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Il fiume di Conca della Campania nel tempo

 

Il Rivo di Conca ha avuto tante denominazioni nel corso della storia contemporanea, tanto che io, essendo emigrata circa quarant’anni fa, ho fatto una certa fatica a riconoscerlo negli scritti pubblicati ultimamente nel nostro territorio. Sembra proprio che i giovani debbano identificarlo con questo nome. (4)
Osservando altre immagini, si fa presto a capire che il Rio di Conca altro non è che il Fiume Publìco, come viene indicato nella carta topografica della Campania del Touring Club Italiano del 1928.
Siamo in epoca fascista e il concetto di “pubblico” ha una valenza speciale, sta a significare “nazionale”. Ecco che il fiume “autarchicamente serve il popolo”, e… cambia nome.
Vi erano tanti mulini mossi dall’energia dell’acqua e i Concani andavano lì a macinare …
Osservando, invece, le foto antiche, si riconosce il Rio di San Lupo, che nasce dalle pendici dei nostri monti Estagli nei pressi della Località Caprile, percorre dolcemente La Valle*, precipitando giù, dando vita alla Cascata di Conca e a quella di Lieti verso Mignano, ricongiungendosi alla Sorgentina e di poi al Fiume Peccia.
Il fiume, invisibile nei suoi anfratti tortuosi, scorre, dunque, dalla località La Valle fino al ponte Sessa-Mignano sulla SP 14 in prossimità del bivio con Vezzara. Il ponte, che lo sovrasta, visto dal rivo, sembra altissimo, in realtà non sarà alto neanche una ventina di metri.
Da piccoli si andava lì, sotto La Pescara, a lavare le pecore prima della tosatura e poi per il lavaggio della lana vero e proprio. Era un rituale bellissimo, quasi una festa. Si cantava mentre si lavavano pecore e lana.
La lana veniva prima cardata e poi lavata più volte nelle ceste di vimini, che venivano lasciate a galleggiare sul fiume mentre la corrente le ripuliva. Altra epoca, altri valori…
Poi tutto ad un tratto, ecco che il Rio viene riportato in alcuni scritti come Rio Maltempo, confondendo evidentemente il nostro fiume con l’omonimo che sorge dal Monte Friello sul versante opposto di Conca.
Arriviamo ai tempi nostri e chiudiamo il cerchio: Rivo di Conca, Rio di San Lupo, Fiume Publìco sono i nomi attribuiti allo stesso nostro amato fiume, che da secoli ci allieta con le sue “ chiare, fresche e dolci acque”, che ha visto i baci degli innamorati e degli amanti, le fughe dei soldati e i loro corpi riversi…

Note:
* 1499 agosto n.23, ind. II. A.VII. Alessandro VI. Conca. Capsula L. Regesti di Montecassino.

Mariavittoria Riccio
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 10 Dicembre)

 
(4) Cartina tratta da Informagiovani
Immagine tratta dal web
(1) Osservazioni sulla topografia-medica del Regno di
Napoli: Cenni ..., Volume 2 di Salvatore De Renzi
(3) T.C.I Touring Club Italiano
(2) Atlante geografico del Regno di Napoli delineato per ordine di Ferdinando IV re delle Due Sicilie & C. & C. da Gio. Antonio Rizzi-Zannoni geografo di Sua Maestà e terminato nel 1808. Napoli, s.n., 1788-1812.