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Recensioni: "Caianello tra storia e leggenda" di C. Antuono

 

Con il contributo del Comune di Caianello, Carlo Antuono, funzionario del Comune di Teano per molti anni preposto all'ufficio cultura ed ora a quello del commercio, ha dato alle stampe una storia di Caianello.
Negli ultimi anni, in quasi tutti i centri della provincia, c'è stato un proliferare di pubblicazioni di storia locale, non sempre apprezzabili, ma Caianello annoverava solo due pubblicazioni: il simpatico opuscolo pubblicato nel 1985 dal “nostro” dott. Mario Rossi, e gli Scritti di storia politico-amministrativa di Pietro De Quattro, che però non furono mai pubblicati ed ebbero limitata diffusione in edizione dattiloscritta, nel 1974, per le cure di due nipoti dell'autore, Giuseppe De Quattro e Pietro Di Muccio.
La pubblicazione dell'Antuono, che conta ben 150 pagine, può dirsi perciò la prima stesura organica di una storia di Caianello. Con tono sommesso e con quel delicato tatto che gli è proprio, Antuono ha riassunto, senza punto volersene attribuire la patemità, le notizie rinvenute in un manoscritto anonimo risalente a poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Vi ha inserito parte degli Scritti del De Quattro e due inediti: gli Statuti della Congrega di Aurivola, approvati da Ferdinando IV nel 1805, e un manoscritto settecentesco del canonico roccano Perrotta sul culto della Madonna delle Grazie in Caianello. Non poca parte del libro è poi dedicata alla famiglia Del Pezzo, che possedette Caianello dal 1650, ottenendone il titolo ducale l'anno seguente. Favorito dalla amicizia con gli ultimi Del Pezzo, l'autore ne ha ricostruito la genealogia, con dovizia di riferimenti alle famiglie imparentate e avendo cura di porre costantemente in risalto i legami con la terra di Caianello nella quale tuttavia i duchi non hanno mai risieduto. Difatti, in copertina figura felicemente un dipinto del 1801, in possesso dell'autore, che rappresenta la veduta prospettica della villa teanese dei Del Pezzo con tanto di pino, la famosa Pigna r'u duca. A render più piacevole la lettura vi è un intero capitolo - “Qualche pagina di antico vernacolo” - nel quale sono raccolti proverbi, canzoni e preghiere, che pochi anziani ancora ricordano e che ora, grazie alla pubblicazione, tutti possono conoscere.
Con grande umiltà il dott. Antuono ha posto sul risguardo, alla fine del libro, un anticipato ringraziamento per coloro che gli faranno pervenire suggerimenti volti a correggere involontarie inesattezze. Siamo allora lieti di segnalargli la necessità di rivedere la trascrizione delle lapidi e di suggerirgli una ricerca sui catasti carolini e napoleonici. E lo facciamo con l'augurio che presto venga una seconda edizione, accresciuta del nuovo lavoro sul dialetto caianellese che l'autore stesso ha preannunziato.

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 7 Luglio)