasparro tutte monache in S. Caterina, il che comunque dimostra una certa disponibilità finanziaria che permette la dotazione delle donne nell'esclusivo convento di S. Caterina. Nello stesso periodo vive anche un canonico Cesare di Gasparro. Accanto a questo nucleo più abbiente vive anche un Bernardo di Gasparro barbiere di anni 25, che abita nel distretto della parrocchia di S. Marco. Carlo di Gasparro bracciale di anni 48, la moglie Caterina Piccolo di 40, Agostino di 7, Tommaso di 4, Giuseppe di 2, angela di 9, che abitano alla Viola.
Paride Venditto appartiene al nucleo che nel 1755 è di Crescenzo Venditto affittatore di anni 48, vive con la moglie Aniceta Cecere di 36 (anche qui un caso di lignaggio comune), Paride all'epoca ha 19 anni, nato quindi nel 1736, gli altri figli Donato di 11, Arcangelo di 8, Nicola di 6, Paolino di 4, Maria Teresa di 3, Giuseppe di 1. Crescenzo ha due botteghe del Monte dei Pegni a censo.
Restano ancora Michele Grande e Giuseppe Feola. Del nucleo del primo nel 1755 si conosce un Andrea Grande di Casafredda di anni 59, la moglie Cristina Mollica di 45, il reverendo Giuseppe di 28, i figli Dorodea di 17, Anastasia di 12, Corinna di 8, nel nucleo sono compresi ancora Antonia Mollica cognata vedova di 35 anni, Pacifico nipote di 18, Paride nipote di 16, Giovanni nipote di 13 e Alessandro nipote di 9. Il nostro Michele potrebbe identificarsi in un altro nucleo che abita sempre a Casafredda, quello di Domenico Grande che ha 40 anni, la moglie Angela Jannazzo di 30, il figlio eunuco Giuseppe di 4, Michele di 2. Nello stesso periodo a Casafredda vive anche il sacerdote Giuseppe Grande.
Nel 1755 si conosce Francesco Feola bracciale di anni 36, la moglie Nicolina de Lillo di anni 30, i figli Giuseppe di 10, Nicola di 8, Giovan Battista di 2, Teresa di 6, Maddalena di 4, Antonia Perruccio madre della moglie di 60. Un Giuseppe Feola è barbiere nello stesso Catasto.
Il Segretario della Repubblica teanese Mancino deve essere un discendente del medico fisico Lucantonio Mancino che vive agli inizi del Settecento autore di una dissertazione sull'acqua minerale della sorgente delle Caldarelle.
I due sindaci del periodo precedente all'ingresso dei francesi Altobelli e Verzillo appartengono il primo al nucleo di Francesco Altobelli dottore fisico e Nicola. Nel Catasto Francesco Altobelli dottore fisico di anni 43, la moglie Caterina Vescovo di 40, Orsola di 10, Agata figlia di 3, Gaetano di 5, Pietro di 2. Nel nucleo sono compresi anche il servo Salvatore Maccariello di ani 21, Martella Maccariella di 20, Faustina Filella di 15, Angelo Folleca molattiere di 35. Il nucleo di Nicola Altobelli di anni 47 è formato anche dalla moglie Teresa de' Quattro di 22, i figli Andrea di 4, Domenico di 2, Maria Vincenza di mesi 10, il servo Gaetano Ruzzo di 16, la balia Giustina di Jorio di 40, Lucia Corsa di 16 che abita in S. Clemente.
Carlo Verzillo napoletano nel 1755 è speziale manuale ed ha 58 anni, la moglie Rebecca delli Mastrati 50, Antonio figlio suddiacono di 22, Michele di 13, Isabella de Ninno serva di 30; abitano in largo S. Maria Celestina dove probabilmente si trova anche la sua spezieria.
Gaetano Echino nominato come sindaco alla caduta della Repubblica discende da un Domenico mannese o da Pasquale Echino anch'egli mannese di anni 34, che vive con la moglie Caterina Jasimone di 30, Maria Giovanna di 8, Fiorenza di 6, Giovanni Andrea di 4, Michelangelo di 2. L'altro sindaco Crescenzo Roccia ci sembra discendere da Girolamo Roccia che nel 1755 è mastro ferraro di anni 28, la moglie Rosa Capece di 34, i figli Francesco di 2 e Nicola di 1, abitano in S. Clemente.
A Teano è organizzato anche un magazzino di rifornimenti e due documenti del fondo Jullien, in data 21 Nevoso il primo e 19 e 20 il secondo, testimoniano l'attività di Jullien come Commissario di guerra a Teano. Nel primo redatto da Tierce e controfirmato da Jullien si riportano le quantità di grano, avena, bovi, vino e fieno condotte nel magazzino di Teano il giorno 21 Nevoso dalle comuni di Pietramelara, Riardo, Rocca Romana, Statigliano, Santa Croce, Pietravairano.
Nel secondo le quantità di fieno, grano e vino condotte in data 19 e 20 Nevoso dalla Comune di Roccamonfina.
Ancora di Teano parla Jullien in un rapporto inviato a Championnet in data 1 Piovoso da Capua nel quale denuncia il pessimo comportamento delle truppe francesi verso la popolazione dei paesi occupati.
“Teano où le quartier Général a résidé quelque temps, avait donné les preuves les plus multiplés de son attachement pour les français, et avait été épuisé par des contributions et des réquisitions. Les Magistrats de Téano avaient tout fait pour nous et à peine étions-nous sortis de cette commune, une partie de la 97, qui y restait, a pillé plusieurs maisons, et celles mêmes des patriotes qui étaient les plus compromis, en se prononçant pour la cause de la liberté”.
***
Fonti:
Croce B., La repubblica napoletana del 1799; Croce B., Vite di avventure di fede e di passione; Battaglini M., Jullien lettere e documenti; Sansone A., Gli avvenimenti del 1799; Broccoli M., Teano Sidicino; Pezzullo B., Breve discorso storico; Cipriano C., Catasto Onciario di Teano; ASN, Rei di Stato, f. 283 bis I, Notamento di tutti i Rei di Stato; ASC, Catasto Onciario del 1763; ms. Rendite del Vne.le Seminario di Teano introitate ed esitate nel triennio 1797-1800; AST, ms. Catasto Onciario di Teano 1755-56, ff.173, 186, 191, 221, 284, 293, 376, 384, 464, 471, 506, 513, 555, 572, 575, 680, 802, 957, 964, 1118, 1137, 1138, 1254; Biblioteca del Museo Campano di Capua, Carte di Angelo Broccoli, bb. 397, 398, Risposte alle domande Statistiche della Sezione IV e V pel Circondario di Teano.

Giampiero Di Marco
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 3 Marzo)