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Un paese di fuochisti

 

In campo pirotecnico Teano vanta un'antica tradizione. Il mestiere di fuochista è stato esercitato per generazioni da famiglie intere e in qualcuna è rimasto il soprannome anche quando più nessuno in famiglia esercitava la vecchia arte. Per sua natura pericoloso, questo mestiere ha provocato nel tempo molte vittime. I vecchi ricordano ancora lo scoppio tremendo che finì rappresentato nel film Due soldi di speranza, il cui soggetto fu ispirato a Renato Castellani dal nostro concittadino Celentano.
Con questi precedenti, Teano non può essere indenne da un uso smodato dei fuochi d'artificio. Natale e le tante feste religiose non bastano a saziare la smania di sparare, mentre paradossalmente gli spettacoli pirotecnici che solitamente concludono i festeggiamenti, salvo qualche caso come l'Assunta a Furnolo, non sono degni di tanta tradizione.
La facilità con cui oggi circolano i fuochi, un tempo confezionati su ordinazione e sparati dagli stessi artificieri, ci fa sommergere di botti e di lampi. Il venerdì e il sabato sera non c'è festicciola casalinga che si rispetti che non si concluda con veri e propri spettacoli pirotecnici. Si spara dovunque, nei cortili, negli spiazzi pubblici, nei giardini, sulle terrazze. E non si tratta di giocattoli pirici. I fuochi raggiungono altezze ragguardevoli e i colpi si fanno udire anche a distanza.
Eppure ci sono norme rigorose che impongono lo sparo di fuochi solo previa autorizzazione del Comune, in spazi designati e riconosciuti idonei, con la prescrizione che l'area di ricaduta delle ceneri debba essere ispezionata da un fuochino dopo gli spari.
Organizzare, come da qualche anno si fa nelle scuole di Teano, corsi di Educazione alla legalità, nei quali fanno da docenti anche tutori dell'ordine, è cosa del tutto inutile, anzi controproducente, se nessuno vede poi represse le più grosse e ricorrenti violazioni della legalità.
Quei botti suonano come campane a festa per chi s'infischia di leggi, regolamenti e della quiete degli altri.

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 9 Settembre)