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Vittorio e Peppino

 

C'è un gran daffare sul Comune di Teano per festeggiare il 26 ottobre 1860 con pifferi e tamburi.
Cui prodest? A chi giova? All'immagine della cittadina e degli amministratori. Niente da eccepire: è la somma che fa il totale…(Totò).
Ne vale la pena? Si tratta di un incontro (quello tra Garibaldi e re Vittorio Emanuele II) avvenuto in un luogo imprecisato, contestato da altri Comuni, forse mai avvenuto, che ha unito l'Italia per interessi dinastici non patriottici; che ha penalizzato il Sud!
Allora esaltiamo i Savoia vincitori (il vincitore ha sempre ragione: se la prende !...). Ma non penalizziamo i Borboni che di meriti ne ebbero.
Mettiamo sullo stesso palco un Borbone, un Savoia, un Sindaco o più Sindaci e applaudiamo.
Un divertente distico così recita:
“Torino ride quando il prence arriva; Milano piange quando il prence parte.
“Napoli città di cultura e d'arte, se ne fotte quando il prence arriva e quando parte”.
Facciamo di Teano una città di cultura e di arte per quando Vittorio arriva e Peppino parte.
L'impressione è che camminiamo volgendo il capo all'indietro. Guardiamo avanti, invece, al futuro.
L'articolo 1-8 della Costituzione europea dichiara il 9 maggio GIORNATA DELL'EUROPA. Festeggiamo con pifferi e tamburi quella data: anche quella, perlomeno. Servirà a farci sentire europei!
A Gortyna, nell'isola di Creta, nell'antichità si festeggiava Europa che in quella contrada aveva sposato giocoforza il padreterno Zeus che, travestito da toro, l'aveva rapita in Libano e trasportata lì a volo.
Un matrimonio di interesse tra il cielo e la terra.

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 6 Ottobre)