Dieci anni fa, precisamente il 7 agosto 1996, all'età di 64 anni scomparve per un destino crudele Carmine Razzino. Intendiamo ricordare l'amico, una limpida figura di studioso, di attento osservatore ed indagatore di storia sociale.
Fu direttore sanitario dell'Ospedale di Teano e poi di quello di Sessa. Fu promotore e fondatore dal 1985, insieme al sodale Franco Compasso, della rivista letteraria Civiltà Aurunca, un fiore all'occhiello del territorio, alla quale rivista chiamò a collaborare chi scrive.
Operoso Presidente del Rotary Club di Sessa Aurunca. Instradò le ricerche archeologiche di Teanum Sidicinum che portarono alla fondazione dell'attuale museo inaugurato nel marzo 2001.
In Carmine fu prevalente l'interesse culturale a capire i fenomeni sociali, il rappono tra medicina e società, il voler riportare alla luce episodi del passato per comprendere il presente. Da qui il sodalizio con l`eurodeputato Franco Compasso di Cellole che lo ricordò nel n. 33 della rivista letteraria citata.
A Teano, centro dei suoi interessi intellettuali e del suo impegno civile, Carmine Razzino dedicò le sue migliori energie. È doveroso cogliere, in questa testimonianza d'amicizia e di impegno comune, l'intuizione che gli fu propria di andare al cuore dei problemi; di affrontare, con serietà e rigore, i nodi irrisolti delle questioni sul tappeto.
Il fascino della sua personalità consisteva nella ricerca costante dell'equilibrio, della tolleranza del rispetto. Lo stile di vita fu sempre guidato da un rigoroso senso di profondo rispetto per gli altri, dalla consapevolezza di capirne le ragioni. In questo contesto confluivano l'educazione ed i comportamenti propri di una persona tollerante; abituato come medico, ad un rapporto continuo, aperto e schietto con gli altri; abituato a ricercare e servire la verità senza imporla a chicchessia.
ll curriculum di Carmine è una testimonianza alta e forte di serietà professionale, di passione civile, di impegno culturale: che resti per noi lezione di vita!
Vi fu in Lui un giusto equilibrio tra ragione e fede, quale credente militante ed operoso che non si stancò mai di capire le tensioni ed i dubbi della ragione.
L'apertura mentale, la rettitudine del giudizio, la lealtà mai scalfita dall'interesse personale ci restino di esempio da seguire e da ricordare come facciamo oggi.
Pegno di un'Amicizia che va oltre i confini della esistenza terrena!
Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 8 Agosto) |