"Con ancora in braccio 'Magica Nostalgia', bambino da svezzare, Giulio De Monaco nei mesi scorsi è apparso incinto di un altro libro che ora, in sala parto, sta per essere dato alla luce della stampa". Con questa simpaticissima espressione, vergata nel suo inconfondibile stile, Mons. Aiello dà inizio alla prefazione che arricchisce l'ultimo lavoro di Giulio De Monaco L'orgoglio dei Sidìcini.
Pochi mesi fa l'autore aveva offerto al nostro mensile l'opportunità di pubblicare un suo lavoretto, La lingua dei Sidìcini, e la redazione aveva deciso di suddividerlo in tre o quattro puntate da inserire nei primi numeri di quest'anno. Ogni capitolo, come nel costume dell'Autore, si apriva con una frase o una citazione. La prima, "Gli storici professionisti giudicano, i narratori di storia trasmettono emozioni", compendiava stile e finalità dell'opera. E di emozioni, scorrendo quelle pagine, se ne ricevevano a ripetizione. Non una pedante esposizione di dati d'indagine archeologica, ma un discorso chiaro e comprensibile su usi e costumi dei nostri padri sidicini, descritti anche fisicamente come uomini "robusti ma non alti, dagli occhi neri e la pelle olivastra".
Sarebbe stato un bel 'colpo' per Il Sidicino, ma non potemmo esimerci, nel sottoporre all'Autore la progettata suddivisione in puntate, dal fargli notare che sarebbe bastato poco a rendere quel fascicolo un'opera da pubblicare, degna di essere inserita nella non lieve produzione storiografica su Teano. Così è stato. Con qualche aggiustamento, quel lavoro è ora un elegante volume di 64 pagine, L'orgoglio dei Sidìcini, riccamente illustrato. Il Sidicino avrà altro da pubblicare, ma intanto i Teanesi hanno a disposizione un'opera in più, agile e scorrevole, per approfondire la conoscenza delle loro origini e accrescere l'orgoglio di sentirsi continuatori della civiltà dei fieri Sidicini.
Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno VI 2007 - n. 1 Gennaio) |
