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Festa degli alberi anni '30

 

Mi sono soffermato ad osservare con quanta ammirazione alcuni cittadini sostino a contemplare la maestosità del pino che sorge ai piedi dell'ospedale civile A. G. P., ma non ho mai notato in alcuno l'interesse al simbolo che esso rappresenta. Esso, infatti, non è nato lì per caso ma per una specifica occasione.
Eravamo bambini delle scuole elementari nei primi anni '30, quando un segretario politico dell'epoca ebbe l'idea di rendere omaggio al Duce ricordando in quel punto la precoce scomparsa del di lui fratello Arnaldo Mussolini.
Si usava, in quegli anni, celebrare la festa degli alberi mettendo a dimora alberelli che oltre ad incrementare l'interesse per la cultura degli alberi, incitava ad abbellire l'ambiente.
Nel giorno stabilito, tutti i bambini delle poche scuole allora esistenti in loco furono condotti presso l'ospedale e sistemati, in bell'ordine e in divisa di balilla, lungo la gradinata che scorre tra l'ospedale e il giardinetto ad esso antistante.
Un bel numero di gerarchetti in divisa si presentò. Indi, il segretario politico pronunciò il discorso di occasione e un operaio, scavata una piccola fossa, mise a dimora un piccolo alberello di pino. Ai suoi piedi fu poi sistemato un cippo che ricordava il luttuoso evento.
Oggi, però, pur complimentandoci con le autorità comunali che hanno sistemato il luogo rendendolo un gradevole trattenimento per bambini, hanno omesso la sistemazione del piccolo cippo.
Vero è che l'avvenimento non era di grande importanza ma pur sempre accenno a fatti di una certa epoca che gradiremmo, anche se infausta, non venisse dimenticata.
Qualche anno dopo, un altro segretario politico ebbe l'idea di lasciare un suo ricordo.
Nella medesima occasione della festa degli alberi, ancora bambini, fummo guidati sul viale Sant'Antonio. In un angolo vi era un bel mucchio di pianticelle di platano e degli operai armati di pala. Dal solito gerarchetto ci fu spiegato che, questa volta, si voleva rendere omaggio a tutti i teanesi caduti dedicando a ciascuno un alberello al quale applicare una targa che ricordasse uno dei tanti periti per la difesa della Patria e denominando la vecchia strada Sant'Antonio come Viale della Rimembranza.
Ne conseguiva che ogni alberello, con tanto di targa, venisse affidato alla rispondente famiglia del caduto ivi ricordato che avrebbe dovuto averne cura.
Ma i fatti precipitarono: iniziarono atti di guerra e tutto andò a monte.

Paride Squillace
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 4 Aprile)

Il tratto iniziale di Viale S. Antonio nei primi anni del secolo scorso.
I secolari platani che vi si vedono furono tagliati durante l'amministrazione del commissario Maciocchi e successivamente sostituiti con quelli che solo in parte ancora resistono.