L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Lucio Salvi
 
 

Con un gallo al guinzaglio: Renato Caccioppoli

 
 

“Era per un verso l'uomo più cosmopolita o meglio più europeo” – lo scrive Lombardo Radice matematico, pedagogista, oppositore e perseguitato dal regime fascista. (n.d.r.) - “La vita francese, la cultura mitteleuropea, la storia e la cultura russe erano sangue del suo sangue. Eppure per un altro verso Renato Caccioppoli era napoletano”.
Ho tratto la citazione dal discorso di Guido Trombetti (accademico e politico, Presidente della Conferenza dei Rettori italiani) riportato dal quotidiano Repubblica il 27 gennaio c.a. in occasione dei funerali di Gerardo Marotta (vedi il Sidicino di febbraio).
Perché parlare di Renato Caccioppoli matematico “ingegno supernormale”? Nato a Napoli il 1904 e suicida nel 1959.
Oltre per quanto riportato sopra anche per la pagina culturale del Corriere del Mezzogiorno del 2 febbraio 2017. E per ricordare ai giovani lettori la personalità del Napoletano genio illustre e tormentato.
Nella cartella clinica ritrovata nell'ex Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli si legge che Renato Caccioppoli fin dall'infanzia aveva mostrato note di carattere neuropatico con tendenza all'eccentricità, alla melanconia, alla contraddizione, e la abituale attitudine a sbalordire con atteggiamenti impertinenti.
Nel maggio del 1938 tenne un discorso contro i due dittatori in visita a Napoli (Hitler e Mussolini) e pagò un'orchestrina per far suonare la Marsigliese inno nazionale della Francia libertaria. Venne arrestato ma la zia autorevole riuscì a convincere i poliziotti che il nipote Renato era pazzo.
“Non sono pazzo sono disperato” dichiarò don Carlos infante di Spagna a suo padre Filippo II che era andato ad arrestarlo”.
Caccioppoli venne internato ma continuò gli studi di Matematica e a suonare il pianoforte. Durante l'era fascista si espresse con atti di sarcastica presa in giro del regime: a seguito del divieto per gli uomini di passeggiare con cani di piccola taglia (niente affatto virile) era solito camminare, per contestazione, con un gallo al guinzaglio.
La follia è l'incapacità di comunicare le proprie idee.
Una sua riflessione: ”Scava, scava, alla fine che cosa scopre , al di là dei confini e del disordine, colui che ha occhi per vedere? Scopre frammenti di armonia, di perfezione. E ce li regala. Questo fa il genio, si tratta di matematico, di musicista, o di poeta”.
Caccioppoli nel 1947 fu ammesso all'Accademia dei Lincei insieme alla zia Bakunin.
Deluso dalla politica e dagli affetti, affievolitasi la passione per la ricerca matematica, si diede all'alcolismo. Le stranezze terminarono con un colpo di pistola alla testa!

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 3 Marzo)