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Soppresso l'ospedale

 

L'Ospedale, nostra antichissima istituzione, che negli ultimi due secoli aveva raggiunto ambiti traguardi, muore per mano di quella Giunta Regionale che ha fatto della Campania la capitale mondiale della monnezza.
Il vecchio glorioso nosocomio dell'Annunziata che sul finire dell'Ottocento si era dotato, senza alcun contributo dello Stato, del nuovo imponente edificio con sale operatorie all'avanguardia e con chirurghi della fama di Giovanni Pascale, diventando il primo ospedale della provincia, e ancora nel secondo dopoguerra si era accresciuto addirittura di un attrezzato reparto per la cura della tubercolosi extrapulmonare, il 31 dicembre cesserà di esistere.
Muore per mano della Giunta Bassolino che passerà alla storia per la catastrofe dei rifiuti, ma muore anche perché contro la sua soppressione non è partita da Teano alcuna efficace azione di contrasto.
Quando, nel 2000, i lavori per la ristrutturazione dell'edificio ospedaliero erano fermi e alcune emergenze archeologiche avevano determinato lavori imprevisti che non consentivano il completamento delle opere, mi trovavo nel pieno della mia breve esperienza amministrativa. Dal Consiglio comunale venivano solo proposte di costituire commissioni e cabine di regia. Furono i locali esponenti della sinistra, allora rappresentata da chi oggi siede in Consiglio nella maggioranza, a farmi stabilire contatti con la Giunta in gran parte “rossa” della Regione. Trovai nel presidente della commissione sanità della regione, Angelo Giusto dei Democratici di Sinistra, un valido alleato veramente “giusto”. Venne a Teano e con i responsabili della locale sezione DS ispezionammo insieme i lavori. Seguirono numerosi incontri in Regione e in Prefettura. L'allora vice prefetto vicario dott. Urbano dedicò al problema ogni cura e alla sua presenza, in più riunioni, fui costretto a scontrarmi duramente con il direttore generale e con i tecnici dell'Asl. Intanto i dipendenti ospedalieri avevano costituito un comitato di lotta ed esercitavano forti pressioni, mentre un folto gruppo di teanesi stazionava in agitazione davanti al portone della prefettura durante i vari incontri.
L'Amministrazione comunale invitò Bassolino a Teano per l'inaugurazione del museo e in quella occasione, il 26 marzo del 2001, ricevendolo nella sede municipale, lo facemmo incontrare con i dipendenti ospedalieri del Comitato di lotta e con i rappresentanti sindacali. Mostrò estrema sensibilità e ci indirizzò al responsabile dell'Arsan che avrebbe potuto risolvere l'enpasse dei lavori.
Pochi mesi dopo si potette procedere all'esproprio della vasta area sulla Casilina per la costruzione del nuovo grande ospedale e vennero completati i lavori di adeguamento di quello esistente. Alla riapertura dei primi reparti, durante la gestione commissariale del Comune, ci fu l'immancabile manifestazione pubblica che ebbe per tromboni autorità, non solo politiche, che fino ad allora erano state altrove!
Oggi, di fronte alla soppressione definitiva e irrimediabile dell'ospedale, Teano invece si trastulla a celebrare l'incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele, i due maggiori responsabili della colonizzazione del Mezzogiorno che ci espropriò di infinite risorse e ci privò della nostra stessa identità. Lo fa rimpinzandosi di pizze e pizzette servite da brave massaie in ridicoli costumi.
Passata la gazzarra garibaldesca, martedì 28 ottobre, si tiene un consiglio comunale straordinario. Confidiamo che qualche santo faccia il miracolo di salvare l’ospedale. Affidiamoci comuque a qualche santo, gennaio è alle porte.

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 10 Novembre)