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Resurrezione - Il Cardinale Carlo Maria Martini

 

Dal Vangelo secondo Marco: “Entrando nel sepolcro videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto”.
Una interpretazione non canonica della resurrezione è quella di intenderla come l'allontanamento dello spirito dalle spoglie mortali e la contemporanea espansione nel mondo delle idee universali, dell'esempio inimitabile, delle passioni sofferte e condivisibili, del messaggio rigeneratore.
Il cardinale Carlo Maria Martini non è qui, sulla Terra. È risorto!
La resurrezione vista come espansione dell'Io. Come propagazione del logos all'ecumene.
Il pensiero del Cardinale era un avamposto di quello che saranno forse le conclusioni di un futuro Concilio. Omosessualità, eutanasia, condizione dei separati e divorziati, la pompa della Chiesa, la ricchezza della Chiesa, la maxima culpa (la pedofilia): questi i temi sui quali il gesuita Martini era all'avanguardia e che avrebbero sconvolto l'apparato curiale (e non solo) se Martini fosse stato eletto papa. Non fu eleggibile all'ultimo conclave perché minato dal morbo. Quel morbo che tra l'altro rende incerta l'andatura ma che non gli impedì di recarsi a Gerusalemme dove molto errò smarrito ma presago della Città celeste. “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” così il Salmo trascritto sullo striscione del Duomo di Milano e sulla Sua tomba!
Le interpretazioni riduttive del suo pensiero fatte da eminentissimi prelati sulla stampa ed in televisione (Fisichella, Scola) nulla tolgono alle sue preposizioni d'avanguardia: Il mondo sarebbe ancora in fasce se qualche audace non avesse imposto le sue idee innovatrici e perciò rivoluzionarie!
Corrado Augias scrive su la Repubblica l'11 settembre: “Sulla figura di Martini mi ha inviato una lettera molto bella il parroco milanese don Alberto Lesmo dove scrive tra l'altro: Fa impressione la rincorsa a sminuire la figura del cardinale Martini, soprattutto in una certa area cattolica e su certi giornali conservatori a sproposito.”
Era un ministro di Dio con una personale visione dell'etica laica e religiosa.
Un uomo che parlava al cuore di tutti. Ai fedeli di altre confessioni religiose. E ai non credenti, perché aveva il coraggio di confrontarsi con il non credente che era il lui stesso. Lo scrive il Direttore del settimanale Oggi che ha dedicato ampio rilievo a Carlo Maria Martini (1927 - 2012) nel 1978, eletto principe della Chiesa da Karol Wojtyla. Fu arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002.
Leggiamo commossi il Salmo 23:
Signore, mio pastore, nulla mi manca.
Sui pascoli verdeggianti mi fai riposare.
Ad acque tranquille mi conduci.
Rinfranca l'anima mia e guidami per retti sentieri
Per amore del Tuo nome.
Anche se andassi per valli oscure,
non temerei alcun male perché Tu sei con me.
Il Tuo bastone e il Tuo vincastro
Mi danno sicurezza.
Tu prepari innanzi a me la mensa
Sotto gli occhi dei miei nemici.
Mi cospargi di unguenti la testa
E fai traboccare il mio calice.
Bontà e benevolenza
Mi saranno compagne
Tutti i giorni della mia vita.
E abiterò nella Tua casa, o Signore,
per tutta la durata dei miei giorni.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno IX 2012 - n. 10 Ottobre)