TEANO

 
Istituzioni
 
La Diocesi di Teano - Calvi
 
I vescovi della Diocesi di Teano - Calvi
 
Giuseppe Marcozzi (14 Ago. 1926 - 21 Apr. 1940)
A succedere a Mons. Calogero Licata fu prescelto un parroco zelantissimo di Ascoli Piceno, Mons. Giuseppe Marcozzi, che ha lasciato vasta eredità della sua vigorosa azione pastorale. Completati i lavori intrapresi dal predecessore, inaugirò il nuovo Seminario lnterdiocesano con l'intervento del Card. Ascalesi, che molte altre volte visitò la diocesi, avendo cura di tramandare, con una monumentale epigrafe che la guerra ha distrutto dettata dal can. De Felice, la figura e l'opera dello sfortunato predecessore. Dopo qualche anno acquisì il palazzo De Vito Piscicelli attiguo al seminario e accrebbe di molto la capienza dell'istituto.
Le tragiche conseguenze della prima guerra mondiale e della forte emigrazione, l'avvento del fascismo e la crisi economica avevano inciso profondamente e negativamente nella società italiana, mentre la brevità dei due ultimi episcopati aveva frammentato e vanificato ogni sforzo pastorale. Mons. Marcozzi intuì subito la necessità di un rinnovamento della pastorale per rispondere appieno alle esigenze dei nuovi tempi e si pose all'opera con grande alacrità, riorganizzando tutto e tutti.
Fondò il bollettino diocesano per creare nell'ambito diocesano un primo mezzo di comunicazione; riorganizzò l'Azione Cattolica che il regime fascista cercava in ogni modo di contrastare; dette forma di vera scuola all'insegnamento del catechismo, fino ad allora affidato disorganicamente allo zelo dei singoli parroci; fondò l'Opera delle vocazioni per sostenere il Seminario e le vocazioni dei non abbienti; celebrò un sinodo diocesano e tenne un grandioso Congresso Eucaristico Diocesano, presieduto dal card. Tedeschini, preceduto da minuziosa preparazione e seguito da congressi in altri centri della diocesi. Leggendo i Bollettini Diocesani dell'epoca si ha un'immagine impressionante della frenetica attività pastorale. Soprattutto colpisce la frequenza con cui venivano fondate nuove associazioni parrocchiali e si tenevano convegni e conferenze per la formazione del laicato, molto spesso con l'intervento di personalità che hanno fatto la storia del movimento cattolico in Italia. Dal sinodo scaturì una nuova organizzazione generale delle parrocchie, degli uffici di curia, delle confraternite e di tutti gli organismi, definita con tanta minuziosità e preveggenza da durare praticamente mezzo secolo, superata soltanto dalle nuove impostazioni scaturite dalla revisione del concordato degli anni '80.
Le cronache del tempo descrivono il Vescovo come infaticabile animatore di tutte queste attività. Nei suoi scritti pastorali si scorge l'attenzione del Pastore che vigila su tutto, esorta, corregge, consiglia, mostra anche tutta la sua amarezza per gli insuccessi, ma agisce sempre con cuore paterno. Autentica incarnazione di quella figura di vescovo che lo vuole parochus parochorum, era mosso da tale slancio apostolico che celebrava quasi quotidianamente in cattedrale e stava lunghe ore ad ascoltare le confessioni dei fedeli. Governò, ammirato ed amato, dal 14 agosto 1926 al 21 aprile 1940. È sepolto nella sua chiesa parrocchiale in Ascoli.