L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Lucio Salvi
 
 

Introduzione alla storia

 
 

I fatti sono come le perle: hanno bisogno di un filo per stare insieme. Vincenzo Alviggi questo filo lo ha trovato, fatto del ferro, delle fucine, delle ferriere, dove lavorarono per molte generazioni i suoi avi fino a che nuovi metodi, nuovi mercati, nuove mentalità imprenditoriali non surclassarono quei liguri legati al caduco concetto dell'eterno.
Bene figurerebbero le notizie minuziosamente raccolte, nella Bibbia del re Giacomo, un testo stampato nell'Inghilterra del Seicento con apposite pagine in bianco, dove il lettore annotava nascite, matrimoni, decessi, servizio militare, dei componenti la famiglia sicché, nel tempo, il libro uguagliava la Genesi: Adamo generò Set, Set generò Enos, e così via fino a… Vincenzo Alviggi ed oltre.
Non è questo lo scopo. Lo scopo è di ravvivare nella memoria della odierna gens la fiamma dei fuochi delle ferriere.
Dalle operose terre della Francia del Sud (nel Medioevo espressioni di una vera e propria civiltà del lavoro facenti capo ad iniziative abbaziali ed aventi il fulcro nella splendida corte di Borgogna) a quelle aspre e montuose della Liguria, nel Rinascimento; a quelle bagnate dal torrente Salzola affluente del Sabato che scorre tra Avellino e Benevento.
L'altra ipotesi suggerita, ma non accolta dal Nostro, basata su un armoriale ginevrino resta suggestiva perché il blasone degli Alviggi della Franca Contea porta i bisanti bizantini, monete non impresse; evocatori di traffici e di ricchezza. E perché gli Alviggi, ferrieri da molte generazioni, potrebbero aver contribuito con il loro diversificato sapere tecnico al perfezionamento delle magone catalano-liguri.
Per ritrovare l'evento, il ricercatore deve lavorare su tracce discontinue, deformate, spesso frammentarie. Poi può stabilire dei rapporti per risalire al contesto di un'epoca. E per far questo non può soccorrere che una facoltà; e questa facoltà è l'immaginazione. Con la quale si evocano i fantasmi della storia, del cui incubo non riusciamo a liberarci.                                                        L.S.
*****
Lo scritto riportato è la nostra prefazione di un saggio del carabiniere di Atripalda (Avellino) dal titolo Genealogia degli Alviggi uomini di gagliarda fierezza e di furiosa risoluzione. Testo poco diffuso finora per le modeste risorse economiche.
Merita sia divulgato per la passione del suo autore nato nel 1942 e per la vicenda che vide il gruppo familiare proto industriale calare dalla ricchezza all'indigenza.
(Ebbi l'occasione di visitarlo nella sua casa in Atripalda).
Gli Alviggi (in origine d'Aluys, de Aloysis, Aloisio, Alloisio Aloisii ed Aluiggi) di origini francesi svolsero l'attività nel Genovesato, a Rossiglione inferiore. Insieme ad altre famiglie lasciarono la Liguria a causa della crisi economica intorno al 1680 e si trasferirono ad Amalfi e successivamente nell'avellinese dove vi era il polo industriale del Principato Ultra del regno delle Due Sicilie.
Uniti da un comune destino i Pizzorni o Pizorni, de Pizzornis, Pizzurni e Pizzorno, Pisoni, famiglie consortili di Rossiglione superiore (Genova), detto anche Villafranca, nel cui Consiglio di sette membri ebbero diritto a due seggi. Gli altri cinque consortili avevano un solo seggio ciascuno; i consortili erano corpi chiusi composti dalle famiglie “signorili”, discendenti dai prischi notabili del luogo del quale si faceva parte solo per diritto di sangue. Partecipavano alla vita politica del paese e ne godevano privilegi tra cui quello di essere sepolti nella chiesa parrocchiale dove si trova lo stemma allegato.
Più tardi i cittadini ragguardevoli si dissero “magnifici”.
I Pizzorni (dal latino pizus, punta cantone angolo) figurano negli Statuti di Rossiglione, scritti in latino, la cui prima redazione risale al 1301. Provenivano da Brescia.
I ferrieri Pizzorni emigrarono per le stesse ragioni (crisi economica) nel Sud d'Italia (Amalfi Atripalda) alla fine del Seicento insieme ad altri  operatori del settore. Appare superfluo aggiungere che per ragioni di segretezza aziendale e per ragioni patrimoniali, frequentissimi erano i connubi endogamici.
*****
Bibliografia
- V. Alviggi : Genealogia degli Alviggi. (Inedito)
- Statuti di Rissiglione a cura della Biblioteca comunale.
- Le Famiglie della Valle Stura di M. Calisano e F.P. Oliveri , a cura della Croce Rossa Italiana.
-Albo d'oro delle Famiglie nobili e notabili europee, a cura di L. Guelfi Camaiani.
- L. Salvi Salvabitur Società ed imprenditori, Arti Grafiche Caramanica.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XIII 2016 - n. 3 Marzo)