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L'alfa e l'omega del francobollo

 
 

In un ampio articolo de la Repubblica del 28 dicembre 2014 dal titolo BUTTATELI nel riquadro Gronchi rosa? Si preconizza che nel 2015 nessun bambino avrà il discutibile piacere di leccare il retro di un rettangolino di carta per appiccicarlo su di un altro rettangolo di carta. Nessuno spedirà una lettera; non ci saranno uffici postali, postini, poste.
Don Peppino Lisciotti, compianto teanese maestro di filatelia, trasalirebbe con me a simili affermazioni.
Ma tant'è. Le poste italiane mettendo in essere etichette a valore facciale modificabile secondo necessità, assolutamente amorfe, di colore bianco, hanno anticipato la sorte del francobollo. Si sente già recitare il Miserere!
Il francobollo nacque nell'Ottocento; il servizio postale esisteva già ma era a carico di chi riceveva la lettera. Così qualche furbo si rigirava la lettera - su cui era simbolicamente segnato l'essenziale - tra le mani, rifiutava di riceverla e non pagava la tassa. Frodando lo Stato! Sir Roward Hill scoprì il trucco e inventò il francobollo (che si paga prima). Era l'anno 1840, il sei maggio; regnava la regina Vittoria che appare sul primo rettangolino nero: il Penny black.
La innovazione ebbe facile apprezzamento e rapida diffusione. Si formò l'U.P.U. organizzazione postale universale di coordinamento con sede a Berna.
In Italia l'emissione dei francobolli fu legata alla vita degli stati preunitari prima ed al regno d'Italia poi. Per quanto riguarda il Sud è sintomatico – scrisse il critico d'arte Federico Zeri nel libretto de il melangolo – che all'ultimo posto nel susseguirsi dell'adozione dei bolli stia il regno delle Due Sicilie, sulla cui struttura economica essenzialmente agricola (nonostante alcuni impulsi all'apertura industriale) e sulla cui tendenza a respingere o comunque a guardare con sospetto le innovazioni provenienti da paesi liberali sarebbe superfluo insistere in questa sede.
L'unica serie emessa per le esigenze della Sicilia – sette valori espressi in grani con il profilo di Ferdinando II – è stata recentemente offerta dalla nota casa d'aste torinese Bolaffi a 4800 €.
Che senso ha il “Gronchi rosa” dell'articolo succitato? Non si tratta degli amori dell'ex Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi (1955-1962) immortalato copulante in una vignetta di Vincino. Si tratta di uno dei tre francobolli emessi per il viaggio presidenziale in Sudamerica. Appunto quello di colore rosa sul quale i confini del Perù erano sbagliati. Nel giro di poche ore venne messo in vendita e subito ritirato e sostituito con altro colore suscitando dubbi e perplessità. Fu una truffa? Il regista Mario Monicelli (deceduto il 2010) lo sostenne e venne querelato. Aggiunse: “Il presidente Gronchi è stato uno dei grandi cialtroni e corrotti del secondo dopoguerra”.
Un altro per così dire incidente di percorso del francobollo si ebbe negli anni Novanta. Tre spiritosi giovani napoletani si misero a stampare ed a far circolare dei falsi umoristici. Per spirito goliardico e critico. Su uno era scritto Bicentenario della camorra campana, su un altro Bottino Craxi; c'era il Granchi rosa, denunziato con altro bollo il caso di abusivismo edilizio (il Maschio Angioino) emesso da poste abusive, su uno… turco era scritto: Se Maometto non va alla montagna ci va il papa a sciare.
Vennero notificati tre avvisi di garanzia per i reati di falso e truffa. A difenderli fu l'avvocato Siniscalchi un principe del foro. La denunzia fu archiviata.
Al tempo dell'asse Roma-Berlino comparve un falso storico di ignoto autore che riproduce Hitler e Mussolini con la scritta: due popoli un Fuhrer.
Guardare una raccolta di francobolli di un singolo paese è come sfogliare un album di famiglia: la famiglia Italia, per esempio. Vi trovi i capi (re, presidenti, statisti), gli eroi, i santi, le opere d'arte, le bellezze naturali ecc.
Il francobollo è come un tappeto volante per raggiungere e per sognare terre lontane; un bosco da esplorare dove è bello perdersi; una torta di cioccolato che vorresti non finisse mai.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno XII 2015 - n. 2 Febbraio)