Che il nostro patrimonio artistico sia ricchissimo tutti lo sanno, che potrebbe costituire una notevole fonte di ricchezza e di sviluppo è anch'essa cosa nota a tutti, che sia rispettato e tutelato è un dato di fatto evidente.
Ci rendiamo conto che gli organi preposti alla sua tutela devono a volte trasformarsi in investigatori per cercare di salvare e di acquisire per la collettività preziosi reperti, che andrebbero altrimenti dispersi, sviliti, distrutti da molti comuni cittadini che non si sentono nemmeno in colpa per questo.
Perché avviene tutto ciò? Semplice! Per ignoranza.
Non si ama ciò che non si conosce a fondo, non si lotta per conservare e migliorare autentiche vestigia di cui non si apprezza a pieno il valore.
Far comprendere a molti che una pietra, una statua, un vaso, un utensile sono non soltanto oggetti belli e interessanti dal punto di vista estetico, ma che la loro valorizzazione può e deve essere la base di partenza per una rinascita culturale ed economica è, a volte, ardua impresa.
Ma ciò che può sembrare diflicile o addirittura impossibile con gli adulti diventa, a volte, facile con i più piccoli. Insegnare loro a guardare in modo nuovo tante cose che pure sono spesso sotto i loro occhi, far conoscere e studiare monumenti della loro città significa non solo arricchire le loro conoscenze, ma portarli ad amare veramente il luogo in cui abitano e gettare le basi che li spingeranno a rispettare e a tutelare le ricchezze artistiche che Teano offre.
È infatti nella formazione delle nuove generazioni la speranza del futuro!
Non si deve soltanto piangerci addosso, bisogna agire, fare ognuno nel suo campo quel che sa e può.
Queste saranno state le motivazioni che hanno spinto le insegnanti del ll° circolo di Teano a lavorare con tanta passione con i loro alunni al progetto "Caserta e Provincia... oltre la Reggia", mi dicevo, domenica 23 maggio, mentre guardavo la Cattedrale invasa da una folla di adulti interessati che pendevano dalle labbra degli alunni di V° elementare. Questi, seri, compresi del loro compito, davano notizie storiche sulla Cattedrale, illustravano particolari, alcuni dei quali, pensavo con stupore, non avevo mai notato. Nel frattempo i bambini della Scuola dell'Infanzia, accanto ad alcuni banchetti, illustravano lavoretti e disegni da loro realizzati che riguardavano la leggenda di San Paride che, precedentemente, avevano anche rappresentata.
Il tutto era abbastanza vivace con qualche bambino che si distraeva, ma che, appena qualche visitatore si avvicinava, era pronto a riprendere con entusiasmo il suo compito e qualche piccola deliziosa “freccetta” che, stanca, si sedeva a terra.
Era uno spettacolo bellissimo, era Ia scuola che trasmette conoscenza e vita, era la scuola che dà il senso delle radici e permette la continuità.
Sicuramente, lo so, questo progetto, presentato dall'insegnante referente Maria Grazia De Fusco alla Dirigente dott.ssa Antonietta Ragosta ed al sindaco Ing. Picierno, è costato molto impegno e lavoro intenso da parte di tutti coloro che ne hanno permesso la realizzazione, non ultimo il Servizio di Sicurezza; ma si può ben dire che ne sia valsa la pena.
Questi alunni che, anno dopo anno. studiano una parte del nostro patrimonio artistico imparano a conoscerlo e, grandi, a rispettarlo e ad amarlo.
Gemma Tizzano Iannaccone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 6 Giugno) |
