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Monte Massico alla riscoperta di testimonianze del passato

 
La Grotta dell'Angelo o di Sant'Angelo
 

Non si può immaginare la bellezza di una scoperta se non la si vive in modo intenso come spesso accade a chi si avventura sui crinali di Monte Massico alla ricerca di una grotta, per il momento ancora avvolta nella leggenda, come la Grotta dell'Angelo o di Sant'Angelo.
Ti aspetta nel silenzio del bosco dei pini neri, a circa 400 metri di altezza, e desidera incontrarti e nel silenzio farti immaginare un mondo lontano ma essenziale per capire ed apprezzare un mondo diverso nel quale ognuno di noi oggi vive.
La famosa Grotta dell'Angelo o di Sant'Angelo di Monte Massico, come dicevo grotta misteriosa ed affascinante, meglio qualificarla come un'ampia e profonda caverna dalle dimensioni interessanti e dalla profondità considerevole, si presenta ai tuoi occhi che hai scalato con fatica ed in via diretta il tratturo ripido che attraversa il bosco dei pini neri, come un luogo tanto desiderato ed atteso perché la tua fantasia possa iniziare un viaggio che sembra sprofondare in un tempo indefinito.
La sua fornice (bocca di entrata) è larga un centinaio ed oltre di metri e la sua magnifica altezza che quasi confina con il cielo sembra spingere il visitatore ad entrare nella cattedrale del tempo dove le stalattiti che pendono dalla sua volta ne rappresentano le colonne.
È ancora non toccata e modificata, come gli altri siti del territorio, e presenta una sua originalità e caratteristica di un sito Paleolitico di cui le stalattiti lunghe ed ancora integre ne sono testimonianze visive.
Sul davanti vi sono dei ruderi di un piccolo edificio che potrebbero rappresentare i segni della presenza di qualche eremita che nel basso Medio Evo abbia trascorso la sua esistenza lontano dalle voci del mondo e nella contemplazione.
Anche lo stretto e scivoloso camminamento appena accennato che porta sino al fondo della grotta, pericoloso per gli inesperti, evidenzia la presenza umana in periodi lontani in questa spettacolare caverna.
Al fondo della caverna, a circa trenta metri, dove la luce del sole non giunge mai, si nota la presenza di una costruzione tombale ad arco ancora da studiare ma che produce grande effetto sul visitatore.
È un libro del nostro passato in cui è conservata una parte della storia del nostro territorio che aspetta di essere aperto per essere letto e studiato con attenzione ed amore.
La cornice di questo sito è la lussureggiante macchia mediterranea di alto valore naturalistico e paesaggistico che ti accoglie con i suoi colori, i suoi odori ed i suoi suoni che difficilmente si possono dimenticare.
Il sito si può raggiungere per via diretta ma la folta vegetazione rende difficoltoso il passaggio e si ha bisogno di una guida per percorrere tale sentiero. Più agevole ma più lungo è il percorso che utilizza il tracciato della Strada della Forestale.
Anche se difficile e faticoso vale la pena visitare il sito della Grotta dell'Angelo o di Sant'Angelo di Monte Massico che è ancora nella sua originalità.

Giuseppe Toscano
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 11 Novembre)