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Indice Lucio Salvi
 
 

Pensieri e parole

 

ASSASSINIO TALEBANO DI UN POETA

Qualche giomo fa (oggi 14 novembre), la venticinquenne afgana Nadia Anjuman è stata massacrata di botte, e probabilmente uccisa dal marito con la connivenza della sua stessa madre (arrestati i due) per versi d'amore finalmente pubblicati nella raccolta “Gule Dudi" (fiore scuro); tenuti nascosti per anni.
Una donna che rende pubblici i suoi canti d'amore e bellezza per quanto mesti, casti e a volte mistici, mai erotici - secondo la raffinata tradizione arabo-persiana - porta “disonore alla sua gente”!
Vita dura quella delle donne!
“Sacco senza fondo / bestia insaziabile / foglia menata dal vento / pazza scatenata / immagine del Diavolo." In questi termini veniva descritta la donna da uno stornello popolare del XV secolo. Un disprezzo così radicale da lasciare presagire i bagliori della caccia alle streghe e le fiamme dei roghi.
A quei tempi il baliatico veniva gestito (contratto, salario, riscossione) dal padre del bambino da allattare e dal balio (il marito della balia). Escluse le donne da tale mestiere; ad esse spettava solo la fomitura del prodotto... Eppure all'alba del Cristianesimo Porfiria allieva di Plotino era arrivata alla conclusione che Dio è donna.
Teoria scandalosa ma capace di attraversare il tempo e riaffiorare sulla bocca delle leader delle suffragette Emmeline Pankhurst; ”Compagne abbiate fiducia in Dio. Ella vi aiuterà!”
Nel 1927 il Governo italiano dimezzò i salari femminili; nel 1929 Giovanni Gentile aumentò le tasse per le studentesse universitarie e le escluse dalla Normale di Pisa; nel '34 Mussolini, letta la pubblicità che invitava le donne ad iscriversi all'aeroclub di Bologna, telegrafò al Prefetto: "Il pilotaggio è una cosa molto seria che deve essere lasciata agli uomini".
Nel 1947 Pio XII: “La donna che lavora fuori casa diventa avida di loschi piaceri”.
Papa Lucani dirà: “Dio è padre ma anche madre". Ebbe vita breve.
Il voto arrivò nel 1945; il libero accesso alla magistratura nel 1963 ed infine l'ingresso nell'esercito e nel pugilato (2001).
Il divieto per le donne di essere ministranti all'altare (accolito) presente nel Codice di diritto canonico del 1917, è stato ribadito nel 1980 da Giovanni Paolo II nelle istruzioni dal titolo: Il dono inestimabile.
Nell'ultimo scorcio del 2002, la Congregazione per la dottrina della fede ha ribadito l'impossibilità di effettuare l'ordinazione sacerdotale femminile. Di conseguenza ha scomunicato sette donne
ordinate prete da un vescovo scismatico.
Un ordinario diocesano (vescovo) ha revocato l'idoneìtà all'insegnamento della religione ad una donna perché nubile in stato di gravidanza. La Corte di Cassazione (Sentenza 2803/2003) ha affermato che era nei patti... lateranensi!
La discriminazione misogina è sempre servita alle classi dominanti, al potere politico. Non ultimo le quote rosa. La messa ai margini delle donne rappresenta una costante perversa delle alte gerarchie anche religiose che debbono ai filosofi una immensa riconoscenza.
La sudditanza del femminile non implica che il maschile sia migliore o superiore ma, al contrario, rivela rutre le debolezze delI'uomo e il suo ricercare il potere" (Aldo Carotenuto, iunghiano).

OPUS (DUBITO) DEI

Le vie dell'infemo sono lastricate di buone intenzioni, si dice.
Buone intenzioni erano quelle dei Crociati (arginare il mondo musulmano, liberare Gerusalemme); buone intenzioni quelle dei Templari (difendere i santuari della fede); idem per la crociata contro gli Albigesi (liberarli dall'eresia); identica finalità nella santa (oh, quanta!) inquisizione; nei Gesuiti (difendere l'ortodossia, convertire gli infedeli) ecc. ecc.
In pratica: massacri, roghi di persone e di idee, genocidi, oscurantismo, arricchimento per volere divino, fasto bizantino.
Veniamo all'Opus Dei.
Della organizzazione fanno parte circa 84.000 persone guidate da un “prelato” con sede a Roma. La “Prelatura personale” equivale ad una diocesi, senza però limiti territoriali.
È un movimento di laici, guidato da un vescovo, anticipatore del Concilio Vaticano Il che ha lo scopo di santificare il lavoro e di promuovere uno stile di vita pienamente coerente con la fede nelle circostanze quotidiane, proseguendo la missione evangelizzatrice della Chiesa.
Gli aspetti che lasciano perplessi sono l'arricchimento dell'Opera, la segretezza di cui si ammanta nei conciliaboli (esercizi spirituali, distinti per uomini e donne), l'interferenza nella vita privata degli adepti stessi.
Recentemente l'Opus Dei ha regalato al Vaticano una statua del suo fondatore alta sei metri in un sol blocco di marmo di Carrara, della stessa cava da cui Michelangelo Buonanoti trasse la Pietà. Ed un intero complesso parrocchiale nei pressi della via Laurentina.
ll Govematore della Banca d'ltalia è “cooperatore” dell'Opus dubito divina. Doverosa quindi la novena che gli adepti gli hanno dedicato nei giomi caldi delle difficoltà di Antonio Fazio. La notizia delle preghiere per nove giorni recitate alla stessa ora tutt'insieme (in modo che l'Onnipotente non possa non sentire), riportata da La Stampa il 10 settembre scorso è stata smentita dal Direttore dell'Ufficio informazioni della Prelatura ing. Giuseppe Corigliano; ma il quotidiano torinese, nel riportare la smentita, la ha ribadita senza dubbi.
ll tutto lastricato di opere buone prevalenti: ci sono anche quelle...
La sigla automobilistica dello Stato Città del Vaticano è SCV.
Mio nonno asseriva che la si poteva leggere come: Se Cristo vedesse!

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 8 Dicembre)