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"Corrado Graziadei, la Resistenza, le ferrovie e le lotte contadine in Terra di Lavoro" di Paolo Mesolella
 

È stato appena pubblicato per le edizioni “Il Mezzogiorno”, l'ultimo, interessante libro del preside Paolo Mesolella: “Corrado Graziadei, le ferrovie e le lotte contadine in Terra di Lavoro”.
Il libro, settimo volume dei quaderni storici della provincia di Caserta, contiene documenti e testimonianze inedite sul fondatore del Partito Comunista in Terra di Lavoro: antifascista, amico di Gramsci, deputato e agguerrito difensore dei ferrovieri e dei contadini casertani. Un protagonista del movimento socialcomunista italiano fin dalla sua fondazione. Graziadei ha conosciuto Gramsci, Amendola, Togliatti, Terracini, Gnudi, Di Vittorio, Negarville e lo stesso Giorgio Napolitano.
Tutti sono passati per Sparanise e Calvi ma, a quanto pare, senza lasciare tracce. Hanno tenuto riunioni segrete, comizi, incontri ed hanno partecipato a lotte contadine, ma la loro presenza, il loro passaggio, sembra non aver lasciato alcuna memoria. Oggi, infatti, nell'Agrocaleno, sono state dimenticate sia le lotte contadine per il possesso delle terre incolte, che la nascita del Partito Socialista e Comunista, le Cooperative contadine e le Camere del Lavoro che grazie ad uomini come Giulio e Leopoldo Ranucci hanno visto la luce proprio a Sparanise. Da queste parti, del resto, non sono mancati altri comunisti irriducibili come gli sparanisani Libero Graziadei, Antonio Romeo, Antonio Barbato, Luigi Grella, Gaspare Colapietro e Gennaro Santarelli; o altri “rivoluzionari” come Benedetto D'Innocenzo di Calvi Risorta, Antonio Lepore di Francolise, Anna Martucci e Bettina Tiscione di Nocelleto, Giuseppe Ferraro di Teano. Irriducibili che hanno guidato con coraggio i braccianti ed i contadini poveri nell'occupazione delle terre incolte e diretto invasioni a costo di essere arrestati e malmenati. “Questo libro scrive Mesolella - è stato scritto per loro, ma anche per ricordare i dirigenti della Federterra, i presidenti delle Cooperative e delle Camere del Lavoro, i contadini e perfino i giovani studenti che non si sono fatti intimidire dalla forza pubblica, ma hanno difeso con coraggio il sacrosanto diritto dei contadini e dei braccianti di rivendicare un pezzo di terra. “Contadini” che hanno subito l'arresto solo perché avevano prestato le loro abitazioni a conferenzieri comunisti e “Comunisti” che sono stati arrestati solo per essersi trovati nei campi, pur non essendo contadini. Nel libro c'è anche un contributo inedito di Paola Broccoli su Benedetto D'Innocenzo, comunista e antifascista caleno, anche lui, (come Graziadei), condannato al confino nelle Isole Tremiti.

Antonio Scarano
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 1 Gennaio)