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Non ci sono più limiti - Economia e imprenditori

al tempo presente
 

Non immaginavo. Pur di essere ancora protagonisti e di accalappiare l’attenzione di un popolo che sembra abbia perso quell’acume discrezionale, colpa del Covid 19?, alcuni che si considerano leader nel proprio genere hanno la sfrontatezza di pubblicare sui social e su giornali, tutti omologati e compiacenti, battute e freddure di pessimo gusto che solo guitti e nani dello spettacolo si possono permettere.
Non è uno sminuire o dileggiare gli attori protagonisti di tante pièce di teatro e di avanspettacolo di cui tutti noi abbiamo sempre apprezzato la verve e l’arguzia nel ridicolizzare in modo goffo e piacevole le borie e le pecche di tanti personaggi famosi o meno, ma popolari, ed un po’ invidiati da noi spettatori.
Gli attor comici fanno sotto i riflettori di un teatro o nelle piazze il loro mestiere che è quello di divertire e far sorridere gli spettatori e questo loro ruolo si esaurisce in quella serata e per nulla devono condizionare gli spettatori divertiti.
Accade, invece, che alcuni di questi leader che si sono auto scelti come icone rappresentative di guida e di esempio di chi li vede e li ascolta nei vari talk tv o li legge sui social non rispettano nemmeno se stessi quando esternano il loro pensare confuso ed ingannevole fatto di spot senza costrutto ma incisivi nella loro immediatezza.
Sembra di rivivere, perché nei giorni nostri non ci si può chiudere nella solitudine e nel rifiuto delle tecnologie, ciò che in Italia accadde nel lontano XVII secolo,e siamo sempre noi, quando astrusi e ridicoli mestieranti della cultura pur di abbattere e distruggere un mondo che produsse uomini di cultura e di valore etico per le future generazioni, ma non ci riuscirono perché ne uscirono sconfitti e dimenticati, inventarono con la loro fervida e frivola fantasia il gusto della “meraviglia”, cioè a chi la diceva più grossa purché meravigliasse.
Il propugnatore di tale nuova visione della cultura e della società è stato Giovan Battista Marino che sintetizzò il tutto in un famoso verso che fu di guida per tanti per quasi un secolo “Il fin del poeta è la meraviglia/chi non sa fa stupir vada alla striglia”.
Questo verso conteneva e contiene un messaggio dirompente ed eclatante: rinnovare il tutto con il violare consapevolmente le regole imposte nel secolo XVI in modo da suscitare maggiore meraviglia, giocando sull’effetto dell’imprevisto e rompendo le regole per venire incontro ai gusti del pubblico.
Adeguarsi al gusto del pubblico ed alle mode, adattarsi di volta in volta alle attese dei lettori, perseguire il bisogno della volubilità e della novità pur di essere il protagonista della “meraviglia”.
Tutto questo, allora, corrose profondamente il senso del pratico e del reale riducendo gli stessi propugnatori della “meraviglia”, acclamati e ricercati nei salotti del tempo, a diventare dei guitti ambulanti che spinsero l’intero paese ad entrare in un cono d’ombra della sua storia diventando un paese di conquista della Spagna e della Francia.
Si è letto in questi giorni sui social che un imprenditore che è diventato tale, e solo Dio lo sa come, ha chiaramente espresso un suo meraviglioso pensiero da premio Nobel “Il povero mangia se c’è il ricco che lo fa mangiare. Lavora se c’è l’imprenditore che investe” ed ancora “Se fai venire in vacanza un povero ti lascia povero. Se ospiti il ricco ti fa diventare ricco” ma ovviamente non ha detto” noi imprenditori non siamo diventati tali perché prescelti da Dio, così come i nostri predecessori, ma siamo ricchi e possiedono quel ben di Dio di agiatezza e ricchezza che voi vedete perché abbiamo messo in essere tutta la nostra furbizia ed il nostro egoismo nell’approfittare del bisogno e della debolezza altrui rubando in modo indegno tutto ciò che ci é capitato per mano perché altri furbastri, come noi, al potere ce lo hanno permesso, sfruttando, schiavizzando tutti voi “.
Questo imprenditore ha lanciato un messaggio chiaro ai suoi compari di merenda: se la maggior parte degli italiani “vuol mangiare” deve calarsi le braghe e fare ciò che tipi come lui inventano per accumulare ricchezze dal lavoro di gente sfruttate e avere benefici a palate, parliamo di milioni di euro scippati allo Stato, con l’aggravante di essere anche grandi evasori fiscali.
E tutti questi “grandi imprenditori ed imprenditrici” nati dal nulla ma sostenuti tutti dai loro sodali politici che gli hanno aperto gli sportelli delle banche a più non posso nel periodo della “Milano da bere”, “dell’edonismo berlusconiano” e “dell’onestà grillina”, ora pontificano e dettano, o vogliono dettare, le loro regole che ancora una volta sono piene di egoismo e di sfruttamento di chi ha bisogno dopo aver subito una catastrofe economica che tutti stiamo vivendo a causa del Covid 19.
Parlano in questo modo pur di gonfiare le loro borse con danari che portano nei paradisi fiscali ma grondante di sangue della povera gente.
Nessuno di quelli che contano e che determinano con le loro scelte politiche ed economiche la vita del popolo italiano ha risposto con un ragionamento serio di avversione a queste parole ignominiose, forse anche loro sono stati sorpresi e meravigliati ed hanno scelto di tacere.
L’evidenza dei fatti fa credere che il loro silenzio sia un tacito assenso a queste intimidazioni che rasentano la follia di chi si sente onnipotente perché sa che dietro di sé c’è un abisso incolmabile che si è formato per l’assenza di una guida politica democratica non condizionata dagli umori e dagli interessi di lobby o di pirati dell’economia che hanno un solo scopo: sottomettere e dominare chi loro considerano deboli per determinare le scelte politiche ed economiche della nazione.
La meraviglia è scoprire che, dietro questi nuovi mostri dell’economia che considera il lavoro non un mezzo per lo sviluppo e la ricchezza di una nazione ma solo un arricchimento per se stessi e per i propri soci in affari, ci sono gruppi politici organizzati che con i loro rappresentanti nelle sedi istituzionali ne difendono le iniziative e le approvano perché ne hanno un tornaconto immediato.
Questo giro falso ma virtuoso tra causa ed effetti può essere, e deve essere, interrotto solo con una ferma risposta convinta e con forza da chi ne è vittima riprendendo ed attuando quelle iniziative democratiche di risposta attiva nelle piazze per affermare i diritti che questi “imprenditori” vorrebbero, con l’aiuto delle lobby economiche e politiche, cancellare.
Questa presa di coscienza sarebbe “la meraviglia delle meraviglie” per risvegliare chi da lunghi anni è stato narcotizzato da tante fumose promesse sempre disattese e quelle poche concesse mai attuate.

Giuseppe Toscano
(da Il Sidicino - Anno XVIII 2021 - n. 6 Giugno)