La primitiva struttura, la Cattedrale di Mauro o S. Terenziano, fondata agli inizi del IX secolo, andò distrutta nel 1062. Tra la fine dell’XI e l’inizio del XII sec. fu edificata una nuova e più grande Cattedrale, coeva a quelle di Carinola, Sessa Aurunca, Calvi Risorta, accanto a quella primitiva, con notevole impiego di elementi di spoglio da edifici pagani e sacri di tutto il territorio. Ha subito svariati rifacimenti nei secoli, arrivando allo splendore barocco attestato dalle foto dell’edificio prima della distruzione per le incursioni degli aerei alleati dell’ottobre ‘43. Ricostruita nel 1957 su di un progetto di Roberto Pane si presenta con un interno maestoso a tre ampie navate con il presbiterio, sormontato da un bellissimo arco di trionfo del 1522, ove è collocato un magnifico crocifisso su tavola, divenuto il simbolo dela chiesa, opera attribuita ad uno dei collaboratori di Giotto, operante a Napoli, il “Maestro di Giovanni Barrile” del XIV sec. Risparmiati assieme al cappellone di S. Paride dalle bombe. Nel Cappellone, del sec. XVIII, luminoso e armonioso, costruito sull’esempio della cappella del tesoro del duomo di Napoli, per collocarvi le reliquie di S. Paride, vi si trovano tre grandi tele di Francesco De Mura e le statue in gesso di S. Amasio, S. Urbano e S. Giulana. |