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Save the story: Kaputt

 

Pochi mesi fa la biblioteca di Repubblica - l'Espresso pubblicò dieci volumetti che, sotto la voce Save the story riproposero la lettura vintage di capolavori della letteratura in modo originale: riassunto da scrittori famosi. “Grandi scrittori, piccoli lettori, storie immortali”. Non tragga in inganno la destinazione (piccoli lettori) appena detta. La lettura è per tutti. Per chi non ha voglia o per chi non ha tempo. È difficile immaginare - al tempo d'oggi, tempo reale – una serena lettura de I Promessi sposi. Be' la collana Save the story rimedia. Ogni libricino di un centinaio di pagine si legge in un'ora. Il riassunto ed il commento può essere di Umberto Eco o simili. Non è un piccolo risultato!
Illustrati magnificamente: la icona, qui riportata, di Antigone che seppellisce il fratello contravvenendo alle legge è di un leggiadro naif!
(Questi i titoli, ancora disponibili: I Promessi Sposi, raccontati da Umberto Eco; Cyrano di Bergerac, raccontato da Stefano Benni; Gulliver da Jonathan Coe; Gilgamesh da Yiyun Li; Il naso da Andrea Camilleri; Don Giovanni da Alessandro Baricco; Capitano Nemo da Dave Eggers; Antigone raccontata da Ali Smith; Delitto e castigo da Abrahan B. Yeshua; Re Lear da Melania G. Mazzucco).
Sull'onda di quanto sopra - salva la storia - scrivo di Kaputt.
Romanzo verità e falsità di Curzio Malaparte, buona parte autobiografico. Romanzo hard, crudo, del corrispondente di guerra capitano Malaparte. Con eccessive fraseologie multilingue; pure testimonianze di guerra e di atrocità commesse.
Ne menzioniamo alcune.
L'uso di giovani ebree, prostituite involontarie, nel bordello militare ad uso dei soldati tedeschi. Dopo un periodo di lavoro, con promessa di alternanza in altra località, venivano portate in riva al fiume e uccise a colpi di mitraglia. Perché ormai inservibili a causa della sfibrante attività cui erano state sottoposte. I cadaveri gettati in acqua.
Lo spettacolo agghiacciante dei cavalli imprigionati nel ghiaccio del lago artico improvvisamente gelatosi, consueto stagionale. Il pubblico li cavalcava festosamente.
Come far saltare i carri armati russi? Semplice: abituare i cani a mangiare sotto i panzer, poi affamarli e spedirli sotto quelli nemici con un carico esplosivo sul dorso. Successo assicurato!
Affrontare un grosso salmone in Lapponia per dimostrare il valore tedesco: il generale si vestì da pescatore, di tutto punto. Si piantò al centro della rapida con la lenza. Il grosso salmone abboccò ma trascinò il generale tedesco per un bel po' finché un graduato uccise il pesce con due colpi di pistola. L'onore guerresco era salvo?
I cadaveri dei nemici russi irrigiditi dal rigor mortis utilizzati come segnali posti lungo le strade, sepolti nella neve alta della Finlandia.
Un dono al capo degli ustascia che si resero protagonisti di impensabili atrocità: un cesto di venti chili di una sostanza viscida, come alghe o come ostriche sgusciate. A guardar bene erano venti chili di occhi umani!
Curzio Malaparte nome d'arte di Kurt Erik Suckert era figlio di un tedesco e di una italiana. Nato a Prato in Toscana nel 1898.
Il suo giudizio sui tedeschi è sempre stato severo, icastico, durante la guerra e in pace. Con il padre tedesco sarà stata una rivalsa freudiana?
Curriculum tipico dello scrittore: fascista della prima ora; antifascista messo ai ferri in qualche occasione, dubbioso comunista nel dopoguerra, battezzato sul punto di morte (1957) da due gesuiti inviati direttamente da papa Pio XII.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 10 Ottobre)