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Spigolature: La preghiera al mare Adriatico

 

Con il raddoppio della superficie espositiva (passa da 4500 mq a 9000 mq ) il Nuovo Museo Egizio di Torino - una eccellenza e vanto italiano secondo solo a quello del Cairo per numeri di reperti – annunzia la mostra su Gabriele D'Annunzio.
È una buona notizia a compimento delle ricorrenze recenti del poeta abbruzzese.
Riportiamo la preghiera iniziale della tragedia La nave pubblicata nel 1908 dai Fratelli Treves di Milano.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 5 Maggio)

***
“Odi, signore Iddio grande e tremendo
cui fecer grido i padri combattendo
su le rembate: questo ch'io t'accendo
è il Rogo e il Faro.
Tra Pola a Albona presso del Quarnaro
tagliai l'abete audace e il lauro amaro
e la rovere santa con l'acciaro
                                   della bipenne;
e, come giunsi il legno delle antenne
e il legno del corbame alla perenne
fronda della Vittoria, mi sovvenne
di tutti i morti
di tutti mi sovvenne i nostri morti
sotto il gorgo, di tutti i nostri morti
sotto il gorgo che tranghiottisce i forti
e i lor vascelli.
Ma dissi: O Iddio che vagli e rinnovelli
nel Mar le stirpi, o Iddio che le cancelli,
i viventi i viventi saran quelli
                                   che sopra il Mare
ti magnificheranno, sopra il Mare
ti glorificheranno, sopra il Mare
t'offriran mirra e sangue dall'altare
                                   che porta rostro.
Fa di tutti gli Ocèani il Mare Nostro!
Amen“

Sulla quarta di copertina il monito: “Arma la prora e salpa verso il mondo”.