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Politica e arte: Gustave Courbet

 

“Due volte nella polvere, due volte sull'altar” scrisse di Napoleone Alessandro Manzoni per il 5 maggio 1821, data della morte del Bonaparte. Di lì a qualche tempo le volte sarebbero diventate tre! La terza dalla sommità della colonna erettagli in piazza Vendome a Parigi. Tra gli autori di quella caduta rovinosa il più rinomato fu il pittore francese Gustave Courbet, durante la Comune rivoluzionaria del 1849 quando presiedeva la Commissione delle arti. (La colonna venne ripristinata durante il Secondo Impero di Napoleone III con addebito delle spese consistenti a Courbet che prontamente si esiliò in Svizzera per evitarle).
L'artista era seguace del filosofo economista sociologo Pierre-Joseph Prouhdon (1809 - 65) teorico del socialismo anarchico criticato da Marx ed osannato da Bettino Craxi.
Entrambi (Prouhdon e Courbet) nativi della Franca Contea.
La visione artistica di Gustave Courbet (1819 - 1877) in accordo con la fede politica era di un realismo a volte esasperato come nell'olio su tela L'Origine du monde. Quadro per anni esposto celato sotto una pudica cortina; ora del tutto libero al Museo d'Orsay e integralmente visibile sul Corriere della sera del 10 settembre 2016, senza censura, a pagina 23.
Bando al neoclassicismo di Canova David e gli altri; bando alle “impressioni” degli impressionisti, ai sogni della memoria (Marc Chagall), alle fantasie degli onirici.
Realismo come dichiarazione di guerra contro i valori artistici tradizionali.
La realtà è l'unica ispiratrice. Courbet si ferma ammirato dinanzi ad un fiore semplice eppure splendido come quello del melo: Branche de pommier en fleur (ramo di melo in fiore) sempre al Museo d'Orsay.
Attira l'attenzione dell'artista l'umile spaccapietre con la sua povertà ed il duro lavoro in un dipinto di un realismo sconcertante. Nelle periodiche mostre collettive organizzate dal governo francese, Salon, non veniva premiato né lo stato acquistava le opere. Quando, mutato il clima politico, gli volevano imporre i temi artistici rifiutò sdegnosamente. Proposto per la Legione d'onore rifiutò ugualmente: la libertà soprattutto!
Uomo politico militante socialista scrisse di sé: Gustave Courbet. Maestro pittore, senza ideale e senza religione.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 9 Settembre)